Cape Point e pinguini di Boulders

bouldersVista la giornata splendida eravamo pronti per un’indimenticabile gita al Cape Point: prima tappa i pinguini di Bolder e poi il mitico Capo di Buona Speranza.

Pinguini sudafricaUna giornata intensa richiede un’alzataccia


No, non alle 7, quella è solo l’ora in cui abbiamo fatto colazione.

Un’escursione molto attesa da tutti e così alle 7,30 puntualissimi, eravamo già in macchina pronti in direzione Boulders.

Boulders

I pinguini di Boulders

Avevamo un appuntamento che non potevamo perdere, quello con i pinguini di Boulders, sicuramente l’uccello più caratteristico del Paese. Quello che mi piace dire sulla biodiversità del Sudafrica è che si passa dagli elefanti ai pinguini.

I pinguini in Sudafrica soffrono per la riduzione del loro habitat e questo li mette in pericolo. Una visita alla spiaggia Boulder’s Beach in qualche modo serve anche ad aiutarli.

Pinguini sudafrica

Questi buffi animali richiamano ogni anno decine di migliaia di visitatori che con il pagamento di un biglietto d’ingresso portano fondi nelle casse che contribuiscono a finanziare programmi di conservazione. In Africa i pinguini non sono solo qui, ma questo è l’unico posto –  probablimenteo al mondo – dove possono essere visti nel loro habitat così da vicino.

Pinguini sudafrica

I primi pinguini sono arrivati in questa zona nel 1983. Si trattava solo di una coppia, poi pian piano ne sono arrivati altri ed hanno dato vita ad una importante colonia tra i grandi blocchi di granito. La presenza dei pinguini suscitarono curiosità e così iniziarono arrivare i visitatori che, in modo un po’ selvaggio si spingevano qui per vedere i pinguini, danneggiando inevitabilemente i siti di nidificazione. A danni antropoici seguirono anche quelli naturali, con i cambi climatici che hanno portato ad una riduzione delle risorse ittiche. Ora invece è proprio dal turismo che arriva un aiuto per questi simpatici e buffi uccelli. Sono state predisposte passerelle per consentire ai visitatori di vedere i pinguini di Boulders senza pericolo di disturbarli. Sono stati inoltre allestiti nidi artificiali ed è possibile integrare con del pesce la loro alimentazione.

Sudafrica pinguini

Al nostro arrivo a Bouders beach abbiamo iniziato ad osservare, fotografare e filmare i pinguini. Poi, con nostra enorme sorpresa, abbiamo visto che aspettarci c’erano anche le balene che nuotavano a pochi metri dalla riva. Questo non lo potevamo sapere, lo abbiamos scoperto solo una volta arrivati. Anzi, se vedete il video sentirete la voce di una ragazza del gruppo che, mentre noi guardavamo i pinguini, urla il suo avvistamento della balena. La balena, che poi erano due, ha fatto passare i pinguini in secondo piano.

Dopo aver cercato di vedere al menglio le balene a  Hermanus e a De Hoop NP non ci aspettavamo di vederle così bene quasi per caso

Quindi anche se ci rimaneva il dubbio:  Vale più un leone o una balena? Tra pinguini e balene eravamo tutti d’accordo, vale più la balena.
Lasciato Boulders abbiamo provato a cercare una spiaggetta dove, pare, ci fossero altri pinguini… ma non siamo riusciti a trovarla… o forse abbiamo trovato la spiaggia, ma non c’erano i pinguini.

Seconda tappa il Cape Point e il Capo di Buona Speranza

Lasciati i pinguini ci siamo diretti verso Cape Point, che è parte del Table Mountain National Park.
Cape point
La prima raccomandazione che viene fatta a chi viene qui è quella di fare molta attenzione ai babbuini. Per loro i turisti sono un supermercato per cammina. Sono furbi, velocissimi e anche aggressivi. Basta una minima distrazione e le vostre scorte i cibo prendono il volo.
Per la nostra escursione nello zainetto solo acqua. Il cibo lo abbiamo lasciato tutto nelle auto parcheggiato nel piazzale. Avremmo mangiato solo al ritorno, chiusi al sicuro in macchina. I nostri timori non erano infondati. Mentre mangiavamo abbiamo assistito ad una scena divertente: un babbuino si è avvicinato ad un’auto parcheggiata, ha aperto la portiera e in un attimo è scappato con una busta piena di provviste. Divertente solo perché auto e cibo non erano i nostri! Per noi sol un piccolo danno. Un babbuino è riuscito comunque ad entrare in una delle nostre macchine e fuggire con un pacchetto di biscotti.

Il promontorio di Cape Point non è esattamente un capo, sono tre:

  • Cape Point;
  • Capo di Buona Speranza;
  • Cape Maclear;
Noi ci siamo dedicati ai primi due. Qualcuno ritiene che Cape Point sia il punto più meridionale dell’Africa, primato questo che in realtà va a Cape Agulhas il punto dove Oceano Indiano e Oceano Atlantico si incontrano

Cape Point

L’escursione per arrivare al vecchio faro del 1859 è semplice e piacevole, da qui poi si continua fino al nuovo faro costruito nel 1911. Ci sarebbe anche una sorta di trenino, ma a parte il fatto che costa troppo davvero non ne vale la pena.
Sudafrica cape point
Dal faro siamo scesi per il sentiero che porta al faro più basso e più antico. Qui il panorama è magnifico, questo sarebbe un buon punto anche per avvistare i cetacei – sia balene che delfini – ma questa volta non abbiamo avuto fortuna. Anche senza cetacei Cape Point si caratterizza per una straordinaria biodiversità, Qui sono presenti oltre mille specie vegetali, diversi mammferi e qualcosa come 250 diverse specie di uccelli, compresi alcuni ormai diventati rari.
Poi abbiamo fatto ritorno al piazzale.Qui abbiamo pranzato velcoemente sigillati in macchina, sempre per paura dei babbuini che hanno imparato ad aprire le auto e rubare il cibo.

Capo di Buona Speranza

Il punto più meridionale di Cape Point è occupato dal Cape of Good Hope Nature Reserve. Dal parcheggio

è facilmente raggiungibile con la strada asfaltata. Perché si va al Capo di Buona Speranza? Ovvio, per farsi la foto di rito accanto al cartello! 

Sudafrica
Quello che forse non sapete, non si studia neppure a scuola, è che prima aveva un altro nome, molto meno speranzonso. Si chiamava Capo delle Tempeste, nome che gli fu dato da Bartolomeo Diaz che nel 1487 lo raggiunse per la prima volta.
Una curiosità: A Mossel Bay è conservata una copia fedele della nave di Bartolomeo Diaz, arrivata via mare dal Portogallo in occasione del 500 esimo anniversario del viaggio di Diaz.
Fu il Re del Portogallo Giovanni II che decise di cambiargli nome in Capo di Buona Speranza. Un modo per non spaventare i naviganti che, anche per suo conto, cercavano la rotta verso le Indie circumnavigando la punta estrema dell’Africa. Un nome come Capo di Buona Speranza sarebbe stato anche un segnale posivito per gli esploratori verso la rotta per l’India. 

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