La morte di un grande uomo

Edmund Hillary Il suo nome appartiene alla leggenda da quando nel 1953, accompagnato dallo sherpa nepalese Tenzing Norgay, violò per primo la vetta dell’Everest. Ora ha raggiunto la vetta più alta. Sir Edmund Hillary è morto in ospedale per cause non ancora rese note.
Aveva 88 anni.

“Era un colosso. Una figura eroica che non solo ha scalato l’Everest ma ha vissuto una vita con determinazione, umiltà e generosità”, ha commentato il primo ministro della Nuova Zelanda Helen Clark. Ed ha definito Hillary come “il più famoso neozelandese che sia mai vissuto”.

Hillary partecipò anche alla prima traversata del Polo Sud, divenne cittadino onorario del Nepal e ottenne il titolo di cavaliere dell’ordine dell’impero britannico.
In segno di lutto per la scomparsa del connazionale, presso la base Scott in Antartide, le bandiere neozelandesi sono a mezz’asta alla base.

Sir Edmund Hillary era nato il 20 luglio 1919 a Tuakau, in Nuova Zelanda, ma visse ad Auckland.
All’età di 33 anni la sua impresa lo aveva reso famoso in tutto il mondo. Fu un grande scalatore, un avventuriero, ma anche un filantropo. Dedicò infatti molto tempo della sua vita ad aiutare la popolazione nepalese degli sherpa grazie alla fondazione da lui voluta.
E in queste ore ad essere in lutto è anche la popolazione sherpa che prega nei templi buddisti affinché lo spirito del grande alpinista ed esploratore neo-zelandese si possa reincarnare in un altra persone per portare avanti la “sua grande opera per l’umanità”.

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