La Pasqua a Iglesias nella Sardegna sud ovest

Pasqua, è più in generale la Settimana Santa, rappresentano da sempre un’occasione per partire, una vacanza più o meno breve, tra le vacanze di Natale e le più lunghe ferie estive.

Ecco allora qualche idea per iniziare a programmare un viaggio, non importa che sia vicino o lontano, l’importante è partire. Chi ha i bambini può contare sulle vacanze scolastiche che concedono cinque giorni di stop, non sono tantissimi, ma sono comunque abbastanza per un bel viaggetto.

Pasqua in Sardegna

La Sardegna non è solo una meta estiva, oltre al mare ha tanto da offrire al visitatore e il periodo di Pasqua non è da meno. Volete un esempio? La Settimana Santa a Iglesias dove ogni anno si svolgono diverse processioni – tra le più antiche e affascinanti d’Italia – che rappresentano l’eredità di quatto secoli di dominazione spagnola.

In questa zona della Sardegna la Spagna ha lasciato un segno molto forte, a cominciare dal nome di questa località che significa chiesa, chiese che qui sicuramente non mancano con il loro stile stile gotico – aragonese. Le chiese, ma anche le strade e le piazze di Iglesias in occasione della Settimana Santa accolgono un gran numero di turisti e visitatori delle zone limitrofe che giungono qui per vivere da vicino alcuni dei momenti più toccanti della storia della Passione e della Resurrezione di Cristo.

Una tradizione che si ripete da secoli, sappiamo che questi riti iniziarono dopo il 1500 e vengono riproposti con un calendario ben preciso e che vede come protagonisti i babballottis (in sardo piccolo insetto), incappucciati e senza volto con il loro con il abito bianco penitenziale.

Riti e processioni della Settimana Santa

Si comincia il Martedì Santo quando la Arciconfraternita della Vergine della Pietà del Santo Monte – la più antica della città – dà il via alle celebrazioni con la Processione dei Misteri che vede sfilare i giovani baballottis che portano a spalla sette quadri plastici che rappresentano il ricordo della Passione di Gesù (orto degli ulivi, cattura, flagellazione, Ecce Homo, salita al Calvario, Crocifissione, Addolorata).

Il Giovedì Santo, giorno in cui si commemora l’ultima cena, l’istituzione dell’Eucarestia, del sacerdozio e l’inizio della Passione di Cristo, il giorno in cui vengono legate le campane e si dà il via a tutto il cerimoniale dei sepolcri. Questo è il giorno in cui si svolge  la Processione dell’Addolorata con la Madonna che cerca Gesù prima di essere arrestato che vede la croce e il simulacro della Vergine della Pietà fermarsi nelle chiese del centro storico.

La mattina del Venerdì Santo il quartiere alto de “Sa Costera” fa da palcoscenico alla processione del Monte, la salita al Calvario. Nel primo pomeriggio dal crocifisso del ‘600 viene tolto Gesù e deposto su una lettiga per la Processione del Descenso, che si tiene in serata.

La sera del Sabato Santo è di preparazione alla Santa Pasqua con l’ingresso in Cattedrale  alla quale seguono due processioni.  La prima parte dalla chiesa di San Giuseppe con il simulacro della Madonna e l’altra dalla cattedrale con Gesù Risorto. I cortei si snodano su itinerari diversi, fino al momento del “Su Incontru”, quando i due gruppi vanno a formare una processione unica, che ritorna in cattedrale per la benedizione solenne. Tradizione vuole che in quest’occasione, i fedeli offrano ai Confratelli i “sucoccoi de Pasca”, un pane votivo tipico della tradizione locale.

I riti della settimana Santa a Iglesias non terminano con la Pasqua ma il martedì successivo con la Messa Capitolare in cattedrale e un’ultima processione, quella di “S’Inserru”, con le statue di Gesù Risorto e della Madonna che si separano, per essere accompagnati, rispettivamente, nella chiesa di San Francesco e in quella di San Giuseppe.

Tradizioni in famiglia

La settimana Santa a Iglesias non è solo quella delle processioni e dei riti religiosi, ma anche delle tradizioni in famiglia.

Il Giovedì Santo, in segno di penitenza è usanza cucinare una pietanza a base di fave e carne di maiale, condita con aromi ed erbe fresche, da donare ai poveri. Il sabato al suono del Gloria, si cacciano via gli spiriti maligni percuotendo tutte le cose con una canna.

La Settimana Santa è periodo di penitenza e in attesa che le campane, simbolo di gioia, tornino a suonare per annunciare il giorno di Pasqua, gli unici strumenti musicali permessi sono tamburi, raganelle e matraccas.

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