Nei giorni scorsi la Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani (Senato della Repubblica) ha ospitato la presentazione del libro Oleoturismo – Opportunità per imprese e territori‘ di Dario Stefàno e Fabiola Pulieri, edito da Agra Editrice.

Una delle prime cose che ha colpito il pubblico presente è stato il fatto che si tratti del primo libro dedicato al turismo dell’olio, nonostante ci sia un interesse sempre crescente attorno a questo tipo di turismo. Un’attenzione che ha portato anche alla nascita di una legge sull’oleoturismo in Italia, che porta la firma del senatore Stefàno, autore del volume. Ecco allora che il libro non poteva affrontare, nella sua prima parte, con il taglio giornalistico dell 5W questa legge.
L’oleoturismo è un’immensa opportunità per chi ha la forza e il coraggio di coglierla, per chi sa farne un punto di forza per la sua azienda, per la famiglia e per l’intero territorio circostante
La seconda parte del libro è quella più pratica che affronta il tema dell’oleoturismo come risorsa per l’Italia e le aziende olivicole e lo fa attraverso otto capitoli che, uno dopo l’altro entrano nel vivo di queste risorse e di come queste possano rappresentare un importante volano turistico ed economico.

Si parte dagli aspetti legati alla salute e dell’alimentazione e il ruolo dell’olio nella piramide alimentare, per poi passare ad aspetti più prettamente legati al turismo, ai prodotti tipici e al turismo esperienziale.
In queste pagine le aziende trovano delle indicazioni e dei suggerimenti su come intercettare il potenziale cliente, come comunicare l’olio attraverso attività di digital marketing e storytelling e non ultime le attività che possono essere proposte, anche al di là delle classiche degustazioni.

Un turismo dell’olio, così come già è per il turismo del vino, è anche un’opportunità per viaggi alla scoperta dei territori di produzione, tra aziende, borghi e paesaggi, da scoprire non solo nei periodi di attività dei frantoi con la molitura delle olive, ma tutto l’anno. Scoprire l’olio extravergine di oliva nei luoghi di produzione significa anche imparare ad apprezzarne le tante varietà che caratterizzano, e rendono unico, il nostro Paese. Imparare ad apprezzare l’olio buono è il primo passo verso l’introduzione nei vari ristoranti di un una carta dell’olio. Da qui anche l’importanza di prestare la dovuta attenzione anche ad aspetti fino ad oggi considerati più marginali come il packaging e le etichette. Affinché ogni olio si riconoscibile e dica molto di sé ancora prima di un approccio sensoriale del prodotto attraverso vista, olfatto e gusto.

Un turismo dell’olio e dei territorio olivicoli che dovrebbe imparare di più a fare rete per fare più importante l’offerta al pubblico, un po’ come già accade con turismo del vino. Utile a questo scopo la lettura dell’ottavo capitolo che presenta alcune storie di successo in Italia e in Europa. Completa il volume una parte dedicata a fiere, eventi (come Frantoi aperti), premi, concorsi e guide dedicate all’olio d’oliva
Il volume può essere acquistato in libreria al prezzo di 22 euro, o con un piccono sconto anche su Amazon