Arrivando a Liegi in treno a darvi il benvenuto in città è la più grande stazione ferroviaria d’Europa, che porta la firma inconfondibile di uno dei maggiori architetti contemporanei: Santiago Calatrava.
Appena scesi dal treno, non serve saperlo in anticipo, basta guardarsi intorno e si intuisce subito chi c’è dietro quel gioco di forme e materiali
Arrivando a Liegi in treno a darvi il benvenuto in città è la più grande stazione ferroviaria d’Europa, che porta la firma inconfondibile di uno dei maggiori architetti contemporanei: Santiago Calatrava.
Appena scesi dal treno, non serve saperlo in anticipo, basta guardarsi intorno e si intuisce subito chi c’è dietro quel gioco di forme e materiali.
Linee, materiali e colori richiamano subito alla mente la mano di Calatrava.
Ancora una volta l’archittetto spagnolo si è sbizzarrito utilizzando ciò che gli è più congeniale.
Quello che ha voluto realizzare qui non è una semplice stazione ferroviaria, ma “un edificio che funzionasse da collegamento interurbano ad alta velocità attraverso le città d’Europa”.
Nel disegnare il suo progetto ha immaginato “un edificio senza facciate, con una copertura flottante che offrisse protezione dagli agenti atmosferici. La morbida geometria curvilinea della copertura intende porsi in armoniosa relazione con il paesaggio disegnato dalle colline di Cointe”
Una morbida geometria che si esprime pienamente con la volta monumentale in acciaio e vetro che funge da copertura che si estende per 145 metri. La Gare Guillemins è stata realizzata in acciaio, vetro e mattoni. Nonostante le sue dimensioni: 200 metri di lunghezza, 73 di larghezza e 40 metri d’altezza, il colore bianco, i materiali usati e le forme curvilinee le danno un aspetto leggero e trasparente, al punto da averle fatto meritare l’appellativo di “cattedrale di luce”.

Foto di Dante Castellano
A dire il vero a me è sembrata quasi una grande balena bianca adagiata lungo le rive del fiume Mosa, ma un po’ anche una sorta di astronave.
Un progetto imponente, durato circa dieci anni e costato 435 milioni di Euro
Ai questi grandi numeri aggiungo quelli dei materiali utilizzati: 80.000 metri cubi di cemento, 33.000 metri quadrati di cristalli e 25.000 di pietra blu, e 10.000 tonnellate di acciaio, quasi il doppio di quello utilizzato per la Tour Eiffel, per tenere insieme il tutto.
La stazione è ben collega non solo con il centro città, ma anche con l’autostrada, grazie ad un ponte e un viadotto, opera dello stesso Calatrava.
Qui ogni giorno arriva il Thalys, il treno ad alta velocità, capace di raggiungere i 300 km/h, che mette in collegamento Liegi con alcune delle più importanti città del Nord Europa, tra cui Londra, Parigi, Bruxelles, Colonia e Francoforte, facendone così una grande porta spalancata sul continente.
La stazione è ben collega non solo con il centro città, ma anche con l’autostrada, grazie ad un ponte e un viadotto, opera dello stesso Calatrava.
Qui ogni giorno arriva il Thalys, il treno ad alta velocità, capace di raggiungere i 300 km/h, che mette in collegamento Liegi con alcune delle più importanti città del Nord Europa, tra cui Londra, Parigi, Bruxelles, Colonia e Francoforte, facendone così una grande porta spalancata sul continente.
Una stazione fatta su misura non solo per i turisti, ma anche per tutti quei pendolari che quotidianamente utilizzano gli intercity, e che per questo ogni giorno vede il passaggio di oltre trentamila passeggeri.
Uno dei pregi di questa stazione è stato quello di aver collegato i quartieri di Cointe e Guillemins, prima separati dai binari della ferrovia.
Ecco allora che il progetto non poteva non tenere conto di questa funzione di passaggio, con ascensori panoramici e scale mobili che ben si integrano nel disegno della volta monumentale della stazione Liège-Guillemin
Un progetto avveniristico che, per lo stesso Calatrava, è “Un atto di fede verso il futuro” e che, dalla sua inaugurazione nel settembre 2009 ad oggi, è diventato un importante polo di attrazione turistica.
Quindi quando arrivate a Liegi non dimenticate di dedicare un po’ di tempo a questa stazione, passeggiare tra i binari, salire sulle scale mobili per perdervi la sua visione dell’alto.