Malta ha una straordinario anima preistorica fatta di un antichissimo patrimonio tutto da scoprire.
Una viaggio a Malta, focalizzato sui resti preistorici è una novità relativamente recente. Eppure parliamo di archeologia, siti che sono lì da migliaia di anni.

Fino a non troppi anni fa, infatti, i turisti, quando programmavano un viaggio a Malta, pensavano soprattutto alle sue spiagge, ai suoi straordinari fondali e alla possibilità di fare vacanze studio per perfezionare la lingua inglese.
Malta però è molto di più. Lo ha dimostrato anche nel 2018 quando Valletta è stata insignita del titolo di Capitale Europea della Cultura.
Sulle tracce della preistoria

La cosa più straordinaria di Malta è il fatto che gli studiosi ancora si stiano chiedendo se Malta, da punto di vista della preistoria, sia maestra o discepola. Cioè se Malta ha imparato da altre civiltà preistoriche o se siano state queste ad essere state influenzate dalla civiltà che si è sviluppata a Malta.
Un quesito che si è posto anche il grande studioso Vere Gordon Childe nel suo libro “L’alba della civiltà Europea”.
Quello che sappiamo è che a popolare per prime Malta furono popolazioni primitive provenienti dalla Sicilia.

Fatto sta, che la storia, anzi al preistoria, dell’isola ha conservato fino a noi grandi templi megalitici che in qualche modo ricordano Stonehenge, ma che non solo sono più antichi di circa 1500 anni, ma che sono stati edificati anche prima delle piramidi egizie. In ogni caso quello che c’è a Malta è precedente qualunque manifestazione preistorica d’Europa.

Tutto questo in un arcipelago, posto al centro del Mediterraneo, tra Africa ed Europa, formato da 3 isole, che si estende per appena 316 Kmq. Insomma un bel concentrato di storia, di cultura e di preistoria. I segni della grande preistoria maltese hanno lasciato tracce in tutte e tre le isole dell’arcipelago.

Quando pensiamo a Malta ci viene in mente il color miele delle sue costruzioni, tutte di epoca diversa, ma accomunate dall’uso dello stesso materiale edilizio: la pietra maltese, un calcare dal delicato color del miele.
Guardando alla storia di Malta sono forse due le cose che più sorprendono maggiormente. La prima è che i segni evidenti del passato ci parlano solo dell’epoca preistorica e di quella barocca, tutto quello che c’è nel mezzo sembra non aver lasciato tracce.

Altro aspetto singolare è il fatto che che, nonostante la sua posizione, non sia mai stata colonizzata dai greci. A far uscire l’isola dalla preistoria fu l’arrivo dei Fenici, poi fu giunsero i Romani, poi gli Arabi, i Normanni, i Cavalieri di Malta fino ad arrivare all’epoca moderna con Napoleone, il protettorato britannico e infine l’indipendenza.
A Malta c’è tanto da fare e da vedere, ma volendo si può dedicare buona parte del viaggio a ripercorrere i suoi segni più antichi, quelli millenari incisi sulla pietra, i segni del suo passato preistorico.
Si tratta di oltre 10 templi megalitici, di cui 7 (Ħaġar Qim, Mnajdra, Skorba, Ta’ Ħaġrat, Tarxien, Ġgantija e l’Ipogeo di Hal Salfieni) sono Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.
Museo Archeologico Nazionale
Un percorso tematico sulla preistoria dovrebbe iniziare dal Museo Archeologico Nazionale di Malta, situato nel cuore della città de La Valletta.
Nel museo sono conservati veri e propri tesori antichi, pezzi importanti rinvenuti a Malta, tra questi delle rappresentazioni umane risalenti ad almeno 5 mila anni fa. Numerose figure femminili che anticamente erano conservate nei grandi santuari, donne, ma anche dee, anzi dee madri, simbolo della fertilità.
La Dea dormiente

Tra queste un pezzo straordinario, realizzato in creta, lungo appena una decina di centimetri, raffigurante una donna dormiente. Dorme o è morta? Questo non lo sappiamo. Un quesito che dà un tocco di mistero a questo prezioso reperto, rinvenuto nel santuario di Ħal-Saflieni.
Biglietto per accedere al sito: 5 euro intero; 3,50 euro ridotto; 2,50 euro bambini
Il santuario di Ħal-Saflieni
C’è davvero ancora molto da scoprire riguardo al santuario di Ħal-Saflieni, che, a differenza degli altri presenti sull’Isola, è sotterraneo, interamente scavato nella roccia.

Un santuario considerato uno dei luoghi più misteriosi e studiati di tutta Malta.
Il santuario può essere visitato, ma il numero di persone che può accedere ogni giorno è molto contenuto: solo 10 visitatori ogni ora. Per questo che è necessario prenotarsi con molti mesi di anticipo.
Biglietto per accedere al sito, con visita guidata: 35 euro intero; 20 euro ridotto e 15 euro bambini
Binari preistorici
A proposito di misteri, ce n’è un altro che si incontra nella campagne maltese: è la presenza di singolari binari, ovvero di solchi paralleli incisi nel terreno.

Ricordano un po’ i solchi lasciati dai carri sulle strade romane, con la differenza che qui, nella Malta preistorica, non c’erano carri, perché gli antichi maltesi prima dell’arrivo dei Fenici, ancora non conoscevano la ruota.
I binari molto probabilmente avevano a che fare con la costruzione di questi monumenti preistorici, ma non si sa qual potrebbe essere stato il loro utilizzo, forse a trasportare più facilmente qualcosa, ma cosa e come ancora non si può dire.
La Grotta di Ghar Dalam
Altro sito di Malta che ci racconta della sua anima preistorica è la Grotta di Ghar Dalam, nei pressi di Birżebbuġa. Al suo interno sono state rinvenute le tracce di quello che è stato il primo e più antico insediamento umano delle isole maltesi (7400 anni fa). Si tratta di una grotta naturale che può essere percorsa per un tratto, dove – tra stalattiti e stalagmiti – è possibile osservare anche dei resti fossili.

Nel piccolo museo ottocentesco, che si trova nei pressi dell’entrata, sono invece conservati alcuni resti animali rinvenuti all’interno della grotta, risalenti alla primissima era glaciale, come ippopotami, elefanti nani e altri piccoli mammiferi e uccelli.
Biglietto cumulativo per accedere ai siti di Ghar Dalam e Borg in Nadur: 6,50 euro intero; 5 euro ridotto e 4 euro bambini
Tempio di Mnajdra
Tra i siti preistorici più suggestivi di Malta ci sono i templi megalitici di Ħaġar Qim e Mnajdra, che si affacciano sul mare verso l’isoletta disabitata di Filfa.

Sopra ai templi sono stati sistemati dei tendoni di copertura per difenderli dalle intemperie. Si tratta di struttura non invasive che proteggono i resti antichi, ma al tempo stesso contribuiscono a dare al visitatore l’idea di essere all’interno di un luogo chiuso, così come doveva essere anticamente.

Il primo tempio che si incontra è quello di Ħaġar Qim, a poca distanza, circa 700 metri, si trova il sito di Mnajdra, considerato il più antico esempio al mondo di edificio costruito con tecnica a secco.
Mnajdra è caratterizzato anche da un pianta complessa, dalle forme arrotondate, che presenta tre templi, uno accanto all’altro, risalenti ad un periodo che si aggira tra il 3600 e il 3000 a.C.
Entrambi i templi, ogni anno durante gli equinozi e i solstizi, offrono ai visitatori la possibilità di assistere ad un magico gioco di luce. A Mnajdra protagonista è un raggio di sole che, all’alba, attraversa la porta dei tempio andando ad illuminare l’altare.

Nelle stesse date ad Ħaġar Qim succede un fenomeno analogo. Un caso, o si tratta di uno studio preciso, voluto da chi ha costruito i templi e legato a rituali religiosi o magici? Questo non lo sappiamo, quello che è certo che sono fenomeni che si ripetono regolarmente da millenni e che durano solo pochi minuti.

È possibile assistere al fenomeno, ma come potete immaginare è necessario prenotare con con largo anticipo. Per tutti gli altri lo spettacolo è assicurato, grazie alle moderne tecnologie, anche da casa: basta un semplice click
Biglietto cumulativo per accedere ai siti di Ħaġar Quim e Mnajdra: 6,50 euro intero; 5 euro ridotto e 4 euro bambini
Gozo, il sito di Gigantia
Le testimonianze preistoriche a Malta le troviamo su tutte e tre le isole dell’arcipelago. E anche Gozo offre al visitatore qualcosa di veramente straordinario, è il sito di Gigantia

Si tratta di un tempio di grandi dimensioni, come del resto suggerisce anche il nome. Il complesso di Gigantia è uno dei più imponenti di Malta e secondo una leggenda sarebbe stato costruito da dei giganti. Una teoria che forse non ci appare più incredibile del fatto che i suoi artefici siano stati uomini del Neolitico. Inevitabilmente ci si chiede come sia possibile che, per realizzare tutto questo, in quell’epoca – e senza particolari strumentazioni – riuscirono a spostare blocchi lunghi anche 5 metri e dal peso di oltre 50 tonnellate.

Ecco allor che per capire come furono eretti queste imponenti strutture può essere utile fare visita al museo annesso.
Al sito si accede seguendo un bel percorso che attraversa giardini e campi coltivati, poi, una volta arrivati al visitor center, prosegue su passerelle che rendono più agevola la visita e, al tempo stesso, proteggono il sito preistorico, che è anche il più antico di Malta.
A Gozo è possibile visitare anche un altro museo archeologico nel quale sono esposte numerose figure femminili e idoletti, tipicamente maltesi, sempre scolpiti della classica pietra maltese.
Biglietto cumulativo per accedere ai siti di Ġgantija Temples e il mulino a vento di Ta’ Kola (uno dei pochi mulini rimasti nell’Arcipelago): 10 euro intero; 8 euro ridotto e 6 euro bambini
Scoprire la preistoria può quindi rappresentare un motivo in più per scegliere di fare un viaggio a Malta. Sull’arcipelago sono in vigore le norme anticovid europee e in questo periodo per andare a Malta è richiesto solo un tampone nelle 72 ore precedenti e non c’è nessun obbligo di quarantena.