Mentre l’Italia attende di sapere quale delle sue città candidate vincerà la sfida per diventare Capitale Europea della Cultura 2019, in Francia Marsiglia si avvia alla conclusione di questa splendida esperienza che ha visto rifiorire la città grazie all’intervento di alcuni dei più grandi architetti del panorama internazionale.
Grandi, grandissimi nomi che hanno lavorato per far sorgere una città nuova, fatta di linee avvenieristiche e materiali proiettati verso il futuro, accanto a quella vecchia, integrandole.
Complessiavamente per Marseille-Provence i cantieri aperti sono stati 60, non ancora tutti ultimati e non necessariamente di nuovi edifici. Quelli ci sono e sono imponenti, ma sono state avviate anche opere di ristrutturazione e riqualificazione.
Gli interventi nell’area portuale sono un vero e proprio omaggio al Mediterraneo, a partire dall’edificio progettato dall’architetto italiano Stefano Boeri che si sviluppa sopra e sotto il mare. E’ Villa Méditerranée con una parte sospesa e una che scende fin sotto il mare, con una facciata che sembra voler accogliere e abbracciare il mare.
Curioso l’ascensore che invece di salire in alto scende sotto il mare per raggiungere il livello sommerso.
Accanto troviamo il MuCEM, il Museo delle Civiltà dell’Europa e del Mediterraneo, inaugurato solo pochi mesi fa, che occupa spazi espositivi diversi, alcuni temporanei e altri (semi)permanenti (Galleria del Mediterraneo).
Un modo per mettere in evidenza la base culturale comune che lega quei popolo che appartengono al bacino del Mediterraneo.
Il percorso espositivo della Galleria del Mediterraneo è articolato in tre sezioni:
- Invenzione dell’agricoltura e nascita degli dei
- Gerusalemme, la città tre volte santa
- Cittadinanza e diritti umani
La sapiente progettazione ha creato spazi molto ampi, ed ecco che l’area espositiva permanente si può permettere ben 1500 mq, praticamente privi di pilastri o colonne per raccontare questi legami da un punto di vista archeologico, etnologico e artistico. Il risultato è un mosaico che parla di quotidianità, di storia e di attualità, tutto legato da un filo azzurro che è il bacino del Mediterraneo.
Metà degli oggetti esposti appartengono al MuCEM, l’altra metà è invece frutto di prestiti di musei tanto francesi quanto internazionali. Un modo questo anche per mostrare al pubblico oggetti che il più delle volte sono relegati ai magazzini dei vari musei. Periodicamente questi oggetti vengono sostituiti rinnovando di volta in volta così il percorso espositivo.
Altri spazi sono invece destinati alle mostre temporanee che puntano su una tematica per mostrarla in un’ottica mediterranea.
Una delle cose che mi è piaciuta di più del MuCEM è la “gabbia”, in realtà
metafora di una rete da pesca, che ingloba l’edificio. Particolarmente suggestiva quando si arriva sulla terrazza dalla quale si gode di uno splendido panorama “retato”. Una terrazza magnifica dove ci si può anche fermare per un veloce spuntino o un pranzo vero e proprio, è infatti in questa posizione che è stato collocato il bar/ritorante.
Altro buon motivo per salire sulla terrazza è quello di attraversare il ponticello che collega l’edificio moderno all’antico Fort Saint-Jean, che di fatto è parte integrante del MuCEM.
Questo pensare ad una città moderna inserita in un tessuto urbano antico significa anche ristrutturare una fortezza del XVII sec. in funzione di un museo del XXI Anche questo è Mp2013
Il MuCEM è aperto tutti i giorni, tranne il martedì, dalle 11 alle 18 in inverno e con chiusura alle 19 nei mesi estivi (maggio-ottobre). Tutti i venerdì si può invece visitare in notturna con orario prolungato fino alle 22.
Biglietto: 8 € intero, 5 € ridotto e 12 € tariffa famiglia (per prentotazioni e info reservation@mucem.org)
L’accesso agli spazi esterni e ai giardini del MuCEM (J4 e Fort Saint-Jean), negli orari di apertura del museo, è invece libero e gratuito.