Oggi vi porto nelle Crete Senesi, so che dovrei cominciare col dirvi cosa fare e vedere ad Asciano, ma visto che sono andata a dormire in un posto splendido ho scelto di iniziare dal Molino dei Preti.

Dormire in un antico mulino
Cominciamo con il dire che ho dormito in un pezzetto di storia il mulino infatti fu costruito diversi secoli fa. È documentato fin dal 1178, ma è molto probabile che risalga all’inizio dell’anno mille. La sua storia recente lo vede attivo nella macinazione del grano almeno fino al 1928.

Anche se trasformato in struttura ricettiva, conserva ancora oggi molte delle sue caratteristiche originali, dai canali che alimentavano il mulino fino al carcerario con le antiche pale a cucchiaio che azionavano la macina.

Già questo dovrebbe bastare a farvi capire la suggestione di poter dormire in un posto simile, ma non è tutto.
Posizione strategica del mulino
Il Molino dei Preti si trova sulla sommità di una cascata naturale. Durante il mio soggiorno però il livello dell’acqua era troppo basso, per via della siccità, e non ho potuto apprezzare questo aspetto.

In ogni caso lo scenario è davvero unico, pensate che la prima volta che ho visto le foto del Molino dei Preti ho pensato che fosse in campagna, fuori città. Invece si trova a pochi minuti a piedi dal centro storico di Asciano, con tutti i vantaggi che questo può comportare.
Il Molino dei Preti è uno dei tanti che qui ad Asciano dà vita ad un percorso, tra storia e natura, che costeggia i resti di vecchi mulini che sorgevano sulle rive del fiume Bestina.

Alcuni mulini sono restaurati, di altri invece sono visibili solo i resti. Il Molino dei Preti è stato recuperato relativamente di recente, il suo acquisto quasi un azzardo. È stato proprio nel corso della sua ristrutturazione che ha svelato il suo cuore segreto: ambienti murati e soprattutto la gora è il carcerario – rimasti pressoché intatti – che si celavano sotto metri di terra.
Entriamo nel mulino

Il posto è davvero bello e accogliente, me ne sono innamorata appena entrata. Il mulino è diviso in due appartamenti, io occupavo quello più inferiore chiamato “La Macina”.

Si accede da un cancelletto. Scesi pochi gradini si arriva ad una sorta di terrazza al piano terra, all’altezza dei canali di alimentazione del mulino. Un sistema di canalizzazioni a più livelli: in questo preciso punto infatti siamo sotto al livello del fiume.
Il piano inferiore
Qui si trova anche la porta d’ingresso che si apre su un vasto salone, dove trova posto ancheun angolo di cottura (completo di lavastoviglie) e un caminetto.

La cosa più bella di questa sala è un tavolino in pietra realizzato con un’antica mola, pare di epoca romana.

Sulla sinistra il pavimento svela, attraverso una lastra in vetro, l’ingranaggio dell’antico mulino.

Il piano superiore
Una scala porta al piano superiore, dove si trovano la camera da letto principale, due bagni e un altro saloncino con divano letto. Da qui si può accedere direttamente alla strada e quindi al parcheggio. L’arredamento è molto curato nei minimi particolari, dall’armadio dipinto a mano ai quadri sulle pareti con pietra a vista.

La cosa brutta del mio soggiorno al Molino dei Preti? Ero sola. Peccato perché sarebbe il posto perfetto per un soggiorno romantico.

Il Molino dei Preti si trova ad Asciano in via dei Mulini (per info molinodeipreti@alice.it). Ringrazio il proprietario Francesco per avermi ospitato e per avermi voluto raccontare con tanto entusiasmo e amore non solo la storia del mulino, ma anche alcune curiosità. Ce n’è anche una che – per fortuna – non ho potuto verificare di persona: pare infatti che con l’avvicinarsi della pioggia le pietre delle mura cambino colore per diventare più scure.

Per avere altre informazioni su Asciano non vi resta che aspettare il mio prossimo post sull’argomento, oppure dare un’occhiata al nuovo portale della pro loco