Anche quest’anno a Monteriggioni torna la tradizionale festa medievale, che si terrà dal 6 al 9 luglio ed è da tempo considerata come una fra le più importanti e longeve feste italiane di rievocazione storica, giunta quest’anno alla XXX edizione.
Il manifesto ufficiale della Festa, per la prima volta, è stato realizzato da un celebre disegnatore: Milo Manara, il che ne fa non solo un ulteriore strumento di promozione turistica, ma anche un oggetto da collezione.
Botteghe, taverne, mercati tutto trasuda di medioevo, tra danze, musiche, mercanti, giullari, soldati, saltimbanchi, menestrelli, teatro di strada e antichi mestieri e antichi sapori. Un appuntamento che richiama ogni anno un folto pubblico.
In quei giorni il paese si trasforma e sembra tornare ai fasti del passato. Non un semplice corteo storico, ma un vero viaggio indietro nel tempo. Un appuntamento irrinunciabile per gli appassionati di Medioevo, da non perdere la rievocazione storica che si tiene nella straordinaria cornice del castello, che la sera viene illuminato semplicemente da fiaccole.
La festa ha inizio il 6 luglio, con il banchetto medievale, un magnifico prologo alla festa allietato da momenti di musica e di intrattenimento per poi proseguire con giornate all’insegna del medioevo tra spettacoli di piazza e di strada, le sfilate in abito storico e le rievocazioni di antichi mestieri.
Previsti anche spazi per la ristorazione, a Monteriggioni saranno infatti allestite delle “taverne” nelle quali si proporranno pietanze medievali tratte da ricettari di fine XIII secolo-XV secolo.
Gran finale il 9 luglio con fuochi artificiali e concerto finale.
La Festa medievale è un’iniziativa fatta di tre componenti specifiche: le associazioni del territorio, il gruppo storico e culturale de L’Agresto (con le sue varie componenti) e gli artisti. Si conferma, inoltre, come di consueto il rapporto con la Monteriggioni A.D. 1213 s.r.l. per l’organizzazione di questa complessa kermesse.
Il biglietto di accesso ha un costo di 5 euro (per i non residenti), può essere acquistato all’ingresso, ma il numero è limitati ed è preferibile prenderli on line in anticipo, per non correre il rischio di rimanere senza.
Monteriggioni e la via Francigena
Lo spettacolo più bello però Monteriggioni lo offre tutto l’anno a chi sceglie di salire fin quassù e seguire i camminamenti di ronda: un panorama che spazia sul territorio del Chianti e sulla Val d’Elsa.
Monteriggioni di torri si corona”
Dante Alighieri XXXI Inferno
I viandanti che percorrevano la via Francigena potevano scorgere il profilo di Monteriggioni con le sua cinta muraria orlata di torri, lunga 570 metri, che cinge, come una corona, la collina, proprio come la ricorda Dante Alighieri nel XXI canto dell’Inferno.
Il legame con la Francigena si può osservare anche dal nome della porta di accesso: Porta Franca o Porta Romea.
Uscendo da quella porta non ci si poteva che dirigere verso la Francigena e percorrerla o verso nord, verso la terra di Francia o verso sud, in direzione Roma.
Inizialmente però Monteriggioni non era una tappa di pellegrinaggio, il pellegrino vedeva Monteriggioni dal basso, non aveva alcun motivo per recarvisi, visto che si trattava di una postazione militare. A realizzarla fu, nel 1213 , la Repubblica di Siena, a presidio di un importante confine, quello con la rivale storica Firenze.
Un lavoro imponente, sebbene completato nel giro di appena un anno, che ha ottenuto lo scopo prefissato. I fiorentini infatti non sono mai riusciti a penetrare nelle 14 torri. A Monteriggioni sono entrati, ma in delegazione per parlare di pace.
Monteriggioni cadde solo nel 1555, o meglio quell’anno, dopo che il territorio di Siena fu occupato, fu ceduta con accordo diplomatico. Un episodio che coincide con al fine dell’epoca comunale in Italia.
E’ solo allora che Monteriggioni perde il suo ruolo di presidio militare e si trasforma in un villaggio con la costruzione di nuovi edifici all’interno delle mura. Oggi Monteriggioni è una meta molto caratteristica lungo la Francigena e per offrire alloggio al pellegrino, ma anche al turista, ha visto moltiplicare all’interno del territorio comunale le strutture ricettive, un esempio è l’ostello di Strove.
Il consiglio che posso dare è quello di passare almeno una serata a Monteriggioni per godere, così come per San Gimignano, la magica atmosfera di una città svuotata dalla folla del turismo “mordi e fuggi”.
Cuore di Monteriggioni è piazza Roma, un ampio spazio su cui si affaccia la pieve di S. Maria Assunta.
La via Francigena
La via Francigena richiama pellegrini, ma anche viaggiatori lenti, per entrambi verranno tracciati con cura i sentieri della zona, grazie anche al reinvestimento della tassa di soggiorno. Un contributo che si trasformerà per il viaggiatore in un vero investimento grazie alla possibilità di accedere ad una serie di servizi, dalla bici elettrica alle visite guidate, che da soli valgono più dello stesso contributo. Un modo per dire al viaggiatore: fermarsi a Monteriggioni conviene.
Certo che conviene, intanto è un paese bandiera arancione e poi sono tante le iniziative e gli eventi che fanno di Monteriggioni una tappa da non perdere e dove magari restare un po’ di più. Chi ama coniugare la pratica di attività sportive ai propri viaggi potrà partecipare ad un’eco-maratona nei boschi o esplorare il territorio in sella ad una mountain bike.