Eros a Palazzo Merulana

L’eros è il filo che unisce le tre mostre fotografiche ospitate a Palazzo Merulana dal 22 febbraio al 6 aprile, nell’ambito della rassegna Roma Fotografia 2020 EROS. Un tema declinato in modi diversi, in grado di suscitare emozioni e stimolare i nostri sensi, tema che diventa una chiave di lettura con cui interpretare ciò che viviamo.

Il programma di Palazzo Merulana che punta sulle mostre, tre per la precisione e tutte al femminile, ma che amplia poi il racconto anche attraverso incontri, workshop e laboratori didattici.

La rassegna è organizzata dall’associazione Roma Fotografia, con il patrocinio della Regione Lazio e di Roma Capitale, in collaborazione con CoopCulture, Fondazione Cerasi, Istituto Luce Cinecittà, Stadio di Domiziano

Tina Modotti e l’eros della rivoluzione

Título: “Mujer con bandera”, Colección: Tina Modotti, Autor: Tina Modotti, Lugar de asunto: México, D.F., México, Fecha de asunto: ca. 1928, Fecha de toma: ca. 1928, Proceso: Negativo de película de seguridad.

Si comincia con L’Eros della Rivoluzione (dal 22 febbraio al 8 marzo), che scatto dopo scatto porta lo spettatore negli anni ‘20 dello scorso secolo in un Messico visto con gli occhi di Tina Modotti, la fotografa più influente di quel periodo.

In mostra 38 opere che provengono dall’Instituto de Investigaciones Estéticas (IIE), dal Fondo “Manuel Toussaint” dell’Universidad Nacional Autónoma de México (UNAM) di Città del Messico e dalla Collezione della Fototeca Nazionale dell’Instituto Nacional de Antropología e Historia (INAH) della Città di Pachuca Hidalgo, Messico.

Título: Juchitecas con jícara, Colección: Tina Modotti, Autor: Tina Modotti, Lugar de asunto: Juchitán, Oaxaca, México, Fecha de asunto: ca. 1929, Fecha de toma: ca. 1929, Proceso: Negativo de película de nitrocelulosa.

Scorrendo le varie immagini impariamo a vedere il mondo con gli occhi di Tina Modotti, ma al tempo stesso impariamo molto della sua vita travagliata e avventurosa che la portò a contatto con personaggi del calibro di Frida Khalo e Diego Rivera.

Una donna, una artista oltre le definizioni, oltre il suo tempo, che proietta verso una modernità che trova nel “Desiderio” la scintilla per muoversi verso un ideale imprescindibile, una passione irrinunciabile, una volontà tenace, nell’esplorazione di sé e della stessa vita per lei già immortale.

Nei suoi scatti troviamo le donne del Messico del suo periodo, ma anche foto di fiori, di mani, di murales e immagini che riportano alla rivoluzione. Il suo sguardo così particolare e acuto mostra una straordinaria capacità di raccontare la complessità di una rivoluzione senza mai perdere la delicatezza di porgere attenzione ad un particolare, ad un fiore

Come allo specchio di Chiara Caselli

Seconda mostra in programma (dal 11 al 22 marzo) è con Come allo specchio di Chiara Caselli. La sua è una fotografia insieme evocativa ed essenziale nel suo essere priva di aneddoti, una fotografia silenziosa e fortemente espressiva all’interno di un controllo formale dai chiari rimandi classici. Come allo specchio è il racconto di un’estate passata in cui lo specchio è insieme materia e metafora del desiderio e della nostalgia.

Chiara Caselli non è solo fotografa e regista, ma è stata anche attrice per Antonioni, Cavani, Gus Van Sant, sino all’ultimo film di Pupi Avati.

La Caselli ha esposto anche al Padiglione Italia della 54ma Biennale di Venezia ed ha partecipato all’ultima edizione della Photo Biennale di Mosca, unica fotografa donna accanto a Mimmo Jodice e Berengo Gardin.

Stelle Silenti

Terza e ultima rassegna (dal 25 marzo al 4 aprile) è Stelle Silenti, curata dall’Archivio Fotografico dell’Istituto Luce-Cinecittà, composta da 48 stampe fotografiche digitalizzate e restaurate dall’Archivio Fotografico Luce Cinecittà, dedicata al Cinema muto degli anni ’20 e ad alcune delle dive italiane dell’epoca da Lyda Borelli a Francesca Bertini, a Eleonora Duse, a Leda Gys fino a Pina Menichelli.

Il progetto deve il suo grande valore al Fondo Cinema Muto, costituito da fotogrammi cinematografici originali dei primi del 900 che riguardano scene tratte da film muti.

Immagini che ci riportano a donne fuori dai canoni dell’epoca, donne sessuate, donne che vivono profondi tormenti d’amore carnale, donne “moderne”, bellissime, truccate e ben vestite, donne che incarnano la forza dei sensi e del sesso, con una dirompente volontà di affermare ed esprimere una femminilità libera da ruoli e schemi: in una parola Eros.

Quando visitare le mostre

Le mostre di Palazzo Merulana sono visitabili dal mercoledì al lunedì con orario 10 – 20. 

Biglietti

  • Biglietti: Intero 10 euro
  • ridotto 8 euro (under 27, over 65, insegnanti in attività e possessori di CartaX2)
  • gratuito per minori di 7 anni, un insegnante ogni 10 studenti, un accompagnatore ogni 10 persone, disabile con accompagnatore, possessori Palazzo Merulana Pass e Palazzo Merulana Pass Young

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