Avete presenti quelle mostre d’arte dove è vietato non so toccare, ma anche avvicinarsi e se si entra nel raggio d’azione della cellula suona l’allarme?
In tutto 33 opere realizzate da alcuni importanti artisti contemporanei selezionate per essere esposte in questo spazio, anzi a dire il vero tre sono state realizzate proprio per l’occasione.
Gli artisti coinvolti sono venuti a Roma ed hanno visitato il Chiostro per poter scegliere l’opera più adatta ad essere esposta.
Una mostra non solo da vedere. La parola d’ordine è divertirsi, ma anche toccare, annusare, ascoltare e provare. Una mostra che dà il via libera ad un diverso modo di fruizione dell’arte grazie ad una visita che passa attraverso le diverse percezioni, coinvolge direttamente il visitatore fino a farlo diventare gli stesso parte integrante delle opere esposte. L’arte insomma prende vita insieme al suo pubblico.
Arte anche da calpestare come “Emulsione su legno” l’istallazione di Michael Lin, realizzata appositamente per la mostra, che il visitatore si troverà sotto i piedi appena entrato nel chiostro. Una serie di motivi floreali ornamentali tratti dalle stoffe tradizionali Taiwanesi che costruiscono idealmente un giardino fiorito che va a modificare la percezione dello spazio in cui è stato allestito.
Da non perdere poi la stanza piena di palloncini rossi di Martin Creed un artista che con le sue opere invita sempre lo spettatore a stare al gioco. E qui il gioco è proprio quello di entrare nella stanza muoversi tra i palloncini e diventare parte dell’istallazione.
E ha proposto di osservare, voi siete stati mai stati osservati da un’opera d’arte? Succede anche questo ad Enjoy con l’istallazione Obscura di Tony Oursler, che grazie a proiettori e sfere riproduce una serie di occhi dando vita ad un percorso fatto di iridi e pupille attraverso il quale il visitatore si muove.
Quando parliamo di divertimento le risate sono parte del gioco, qui ad Enjoy la risata è parte stessa della mostra, un’installazione astratta, la Risata Continua dell’italiano Gino de Domnicis che risuona nell’aria e sorprende il visitatore.
Una sorta di dipinto in movimento è la Flowers and People che avvolge di colori il visitatore che entra nella stanza buia in cui è esposta questa sorta di onda di colori.
Una mostra davvero per tutti, per avvicinare l’arte contemporanea ai bambini anche grazie a laboratori e visite didattiche mirate. Tutti tornano bambini con la grande poltrona nera a poi bianchi, realizzata da Studio 65, che sembra uscita dalle pagine di Topolino, e che non a caso si chiama “Micky dei sogni”. Se la voglia di provare è tanta, ma siete un po’ timorosi, a spronarvi è un invito esplicito: “Siediti per ritrovare il coraggio di tornare bambino”
Ed ecco allora che il bambino che è in noi esce allo scoperto, gioca e si diverte con l’arte.
La mostra che vuole anche ricordare che in fondo l’arte è anche divertimento e voglia di provare e sperimentare. E’ a partire dai primi Novecento che l’arte, anche come reazione a grandi tragedie del tempo, le guerre mondiali, le dittature o ancora drammi come quello della Shoah, fa sue le parole chiave gioco e divertimento.