Il museo ninfeo di Piazza Vittorio

Tra le tante cose che si possono visitare a Roma, al quartiere Esquilino ci sono anche gli Horti Lamiani, i cui resti sono visibili al museo Ninfeo di Piazza Vittorio, all’interno del palazzo dell’Enam.

ingresso museo ninfeo

Cos’erano gli Horti Lamiani

Erano una lussuosa residenza privata, sul Colle Esquilino, abbellita da ampi giardini su più livelli con tanto di ninfei, portici e padiglioni. In questa zona c’erano altri importanti giardini come ad esempio gli Horti di Mecenate che dovevano dare vita ad un anello verde.

giardino riproduzione

Da Lucio Lamia a Caligola

I giardini prendevano il nome dal console romano Lucio Elio Lamia, al quale appartenevano. Dopo la sua morte, avvenuta nel 33 dopo Cristo, i giardini passarono al demanio, per entrare poi in possesso dell’imperatore Caligola, un tipo come sappiamo un pochino singolare tanto che la storia ce l’ha tramandato come un imperatore pazzo.

horti lamiani ricostruzione

Fatto sta che lui era molto orgoglioso dei suoi giardini, sì perché ormai erano i suoi, e gli piaceva mostrarli per sottolineare la sua grandezza. E anche per questo nei giardini teneva animali per l’epoca non certo comuni come leoni, struzzi e orsi che lui teneva in gabbia per poterli ostentare.

museo

Lo sappiamo perché durante gli scavi sono stati dei frammenti di questi animali, che oggi conservati all’interno del museo in una cassettiera che può essere aperta per vedere cosa c’è dentro.

Tra le testimonianze del periodo di Caligola anche i resti di enormi ostriche che erano una delle prelibatezze di cui l’imperatore si cibava.

vetrina museo ninfeo

Da Caligola ad Alessandro Severo

I giardini restarono di proprietà imperiale anche dopo la morte di Caligola, che continuarono ad ingrandirli e abbellirli. Sappiamo anche che Nerone li incluse prima nella domus Transitoria e successivamente nella Domus Aurea. Ampliamenti e abbellimenti che proseguirono fin sotto Alessandro Severo.

Museo ninfeo, un spazio espositivo da scoprire

La ricchezza di questo sito si può anche comprendere osservando i resti di frammenti di marmi antichi, conservati nello spazio espositivo, che un tempo decoravano il sito. L’angolo più bello e suggestivo era senza dubbio la piazza ninfeo, il salotto buono dove l’imperatore riceveva gli ospiti più importanti, ma anche il luogo deputato alla meditazione. Spazio che oggi dà il nome al museo.

I pezzi più rari in mostra

maschere di argilla

Tra i pezzi più importanti conservati nel museo Ninfeo ci sono due maschere di argilla, perfettamente conservate, che ornava le pareti. L’eccezionalità di questi pezzi è data proprio dal materiale così fragile che difficilmente resiste al passare dei secoli

vetrina museo ninfeo

Molto interessante anche la grande vetrina che espone, in ordine cronologico, il vasellame rinvenuto in quest’area. Tra i pezzi più belli c’è sicuramente un bicchiere in vetro soffiato, in ottimo stato di conservazione. Si tratta di un bicchiere Imperiale, dal quale, molto probabilmente, ha bevuto un Imperatore.

bicchiere antico

Curioso poi osservare come il vasellame più antico sia di lavorazione italica per poi lasciare il posto a quello realizzato in Nord Africa. Una scelta dettata a motivi economici, semplicemente perché questo aveva costi minori.

pietra verde

Altra curiosità che si può trovare al museo Ninfeo degli Orti lamiani è una pietra nella quale è rimasta imprigionata una zanzara

Altri due pezzi molto importanti sui quali prestare l’attenzione si trovano nella sala adibita a conferenze: il primo è la ricostruzione di una parete ornamentale fatta Silvia di Fortunato, l’da un archeologa che – autorizzata la sovrintendenza – ha messo insieme migliaia di frammenti per darci un’idea di come era in origine la parete. Antico e moderno qui convivono insieme grazie al lavoro di artisti contemporanei che hanno realizzato accanto un’opera che raffigura l’artista nell’intento di decorare la stessa parete.

parete decorativa museo ninfeo

Altra cosa bellissima che si può osservare in questa stanza, al di sotto di un pavimento in vetro, è un’antica scala quasi integra che consentiva l’accesso a due diversi livelli del giardino, scala che si può datare con precisione grazie alla presenza di un tubo di piombo su quale è stampigliata una data che la colloca ai tempi dell’imperatore Claudio, ovvero il successore di Caligola.

Dove si trova il Museo Ninfeo

Gli Horti Lamiani, o meglio il Museo Ninfeo, si trova all’interno di un edificio situato al numero 78 di Piazza Vittorio, oggi sede dell’ENPAM. Qui c’era un vecchio edificio umbertino in rovina, poi finalmente si decise di avviare un progetto di recupero dell’area per la ricostruzione di un palazzo in chiave moderna, comunque ben armonizzato con l’architettura della piazza. Fu allora che da questo progetto scaturì un grandioso scavo archeologico.

scavi museo ninfeo


Il progetto, ha visto l’impego della Soprintendenza di Roma in collaborazione con la Fondazione ENPAM, una sinergia che ha consentito di scoprire – e al tempo stesso conservare e studiare – quello che da millenni era custodito nel sottosuolo dell’Esquilino.

I primi scavi compiuti nell’area degli Horti Lamiani risalgono alla fine del XIX secolo, ma è con gli scavi estensivi effettuati nel 2006-2009 sotto la sede dell’ENPAM che sono venuti alla luce alcuni settori del sito fino ad allora sconosciuti.

plastico museo ninfeo

I lavori sono durati dieci anni ed hanno visto l’impiego di un team di 35 archeologi, 8 restauratori, ingegneri, architetti, grafici. Il risultato è un’area museale di oltre 1000 metri quadrati, dove sono esposti strutture e i reperti di un’area degli Horti Lamiani che raccontano al visitatore una pagina della storia dell’Esquilino.

Museo Ninfeo: orario e biglietti

Il museo Ninfeo degli Horti Lamiani, che è anche uno dei posti raccomandati dalla DMO ES.CO. Esquilino Comunità La Porta di Roma, un progetto che mira a valorizzare il rione Esquilino come vera e propria “destinazione turistica e può essere visitato il sabato e la domenica su prenotazione tramite la piattaforma vivaticket si può scegliere se visitarlo in autonomia con delle audioguide oppure approfittare di una visita guidata

I biglietti hanno un costo (comprensivo di prevendita e commissioni di servizio) di:

  • 11 € (intero) e 6,5 € (ridotto) per la visita in autonomia con audioguida
  • 14,37 € (intero) e 8,84 € (ridotto) per la visita in compagnia di un archeologo
  • gratuito per tutta una serie di categorie

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