Nel cuore della Sicilia: Caltanissetta

 

A volte può far piacere trascorrere le vacanze lontano da casa e da mete super affollate. Durante le vacanze natalizie non sempre è facile trovare una località tranquilla e hotel low-cost.

A Natale/Capodanno, si sa, i prezzi salgono un po’ ovunque, ma esistono isole felici. Una scelta saggia potrebbe essere la Sicilia, magari scegliendo la città di Caltanissetta per trascorrere le feste in tranquillità e all’insegna delle atmosfere tradizionali siciliane.

Da non perdere la straordinaria Cubaita (dall’arabo Qubbat), il classico torrone siciliano torrone, di origini arabe, che unisce mirabilmente i prodotti di questa terra: pistacchi, mandorle e miele.

Secondo la tradizione, il dolce nacque dalle abili mani delle donne che, per soddisfare un desiderio dei generali arabi, realizzarono un dolce da portare in viaggio. A tradire la dominazione araba non è solo il nome del torrone, ma anche quello stesso della città, che originariamente si chiamava semplicemente Nissa (ancora oggi i suoi abitanti si chiamano nisseni). Dopo la conquista araba, al nome fu aggiunto “Qal’at”, ossia “castello”, e da qui “Kalat Nissa” quindi Caltanissetta.

E a proposito di castelli, su di un’altura appena fuori Caltanissetta sorge il Castello di Pietrarossa, risalente al IX secolo, una delle principali attrattive turistiche della città. Oggi ne restano solo i ruderi, ma il castello, crollato quasi interamente nel corso del terremoto del 1567, nel Medioevo aveva avuto un importanza strategica e qui, alla fine dell’XI secolo, fu posta la tomba della regina Adelasia, nipote di re Ruggero il Normanno.

Caltanissetta offre al visitatore edifici religiosi di grande interesse che abbracciano secoli diversi e di conseguenza stili molti diversi tra loro.
La Cattedrale, in stile neoclassico costruito, fu edificata tra il 1570 e il 1622 e presenta un interno riccamente decorato da affreschi e statue. Il suo nome, Santa Maria la Nova, le fu dato per distinguerla dalla chiesa di Santa Maria degli Angeli, poi detta la vetere, costruita in epoca normanna ai piedi della fortezza e divenuta successivamente regia cappella di Casa Sveva.

Accanto alla Cattedrale troviamo la Chiesa di San Sebastiano (1500), fatta costruire dai nisseni per ringraziarlo per aver sconfitto la peste. Stesso secolo per la Chiesa di Santa Agata, che comprendeva anche il collegio gesuitico. Decisamente da non perdere. E’ una delle più ricche della città e vanta un interno con decorazioni in marmo e stucchi. Un po’ ovunque, noterete la sigla “IHS” che identificativa i gesuiti. La chiesa è a croce greca e conta quattro cappelle. La più importante è quella dedicata al fondatore dell’ordine Sant’Ignazio di Loyola.

Per chi ama le architetture medievali, da non perdere l’Abbazia di S. Spirito in stile romanico, edificata ne XII secolo sul luogo dove, molto probabilmente, esisteva una chiesa bizantina.

Caltanissetta ovviamente non è solo architettura religiosa. Degni di interesse sono anche alcuni edifici civili, come Palazzo Benintende, che ospitò Garibaldi nel 1862, realizzato dall’architetto Giuseppe Bartolo, lo stesso che iniziò a lavorare sul Palazzo Provinciale. Un’opera grandiosa che fu in seguito ridimensionata dall’ingegner Agostino Tacchini. Gli uffici comunali si trovano invece a palazzo del Carmine (1371), ex convento dei Carmelitani Scalzi. E visto che compito di un blog di viaggio è anche quello di darvi alcune curiosità, vi dico che le due chiese che facevano parte di questo complesso, furono abbattute e al loro posto fu edificato il Teatro Regina Margherita.
Per chi invece è un appassionato di archeologia, a poca distanza dalla città è possibile visitare due siti di grande interesse: il parco archeologico di Gibil-Gabib e il parco archeologico di Sabucina, quest’ultimo considerato uno dei più importanti della regione.

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