Oman, la via dell’incenso

Non solo deserto, il Sultanato dell’Oman è anche una terra ricca di bellezze e di paesaggi incontaminati, ma è stata anche una terra di incontri commerciali lungo quella che è la via dell’incenso omanita.

Dromedari lungo la via dell'incenso

Una rotta, più che una strada, che – fin dai tempi degli antichi Romani – collegava l’estremità della Penisola arabica, quindi Oman e Yemen, con il Mediterraneo.

La via dell’incenso, un punto di incontro tra Oriente e Occidente

Una via carovaniera lungo la quale viaggiavano anche le merci provenienti dall’India e dall’Estremo oriente che giungevano qui via mare.

Mirra

Si parla di incenso, ma anche di tante essenze profumate, dal sandalo al muschio, dalla mirra al balsamo e ancora spezie come pepe, noce moscata e chiodi di garofano e con loro anche metalli e pietre preziose e altre merci. Ecco allora che appare chiaro come questa sia stata per tanto tempo una via importante, lungo la quale non viaggiavano solo le merci, ma anche scienza e cultura, un punto di incontro tra Europa, Africa, India e più in generale Asia.

Dove si estrae l’incenso

Arbusti dai quali si estrae ll'incenso

Punto di partenza della via dell’incenso era la capitale del governatorato del Dhofar, situato nella parte meridionale del Paese, al confine con lo Yemen. Qui cresce la Boswellia Sacra un arbusto dal quale viene estratta una resina dalla quale si ricava l’incenso.

via dell'incenso

Questa pianta cresce principalmente negli altipiani desertici di Wadi Dawkah nei pressi di Rekyhut.

Come si estrae l’incenso

L’estrazione e la lavorazione dell’incenso segue un calendario ben preciso: tra maggio e giugno i Jabali, i beduini di montagna, estraggono la resina e la lasciano essiccare e cristallizzare per tutta l’estate. Successivamente tutta la produzione viene poi portata a Sumhurum, in quella che era la leggendaria città della Regina di Saba, dalla quale un tempo partivano le spedizioni dirette al Mediterraneo.

Nei pressi di Khor Rori, sulla costa orientale di Salalah, ancora oggi è possibile vedere le rovine dell’antica Sumhurum, datate I secolo a.C. e scoperte dagli archeologi solo nel 1900. Dal 2000, nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità troviamo quattro siti della “Via dell’Incenso”

  • gli alberi di incenso di Wadi Dawkah
  • le rovine dell’oasi carovaniera di Shisr
  • la laguna di Khor Rori
  • il porto di Sumhurum, e il sito archeologico di Al Baleed.

Nella lista Unesco anche il sito archeologico di Bat, Al Khutm e Al Ayn, il forte di Bahla e la sua oasi ed infine gli antichi sistemi di irrigazione Aflaj

grani incenso mercati in Oman

Salalah la capitale dell’incenso

L’incenso viene poi venduto nel mese di settembre a Salalah, in quello che è un mercato dedicato esclusivamente a questo prodotto. E sempre a settembre nella città di Salalah si tiene una grande festa dedicata proprio all’incenso. Sempre a Salalah è possibile visitare il Museo dell’Incenso Al Baleed, dove approfondire molte informazioni storiche legate alla Via dell’Incenso e non ultime anche quelle riguardanti le proprietà tonificanti, ricostituenti e antinfiammatorie dell’incenso.

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