Basilea è un altro dei miei ricordi geografici. La Svizzera, che non ha sbocco al mare ha una marina militare e un porto. Il segreto è in una parola di due sillabe Reno: il fiume che è navigabile per molti Km e che consente alla paese elvetico di avere un vero porto che lo collega con il resto del mondo.
Il Reno attraversa la città e la divide in due parti che vengono ricongiunte grazie ai ponti che scavalcano la via d’acqua.
In alcuni punti comunque, i pedoni possono transitare da una riva all’altra sfruttando un servizio di chiatte coperte che si muovono sfruttando la corrente del Reno, aiutate da un timone e da un un filo sospeso tra le due rive.
Basilea è una città industriale, un po’ fredda, austera, ma questa sua rigorosità va a contrastare con alcuni aspetti della città, come ad esempio il coloratissimo Rathaus, il Palazzo Comunale, costruito intorno al 1500. Di fronte alla sua facciata dipinta si apre una grande piazza, dall’aria straordinariamente tranquilla… non è sempre così. Qui infatti durante la settimana si tiene il mercato .
A Basilea hanno legato il proprio nome alcuni personaggi celebri, come Erasmo da Rotterdam, Paracelso, i matematici Jakob e Johann Bernoulli, lo storico d’arte Burckhardt, Nietzsche, e gli artisti Hans Holbein il Giovane e Arnold Böcklin. A cinque di loro sono dedicati altrettanti itinerari specifici, che permettono di scoprire la città a piedi sulle tracce dei suoi abitanti più illustri.
Noi non abbiamo seguito nessuno di questi itinerari, siamo andati a zonzo ed abbiamo chiuso la nostra visita con il Duomo attualmente in restauro, ma dalle impalcature emergevano le due torri slanciate che sono un po’ l’immagine della città.
Che dire ancora di questa città?
Buffi i cartelli che indicano le aree pedonali, e decisamente curiose le sagome che spuntano dagli edifici, equilibristi irreali che si stagliano nel cielo, ma che ad un occhio distratto, per un momento possono sembrare veri.