Da circa un anno c’è un motivo in più per andare a Priverno (LT): è il sito archeologico dell’antica Privernum, che ha riaperto al pubblico la scorsa estate, dopo un lunghissimo periodo di scavi e di restauro.

Il sito archeologico di Privernum si trova a circa 5 chilometri dalla città moderna. Situazione legata al fatto che gli antichi abitanti abbandonarono progressivamente la pianura – e quindi la città di Privernum – per spostarsi in collina. Fu così che nacquero nuovi nuclei abitati, come appunto quello di Priverno.

Museo Archeologico di Priverno
La visita al sito archeologico di Privernum ha inizio dalla città moderna, più esattamente dal Museo Archelogico di Priverno, collocato nello storico palazzo Valeriani-Guarini-Antonelli, proprio al centro del paese.

Il Museo è nato per dare una sede ai rinvenimenti effettuati durante gli scavi archeologici dell’area. Il museo inoltre, con il suo percorso espositivo, ricostruisce la lunga e complessa storia del territorio.
Grazie ad un’esposizione ben curata, il visitatore può subito entrare nel racconto della città di Privernum e nel suo territorio.

Tra i vari reperti esposti anche alcuni che ci testimoniano la vita della città e dei suoi abitanti, come ad esempio la cosiddetta stanza delle donne.

Appena entrati colpisce la presenza di un laboratorio didattico, che sta a ricordare come il museo sia molto attivo nelle attività rivolte alle scuole, già a partire dai piccoli della scuola dell’infanzia
I mosaici di Privernum
Il Mosaico delle Soglia Nilotica

Tra gli oggetti più belli che si possono ammirare nel museo c’è la cosiddetta Soglia Nilotica. Un raffinato mosaico in minuscole tessere colorate che raffigura animali, piante e scene di vita legati al fiume Nilo. Il mosaico faceva parte di una domus dell’antica Privernum, oggi chiamata appunto Domus della soglia Nilotica ed ha delle somiglianze con un altro mosaico rinvenuto nell’antica Praeneste.

Un mosaico pressoché integro, una fortuna legata al fatto che era stato ricoperto. Il suo rinvenimento fu casuale e avvenne durante dei lavori alla rete elettrica dell’Enel. Inevitabilmente questo provocò un piccolo danno al ciclo musivo. Per il resto però il mosaico della Soglia Nilotica è perfetto.
A Priverno ne sono molto fieri, anche perché questo mosaico ha contribuito a far conoscere la città in Europa. In passato, infatti, è stato esposto in Germania, in Spagna e a Roma.
Spostarlo non è semplice, sono necessarie almeno due settimane di preparazione. Anche farlo uscire dalla sala è molto impegnativo perché, con le dovute precauzioni, va fatto passare dalla finestra e calato a terra. Un po’ complicato, ma non c’è altro modo.
Mosaico dell’Emblema Figurato
Tra i mosaici presenti al museo, molto interessante anche quello proveniente dalla Domus dell’Emblema Figurato , sempre di Privernum, che rappresenta il ratto di Ganimede.
Una ricca collezione

I mosaici rappresentano solo una delle collezioni del museo archeologico di Priverno. Anche alcuni pezzi importanti rinvenuti a Privernum sono stati trasportati a Roma, il museo conserva diverti reperti interessanti. Nelle varie sale trovate anche terrecotte, iscrizioni e sculture.

Tra le statue più importanti quella colossale che raffigura l’imperatore Claudio . E poi ci sono delle teste di Agrippina, di Nerone bambino e ritratti di privati.

Una visita al Museo di Priverno è un modo per entrare in punta di piedi nella storia dell’antica Privernum. Quindi, ora che avete visitato il museo archeologico, ora siete pronti a completare il vostro tuffo nella storia e a proseguire la narrazione spostandovi al sito archeologico di Privernum.
Sito Archeologico di Privernum

Il sito archeologico dell’antica Privernum è la vera novità della zona. È stato riaperto al pubblico il 10 luglio 2018, dopo una lunghissima chiusura durata 10 anni. Un periodo durante il quale il sito ha rappresentato per archeologi e studenti essere una vera e propria palestra di archeologia. Pensate che ha avuto una continuità di utilizzo davvero lunga: dal II sec. a.C. al XII sec. d.C.

Come vi ho già accennato – quando ho parlato dei borghi di Priverno e Maenza – l’abbandono di Privernum è stato graduale. La popolazione ha iniziato pian piano a lasciare la pianura a favore della collina.

Tante le campagne di scavo che si sono susseguite, in particolare dagli anni ‘80 ad oggi.
Privernum è stata una città molto importante, quella che vediamo oggi è solo una parte, probabilmente una piccola parte, Non se ne conosce né l’esatta estensione né è possibile fare una stima sul possibile numero di abitanti.

L’attuale estensione del sito è di circa 12 ettari, ma sappiamo che la città è stata scavata solo in parte. Privernum dunque potrebbe riservare ancora delle sorprese.
Quando sono arrivata a Privernum, a prima vista non ci sembrava poi così estesa. Poi il sito archeologico si è svelato ai nostri occhi poco per volta e ci ha mostrato il volto di una ricca città, con ville patrizie, mosaici, strade e infine la galleria
Camilla, regina delle amazzoni
La città di Privernum è legata anche alla figura di Camilla, figlia del re Metabo. Dopo essere stato cacciato dalla città Metabo fuggi con la piccola Camilla. La sua fuga fu però ostacolata dal fiume Amasento in piena. Superarlo con la bambina in braccio era impossibile, fu allora che decise di consacrarla alla dea Diana. Camilla crebbe nei boschi con il padre, imparò ad andare a cavallo, a cacciare e ad usare le armi.
La sua fama successivamente la riportò a Privernum come regina dei volsci. Ed è qui che Virgilio ci racconta nell’Eneide le sue gesta nella battaglia contro i troiani di Enea e della sua morte per mano dell’etrusco Arrunte.
Camilla è stata poi nel medioevo presa come simbolo di un esempio da seguire.
Da città volsca a colonia romana

Privernum, prima città volsca, legata alla figura di Camilla, nel II sec a.C. divenne una colonia romana. Non è chiaro il perché i romani furono interessati così tanto a Privernum. Qui non avevano bisogno né di un avamposto per colonizzare nuovi territori, né di un presidio militare.
Ecco allora che, a differenza di altre antiche città, come ad esempio Norba, non troviamo delle mura megalitiche, ma una normale cinta muraria, neppure eccessivamente massiccia. Mura che avevano anche lo scopo di isolare la città dal fosso di Maenza e, di conseguenza, dalle esondazioni. Problema poi in parte risolto con un’imponente opera idraulica di canalizzazione, cioè la galleria di cui vi parlerà meglio più avanti.
Privernum, la grande storia passò di qua
Per capire l’importanza di Privernum, dobbiamo riflettere sulle dinamiche che regolavano la politica in periodo repubblicano. Non era Roma ad avere il predominio politico, questo dipendeva soprattutto dalle città del Lazio, che davano eserciti ed erano liberi municipi.

Ecco anche il perché non bisogna stupirsi più di tanto nello scoprire che la storia, quella importante, si è svolta anche da queste parti.
È in questi territori che si è svolta la guerra civile che ha visto contrapposti Mario e Silla, una guerra che ha cambiato la storia mondiale dell’epoca.
Privernum, un manuale di tecniche costruttive a cielo aperto

Per gli archeologi studiare il sito di Privernum è importante anche per la presenza di tecniche costruttive romane di ogni tipo. Nel III secolo viene anche introdotto un modo nuovo di costruzione, ovvero il cementizio, che qui troviamo utilizzato anche nel camminamento di ronda. Grazie al cementizio arrivano anche le volte a botti e a crociera.
Tutto questo lo scoprirete durante la visita al sito di Privernum, qui troverete anche alcune stanze delle domus, con tanto di vestibolo, fauces, atrio e resti di mosaici.
La basilica di Privernum

Il reimpiego di parti antiche non è sempre una scorciatoia. Bisogna saper usare quello che si sceglie di riutilizzare, i pezzi poi vanno puliti, sbozzati e infine rimessi in opera. Nella basilica questo si intuisce anche nelle murature diseguali.
Quando nel IX secolo Priverno diventa sede di diocesi, la chiesa venne ristrutturata e trasformata in cattedrale. Fu in quel periodo che fu rialzato il presbiterio e vennero fatte nuove decorazioni.

Ed è da questo sito che – secondo la tradizione – proviene l’icona della Madonna conservata oggi a Priverno, nella cattedrale di Santa Maria.
La galleria
Tra gli altri resti imponenti c’è una grande galleria, larga oltre 4 metri, che si sviluppava sotto il piano di calpestio che serviva a imbrigliare le acque del fiume e a metterle a regime. Il problema delle alluvioni ha sempre preoccupato gli abitanti, da cui tentarono di difendersi anche alzando il piano di Privernum.

La lunga storia del sito ha visto anche alcune strutture cambiare destinazione d’uso, come una domus trasformata in impianto termale o quella sui cui – nell’ultima fase della storia di Privernum – fu sovrapposta una basilica cristiana a tre navate.

La galleria è in gran parte coperta, tranne nel tratto che costeggia le tabernae e il teatro. Qui si arriva seguendo la strada principale che attraversava la città e che corre parallela, ma ad un livello inferiore, alla strada moderna.
Il teatro di Privernum

Il teatro rappresentava per la città un luogo molto importante, qui andavano tutti e non solo per gli spettacoli. Del teatro, di epoca imperiale, oggi resta resta poco, ma l’area è di nuovo utilizzata occasionalmente per ospitare spettacoli ed eventi.
Ecco l’antica Privernum era questo, e forse molto di più. Quello che sappiamo con certezza è che si tratta del sito più importante dell’intera provincia di Latina. Scusate se è poco
I sapori di Priverno
Per noi la visita all’antica Privernum – in occasione di un Instameet organizzato dagli Igers Latina in collaborazione con il Comune di Priverno- è stata anche occasione per assaggiare alcune specialità del luogo offerte dai partner eno-gastronomici dell’evento.

Nel post precedente vi avevo anticipato che vi avrei raccontato anche cosa ho mangiato e bevuto. Iniziamo dai vini ho bevuti solo un paio i bicchieri. Giusto due rossi, anzi due ottimi rossi e poi dell’innocua acqua minerale.
Quel giorno ero io a guidare e in questi casi è necessario sacrificarsi un po’. La sicurezza alla guida prima di tutto.

Peccato perché la selezione di vini che la Strada del Vino di Latina
aveva portato a Privernum era davvero varia, a dimostrazione che la produzione locale non ha nulla da invidiare ad altre zone. Io questo lo sapevo già, perché avevo avuto occasione di degustare alcuni di questi vini a Cori,

Qui siamo in terra Pontina e il Caseificio Onorati ci ha deliziato con un vero e proprio monumento: una mozzarella di bufala da 3 chilogrammi che si scioglieva in bocca. e messe vicino alle conserve, in particolare le melanzane e i carciofi, di Adriano Ficarola.

Non mancava neppure un piatto tipico di Priverno, la Bazzoffia, una zuppa di legumi, verdure e pane condita con olio e parmigiano o pecorino, presente anche nella variante con uovo sbattuto. Ottima, ne ho presi due piatti, uno per tipo.

Niente pane, ma dell’ottima falia di Priverno, un po’ pizza e un po’ pane, farcita con salumi. E per non farci mancare niente anche il dolce, delle spettacolari crostatine alla visciola, di queste ne ho mangiate qualcuna in più, lo confesso, ma erano troppo buone.
Dove si trova il Museo Archeologico di Priverno
Il museo è ospitato nelle sale di Palazzo Valeriani-Guarini-Antonelli di Piazza Giovanni XXIII
Orario di apertura
Sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 13 (tutto l’anno). Inoltre:
dal 15 settembre al 31 maggio sabato, domenica e festivi dalle 15 alle 18 e su richiesta dal martedì al venerdì dalle 10 alle 13
Dal 1 giugno al 14 settembre sabato, domenica, venerdì e festivi dalle 17 alle 20; giovedì dalle 10 alle 13 e su richiesta, stesso orario, anche martedì e mercoledì.
Il museo è chiuso il giorno di Ferragosto
Dove si trova l’area archeologica dell’antica Privernum

Il sito archeologico si trova in località Mezzagosto, al km 28.800 della SR 156 dei Monti Lepini
Per arrivare all’antica Privernum basta seguire le indicazioni per Maenza. Arrivati in località di Mezzagosto, subito dopo aver imboccato la strada per Maenza, vedrete che sulla destra si apre una stradina che porta direttamente al sito archeologico.
Orario di apertura
L’area archeologica di Privernum è aperta il sabato, domenica e festivi con orario 10.30-12.30 e 16.00-19.00 e può essere visitata esclusivamente con con visite accompagnate, la cui partenza è alle ore 10.30, 11.30, 16.00, 17.00, 18.00.
Laboratori per bambini
Per i bambini la domenica pomeriggio vengono organizzati laboratori.
Per visite contattare il numero 0773 912306 – 347 2330723
Maggiori informazioni sul sito dei Musei di Priverno
Il racconto di Priverno non finisce qui, si concluderà con l’Abbazia di Fossanova.
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