La ricetta di oggi è quella delle fave dei morti, un dolce tipico tipico, con diverse varianti regionali, di questo periodo dell’anno dedicato alla commemorazione dei defunti.

La tradizione di questi dolci è piuttosto antica e risale addirittura all’Antica Roma quando era abitudine distribuirle ai funerali in quanto stavano a simboleggiare l’anima dei defunti. Il legame tra cave E al di là era suggerito dalle lunghe Radici della pianta che avrebbero costituito una sorta di tramite tra il mondo dei vivi e il mondo dei morti
La tradizione poi pian piano, anche con l’avvento del Cristianesimo, ha sostituito le fave con questi morbidi dolcetti, diffusi soprattutto in centro Italia e in particolare nel Lazio, Umbria, Marche, Umbria, Emilia-Romagna e Lombardia. Poi ci sono le favette dei morti Venete la cui ricetta originale si differenzia per il fatto utilizzare come ingrediente principale i pinoli, oggi spesso sostituiti con le mandorle, e la colorazione (bianche, rosa e marroni).
Ricetta delle fave dei morti
Non fatevi ingannare dal nome, tra gli ingredienti le fave non ci sono, questi morbidi dolcetti sono preparati semplicemente con mandorle, zucchero, burro, uova, farina, cannella e buccia di limone.
Ingredienti
- 200 g mandorle (o farina di mandorle)
- 130 g farina 00
- 100 g zucchero
- 1 uovo
- 35 g burro
- 1 cucchiao di rum
- 1 scorza grattugiata di limone o estratto di limone
- 1 estratto di vaniglia
- 1/2 cucchiaino di cannella
- buccia grattugiata di un limone
Preparazione
La ricetta è facile e veloce. La prima cosa da fare è quella di tritare grossolanamente le mandorle tostate per poi ridurle in farina insieme allo zucchero.

Mettetele ora in una ciotola e aggiungete la farina e mescolate le polveri. Aggiungete ora il burro freddo tagliato a pezzetti, lavorate il tutto con le mani amalgamando bene i vari ingredienti.
Aggiungete ora l’estratto di vaniglia, la buccia di limone grattugiata, la cannella e mescolate bene. Questo è il momento per aggiungere anche l’uovo e il rum.

Lavorate bene tutti gli ingredienti Fino ad ottenere un composto omogeneo, un panetto morbido. Della preparazione delle fave dei morti la ricetta prevede che il panetto debba riposare per circa mezz’ora in frigorifero avvolto con della pellicola.

Trascorso questo tempo togliete il panetto dal frigorifero, iniziate a tagliare il composto a pezzetti che vi serviranno per realizzare i biscotti. Lavorate ciascuna porzione con le mani formando delle palline. Volendo è anche possibile di dargli una forma più schiacciata, a voi la scelta.
Sistemate i biscotti su una teglia e cuocere in forno preriscaldato a 180 gradi per circa un quarto d’ora. Tenete presente che, a differenza di qualche altra ricetta, nella cottura le fave dei morti manterranno una colorazione piuttosto chiara. Quindi per verificare la cottura controllate la base, che è l’unica parte che assumerà una colorazione più dorata

I dolci dei morti
Fave e favette dei morti non sono l’unico dolce italiano che viene preparato in questo periodo. regione che vai dolce che trovi

In Lombardia il dolce per eccellenza di questo periodo è il pan de’ morti, dei biscottini speziati dal sapore inconfondibile. Sulle tavole del Trentino Alto Adige troviamo i cavalli dei morti, grosse pagnotte dolci che ricordano nel nome la dea greca Epona, che accompagnava i morti nell’oltretomba e che era la protettrice dei cavalli. In Toscana in questo periodo si inizia a mangiare il pan coi santi, del pane dolce a base di noci, miele e uvetta che caratterizza anche tutto il periodo dell’Avvento.
In diverse parti d’Italia si preparano dei dolci chiamati ossa di morto, ma ogni regione ha la sua ricetta, spesso completamente diversa l’una dall’altra, in comune solo il nome a volte accompagnato anche da un nome regionale.
Arriviamo così in Puglia con le fanfulicchie, riccioli di zucchero caramellato attorcigliate, tipiche soprattutto di Lecce e il grano dei morti (o colva) addolcino da vino cotto, noci e cannella. A Napoli si mangia il o’morticello un torrone morbido al cioccolato, al gianduia o al caffè che nelle forma ricorda la cassa da morto.
Le specialità dolci legate a questa ricorrenza in Sicilia sono diverse a cominciare dai pupi di zucchero, ai panini a forma di dita della mano e alla frutta martorana preparata con pasta di mandorla colorata. A Catania troviamo gli ‘nZuddi dei biscotti nati nelle cucine del convento delle Suore Vincenziane e per questo chiamati anche i Vincenzi e poi, tanto per non farsi mancare nulla anche le rame di Napoli, biscotti al cacao morbidi e ricoperti da una glassa al cioccolato.
A Messina ci sono le piparelle, ottime inzuppate nel liquore. Nelle province di Agrigento, Caltanissetta, Ragusa e Siracusa si preparano i nucatuli, biscotti ripieni a forma di esse, che si mangiano anche a Natale.