Rione Sanità, fascino, mistero, superstizione

Oggi andiamo al Rione Sanità, perché per conoscere e apprezzare veramente Napoli dovete entrare nel suo spirito fatto anche di mistero e superstizione. Un’anima nascosta, ma non troppo, che si può scoprire seguendo un tour guidato dei misteri e delle leggende di Napoli per conoscere alcune delle credenze più radicate nella tradizione popolare napoletana.

Napoli Rione Sanità

Noi siamo stati al Rione Sanità, un quartiere che – che quanto a mistero e tradizione – è un vero scrigno.

i panni stesi al Rione Sanità di Napoli Rione Sanità


Per noi, come sapete, l’occasione è stato il blogtour #lelucididentro al quale siamo stati invitati da Smart rione Sanitá. Iniziamo il nostro giro dalla basilica di Santa Maria della Sanità, detta e conosciuta anche come Chiesa di San Vincenzo.

Il monacone

Tutto merito della presenza della statua del Monacone che, nel 1937, si racconta abbia salvato la città dal colera facendo cadere un’abbondante pioggia che ha lavato e purificato Napoli.

Chiesa santa Maria della Sanità la più importante del rione

All’interno si possono ammirare architetture mozzafiato, dipinti del XVII secolo e antiche catacombe con affreschi macabri.

Ma la bellezza del Rione Sanità è anche e soprattutto nel passeggiare per le strade e i vicoli alla scoperta di dettagli che rendono Napoli città unica nella sua umanità e nella presenza di tracce religiose spesso al confine tra fede e superstizione.

superstizione a Napoli

Ovunque si possono ammirare edicole religiose: lungo la strada, magari con a fianco un camioncino che vende frutta, oppure sospese in alto tra un palazzo e l’altro e persino all’interno di una drogheria dietro mozzarella di bufala e salumi.

ancora panni stesi

Vecchiette sono accomodate sulla propria sedia lungo il marciapiede, bimbe a cavalcioni sopra il cofano di una macchina e poi panni stesi non solo a penzoloni fuori dai balconi ma anche lungo la via a ridosso di antiche mura.

numeri del lotto san gennaro

E poi il gioco del Lotto così diffuso con i numeri suggeriti del miracolo del sangue di San Gennaro e citofoni protetti da reti e lucchetto contro gli atti vandalici e gli scherzi degli scugnizzi!

Culto delle capuzzelle

Cimitero delle fontanelle Rione Sanità di Napoli

Una realtà decisamente unica e affascinante nei suoi aspetti macabri è il cimitero delle Fontanelle: un’antica cava di tufo con circa 40 mila teschi e ossa raccolti dall’età greca all’800 un po’ da tutta Napoli, anche da resti umani rinvenuti dalle fondamenta del Maschio Angioino.

Qui si scopre il significato del culto delle anime del Purgatorio, conosciuto anche con il nome del culto delle capuzzelle. Un’antica usanza, diffusa soprattutto durante la prima e seconda Guerra Mondiale, quando in cambio di una grazia (fertilità, trovare marito o un figlio disperso) le donne, ma anche molti uomini, adottavano un teschio sulla base della casualità o di alcuni segni. 

teschi

I sogni erano poi rivelatori se la scelta era quella giusta e se l’adozione veniva accettata, mettendo in comunicazione il vivo con il morto.

Il teschio diventava una sorta di membro della famiglia, pulito con un fazzoletto o deposto su una tovaglia. Veniva conservato all’interno di uno “scarabattolo” che poteva essere una casetta di marmo o semplicemente anche una scatola di biscotti, a conferma della popolarità del culto che nel 1969 venne considerato pagano dalla Chiesa, spaventata dalla troppa diffusione e superstizione che generava.

mistero a napoli

Tra i vari teschi non mancano storie e leggende suggestive come quello della capa di donna Concetta che suda, a prova dei suoi sforzi per aiutare qualcuno che ha chiesto una grazia.

donna concetta che suda

Oppure la leggenda legata al teschio del Capitano al quale si racconta è stato infilato un bastone nell’occhio da un fidanzato geloso che lo sfida e lo invita al suo matrimonio. 

Durante le nozze arriva un carabiniere con una benda che si rivela poi essere uno scheletro e gli sposi muoiono di crepacuore.

femori

La presenza di biglietti dello stadio vicino ai teschi è la prova che il culto viene praticato ancora oggi con richieste magari legate al tifo calcistico e alla vittoria del Napoli. Probabilmente le nuove generazioni vengono a conoscenza del rito dalle nonne e lo utilizzano per fini meno “nobili”.

biglietti dello stadio

La visita al Rione sanità prosegue con la bellezza di palazzi del ‘700 caratterizzati dalla doppia rampa come Palazzo San Felice (1724-1728) voluto dal patrizio napoletano Ferdinando San Felice, oppure il palazzo dello Spagnuolo. 

Nei cortili, con lo sfondo di architetture signorili, sono stati girati molti film come ad esempio “Questi fantasmi” tratto dall’omonima commedia di De Filippo e il Rione Sanità stato anche scelto spesso come scenario per celebri film del neorealismo italiano girati a Napoli.

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