Roma Verso Expo, Il Principato di Monaco in mostra

 
Roma verso Expo

Chi l’ha detto che l’Expo sia solo a Milano?
Certo che no, l’evento investirà in un modo o nell’altro l’intera nazione, Roma compresa. La capitale per molti visitatori ne rappresenterà la porta di accesso.


Nasce così Roma verso Expo con una serie di momenti, una grande vetrina per tutti quei 140 Paesi che hanno aderito alla prossima Esposizione Universale. Tra i vari appuntamenti anche quello inaugurato ieri all’aeroporto Leonardo da Vinci che vede protagonista il Principato di Monaco con un suo spazio espositivo presso le partenze del Terminal 3. 

Un modo per presentarsi a tutti i passeggeri in transito, visto che la partecipazione di un Paese a una Esposizione universale è anche occasione di promozione turistica, sia a Milano che qui a Fiumicino i visitatori potranno trovare informazioni sul Principato, un primo approccio per decidere ti visitare un Paese tanto vicino con molte cose da offrire.


A fare gli onori di casa l’ambasciatore del Principato di Monaco, Robert Fillon; il Direttore Sviluppo Aviation Marketing Adr, Fausto Palombelli e l’Assessore alle Attività produttive di Roma capitale, Marta Leonori.

A pochi mesi dall’inaugurazione dell’Esposizione, è arrivato il momento di far capire meglio al pubblico le caratteristiche di questo grande appuntamento.


“Un’Esposizione di cui il tema Nutrire il pianeta – Energia per la vita – ha detto l’ambasciatore Fillon- costituisce anche il punto di partenza di una riflessione profonda e necessaria su ciò che sarà il mondo futuro e come i nostri figli e nipoti ne raccoglieranno l’eredità”.

Un tema che per Il Principato di Monaco “non è stato tuttavia facile da affrontare” viste le caratteristiche del suo territorio: “esclusivamente urbano, senza produzioni agricole proprie”. Da qui l’idea di presentarsi all’Expo “in una veste diversa da quella che tradizionalmente è associata al Principato di Monaco” che è espressa pienamente attraverso le caratteristiche del progetto architettonico del monaco Pavillon, ideato dall’architettoEnrico Pollinin, esposto con un plastico e presentato in anteprima.

Il padiglione di Monaco parla di mare e biodiversità

Un padiglione davvero originale, per la composizione, le forme e la destinazione d’uso finale. Una struttura, composta da container, sinonimo, pertanto, di innovazione ed ecologia e da linee innovative. “Un tetto curvo in legno crea un raccordo tra i contenitori, l’immagine è quella di una tenda, l’habitat dei nomadi, il riparo per coloro che viaggiano e anche un rifugio in caso di pericolo. Questo tetto è ricoperto di piante che è una maniera di ricordare l’estrema importanza delle colture per « nutrire il pianeta », in base al tema dell’Esposizione”.

I visitatori all’interno del padiglione potranno trovare un itinerario tematico, fruibile da tutti e non solo agli addetti ai lavori. Tra i temi quello del mare con “dell’acidificazione degli oceani, che, più o meno a breve scadenza, potrebbe decisamente impattare sulla capacità di contribuire sulla nutrizione del Pianeta ed inoltre sull’invasione degli oceani e dei mari dalle meduse, tema molto preoccupante in quanto evidenzia il riscaldamento climatico che rischia di generare una diminuzione della biodiversità”.

Un percorso tematico che seguirà comunque due linee direttrici: 

  • Eccellenza solidale 
  • Nutrire il mondo in maniera alternativa

Un occasione per suscitare la riflessione dei visitatori anche in tema di cooperazione internazionale in ambito alimentare, andando a coinvolgere anche il pubblico più giovane.

E visto che il tema è l’alimentazione, all’Expo Il Principato si presenta con una delle sue eccellenze: un ristorante gestito in partenariato con il Fairmont Hotel di Monte-Carlo, dove lo Chef Gérard Johannes, migliore artigiano di Francia, proporrà una carta mediterranea e originale.

Dopo Expo, per il padiglione Principato di Monaco un futuro in Africa

Che fine farà il padiglione, una volta terminato l’Expo? Anche questa è una dei valori di questo progetto, non finirà con l’Espozione Universale ma a tornare a nuova vita. Sarà smontato e inviato in Burkina Faso per ospitare un ospiterà un Centro di formazione per il primo soccorso medico e un Centro di formazione professionale. Gestito dalla Croce Rossa monegasca in partenariato con la Croce Rossa burkinabè.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *