San Gimignano, figlia della strada (1 parte)

L’inconfontibile profilo di San Gimignano

San Gimignano, una delle più celebri località della provincia di Siena è a tutti nota per le sue torri che da lontano ne delineano lo skyline.

Quello che la rende speciale sono non solo le sue torri, caratteristica piuttosto comune nel Medioevo, quanto il suo centro storico che conserva piuttosto integralmente l’impronta dei secoli XIII-XIV.

Anche questo le è valso l’inserimento nella lista dei patrimoni dell’umanità Unesco. Delle 72 che si ergevano in altezza verso il cielo, oggi ne restano solo 15. Città turrita dunque, ma anche figlia della strada

Ma voi lo sapete perché San Gimignano è detta Figlia della Strada?

 

 

Perché la sua fortuna – in epoca medioevale – era data anche dal fatto di sorgere sulla via Francigena. Anzi possiamo dire che non si può parlare di San Gimignano senza citare la Francigena, che oltre che via di pellegrinaggio era anche via di scambi commerciali.
Nel Medioevo San Gimignano esportava pellame, cuoio, ferro battuto e soprattutto zafferano.
Il simbolo dei lanaioli
Un “oro” vegetale che all’epoca non trovava spazio nell’alimentazione quanto nella tintura dei tessuti. Lo zafferano era talmente prezioso che si narra di un forte debito che il comune di San Gimignano pagò a quello di Volterra in zafferano.
Altra ricchezza del comune era il vino, in particolare la vernaccia, che si è meritata anche una citazione nella Divina Commedia. Dante ne parla nel girone dei golosi (nulla di più adeguato!!!)

 Questi, e mostrò col dito, è Bonagiunta. Bonagiunta da Lucca: e quella faccia di Ià da lui più che l’altra trapunta ebbe la Santa Chiesa e le sue braccia: dal Torso fu, e purga per digiuno l’anguille di Bolsena e la Vernaccia »  ( Purgatorio XXIV,19-24)

 

La decadenza per San Gimignano arrivò improvvisa e inaspettata, portata dalle guerre interne e soprattutto dalla pestilenza del 1348 che uccise i 2/3 della popolazione. Da quale momento la città si è fermata e l’itinerario più battuto della Francigena si spostò nel fondovalle, da poco bonificato. Tutto ciò ha consentito a San Gimignano di arrivare ai nostri giorni offrendoci l’aspetto che tutti noi conosciamo e amiamo.
La riscoperta di San Gimignano risale dal punto di vista turistico ha inizio  nell’Ottocento, raggiungendo un vero e proprio boom il secolo successivo, che prosegue anche oggi.
Anche se si tratta di un turismo mordi e fuggi. I visitatori affollano vie e piazze perdendo spesso l’aspetto più bello, quello delle stesse vie e delle stesse piazze svuotate dalla folla che va e viene. Insomma, per vivere veramente l’atmosfera di San Gimignano, la cosa migliore sarebbe quella di trascorrervi la notte.

Ed ora vi lascio con questo prezioso consiglio e vi do appuntamento al prossimo post su San Gimignano… perché le cose da dire sono ancora molte.

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