E’ polemica sull’episodio accaduto ad una donna che per il suo peso, oltre un quintale, si è vista chiedere l’acquisto di un secondo biglietto aereo perché in un solo sedile non sarebbe entrata. La signora è rientrata a Roma in macchina e la Easy Jet si è scusata per l’accaduto, ma la richiesta fatta alla signora non è certo un caso isolato
Se nel regolamento della Easy Jet questo non è previsto, negli Stati Uniti le principali compagnie aeree, dalla United Airlines, alla Delta Airlines e SouthWest Airlines hanno adottata questa politica. Questo per venire incontro alle esigenze di chi, troppo spesso si lamenta e chiede il rimborso, per essere stato costretto a viaggiare accanto ad un passeggero obeso, letteralmente schiacciato nel proprio sedile. Al di là di quello che dice la bilancia, per pagare un biglietto senza sovrapprezzo i passeggeri molto XL dovranno sedere sulla poltrona assegnata abbassando i braccioli e mettere la cintura di sicurezza (anche con un’estensione), se non ci riescono hanno due scelte: comprare un posto in più, o scegliere di volare su un volo meno affollato.

Ad una “fat tax” aveva pensato anche la Ryanair che tramite un sondaggio ha chiesto il parere di 100mila clienti: uno su tre è favorevole al fatto che se un passeggero invade lo spazio di chi gli siede accanto debba pagare un biglietto doppio. Incassare la tassa però, visti i tempi ridotti del check in sarebbe troppo complicato e così almeno la compagnia irlandese ha deciso di lasciar stare. Dietrofront anche per il Canada dove la tassa è stata prima introdotta poi revocata.

Quale soluzione? Per non discriminare gli obesi e rispettare il diritto alla comodità di tutti i passeggeri, forse la soluzione salomonica sarebbe quella di fare i sedili degli aerei un po’ più larghi anche per la classe economica.