Oggi vi voglio parlare di Toledo e in particolare della judería, ovvero il quartiere ebraico, . Vi ricordate i motivi per cui avevo scelto di seguire Giuseppe e Federica a Toledo? Avevo scelto Toledo perché affascinata dalla fama delle sue spade, anzi delle lame, i resti dell’acquedotto romano e l’Alcazar.

Be’, non avevo capito niente della città, perché seguendo da vicino il loro viaggio ho scoperto che la cosa più bella che hanno incontrato a Toledo è stato il quartiere ebraico. Federica ne è rimasta entusiasta e, da quanto mi è sembrato di capire, per lei da solo vale la visita dell’intera città.

Toledo, il quartiere ebraico (la judería)
Il modo migliore per scoprire il fascino della judería è quello di farsi accompagnare dal quartiere stesso, dalli suoi vicoli, le sue strade, le sue piazzette, i suoi edifici.
Camminare seguendo l’istinto, decidere dove andare senza seguire troppo una mappa, ma semplicemente guardandosi attorrno e prendere la direzione che più ci ispira, non importa se perderete un po’ l’orientamento, anche perdersi un po’ fa parte dell’esperienza di scoperta.

A proposito di scoperte, tenendo gli occhi ben aperti ne farete davvero tante. Il quartiere ebraico di Toledo sa parlare ai visitatori più attenti una lingua misteriosa fatta di simboli, quelli che troverete sparsi un po’ ovunque.
A volte ci si scervella un po’ per poi arrivare a delle risposte quasi scontate, come le piastrelline azzurre che raffigurano il candelabro ebraico… la loro funzione è semplicemente quella di delimitare il territorio della juderìa.
Ad attirare l’attenzione di Federica ancora una mattonella, questa volta raffigura l’iscrizione che vedete nella foto, si pronuncia Sefarad ed era il nome con cui nel medioevo gli ebrei chiamavano la Spagna.

Troppo semplice, forse i nostri viaggiatori di #SpagnaOntheRoad ci saranno rimasti un po’ male. Allora voglio dargli qualche notizia in più, a livello generale.
Ebrei nella Penisola Iberica
Per prima cosa è importante sapere che la presenza degli ebrei nella Penisola Iberica è documentata fin dal I secolo e che per secoli qui a Toledo, furono una comunità molto numerosa e come ogni comunità in crescita ha bisogno di spazi maggiori, ecco perché quello che noi oggi chiamiamo quartiere ebraico è in realtà un inseme di cinque quartieri diversi. Per farla breve, fino alla metà del secolo XIV gli ebrei toledani goderono di un periodo di pace, fortuna economica e progresso culturale.

Ovviamente un giro nel quartiere ebraico di Toledo vede come tappa obbligata i suoi edifici più noti, come la Sinagoga del Transito, datata XIV secolo e considerata l’esempio più importante di arte ispano-ebraica in stile mudejar come la Sinagoga di Santa Maria la Blanca (1180) trasformata prima in chiesa (XV) secolo ed ora monumento aperto al pubblico.
Toledo per i golosi: il marzapane
Apprezzatissimo anche il mazapan de Toledo, non sto a spiegarvi che cos’è il marzapane, che ma vi posso dire che qui è usato come ingrediente in tanti dolci.
Secondo una leggenda sarebbe stato inventato dalle suore del convento di San Clemente, durante l’assedio arabo. Il cibo scarseggiava e loro, impastando mandorle e zucchero, crearono il “pane maza”. Ho scritto leggenda, quindi mi perdonino tutte quelle altre città che rivendicano la paternità del marzapane.

Riguardo a Toledo una cosa è certa, la prima ricetta è documentata nel 1525 ed è del 1615 l’ordinanza che stabilisce che doveva “estar jaropados de almendras de Valencia y de azúcar blanco, y no de otra manera”. Insomma, un marzapane doc.