
Chi è stato a Bangkok non la dimentica. Una città che da 4 anni . secondo un’indagine condotta da Master Card – si attesta come la prima più visitata al mondo, con oltre 22 milioni di presenze. A Bangkok ogni anno arrivano anche qualcosa come 250 mila italiani, molti per la prima volta, e molti altri che invece ci sono già stati e ci tornano.
Anche Carlo Ruggeri, scrittore e giornalista, a Bangkok è stato più volte. La prima volta negli anni ‘80 per poi tornare molte altre volte. Viaggio dopo viaggio Ruggeri ha visto le trasformazioni della città di Bangkok, che ormai conosce bene quasi quanto Roma. Allora è inevitabile che prima o poi avrebbe dovuto raccontarla in un libro come “Storie di Bangkok”, edito da Typimedia che con questo volume dà il via alla nuova collana Communitybook-Atlas dedicata alle grandi città del mondo.
La presentazione romana del libro

Per la presentazione è stata scelta una location molto suggestiva, la biblioteca Angelica, che raccoglie una collezione di qualcosa come 27 mila libri antichissimi. Al tavolo dei relatori, oltre all’autore e all’editore Luigi Carletti, anche il giornalista Nicola Porro, il regista Enrico Vanzina e Sandro Botticelli, marketing manager dell’Ente per il Turismo Thailandese, organizzatore dell’evento. A lui il giornalista Nicola Porro – nel chiudere la presentazione – ha strappato un sorriso, dicendo che dopo aver letto questo libro non c’è più neanche bisogno di andare a Bangkok. Ovviamente era un modo simpatico per dire che Storie di Bangkok è scritto molto bene e che racconta la città come solo un grande giornalista sa fare.
Molto più di una guida turistica

Corrado Ruggeri ama molto Bangkok, la considera la sua seconda città e nello scrivere “Storie di Bangkok” si è molto divertito. Un libro scritto con passione, perché è questo il segreto per raccontare una città. L’obiettivo del libro non era solo quello di raccontarla, ma di andare dentro la città, andando oltre a quelle che sono le tradizionali guide turistiche

Un libro che è molto più di una guida alla città, un racconto che ci narra anche delle persone che la vivono, come il giovane trans campione di pugilato, che si dispiace solo quando manda a tappeto avversari carini. O ancora quello del poliziotto motociclista addestrato per poter aiutare le partorienti imprigionate nel traffico urbano (e che traffico!).

Il poliziotto fa parte di una squadra addestrata per questo, ma lui si sente un po’ come il padre dei bambini che ha aiutato a nascere e ne segue la crescita. Vengono poi le storie di tatuaggi e tatuatori. Centri di tatuaggi che spesso sorgono nei templi e che spetta al monaco la scelta di cosa tatuare, questo dopo un colloquio con la persona che deve essere tatuati.
E ancora un ricordo dell’amato Re, morto tre anni fa lasciando un grande vuoto nella popolazione e un assaggio dei sapori della Thailandia con lo straordinario street food di Bangkok.

Corrado Ruggeri ci ha raccontato anche dei tanti autori che hanno scritto di Bangkok o che da Bangkok si sono fatti ispirare, tra loro anche Tiziano Terzani che qui ha vissuto 4 anni ed ha scritto “Un indovino mi disse” e ci ha mostrato in un breve video Tartle House, quella che fu la sua abitazione in città.

Il racconto di Vanzina
A proposito di racconti, anche il regista Enrico Vanzina ha voluto dare la sua personale testimonianza del suo rapporto con Bangkok, talmente intimo che l’ha portato a sposare una thailandese. Un matrimonio finito però nel giro di pochi mesi per colpa del clima. Vanzina a Bangkok aveva troppo caldo e sua moglie a Cortina troppo freddo.
Aperitivo thailandese

Una presentazione fatta di immagini e di parole, che ha fatto a tutti venire voglia di tornare presto in Thailandia, aumentata con l’aperitivo a base di specialità thailandesi: un magnifico pad-thai ai gamberi e del maiale al curry accompagnato da riso bianco. Davvero una bella sorpresa e un buon modo per concludere la serata, visto che la cucina thailandese è tra le migliori al mondo e poi io adoro il pad-thai