Sudafrica, le location di Mia e il leone bianco

Leone biancoViaggio in Sudafrica tra le location del film Mia e leone bianco di Gilles De Maistre, regista famoso anche per i suoi documentari. In Mia e il leone bianco il suo spirito da documentarista emerge alla grande, esaltando con le riprese le location naturali scelte per fare da cornice alla vicenda. Il film racconta la storia dell’amicizia tra una ragazzina e un leone bianco, ma al tempo stesso ci mostra con immagini spettacolari anche la natura del Sudafrica.

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Il film dura 1 ora e 38 minuti, durante i quali seguiamo non solo la nascita di un’amicizia, ma anche come crescono Mia e il leone bianco, che nel film si chiama Charlie.

Leone

Il film Mia e il Leone Bianco

Il film Mia e il leone bianco racconta la commuovente storia di Mia  (Daniah de Villiers), una bambina di 11 anni e del fratello maggiore Mick (Ryan Macclennan) che si trasferiscono da Londra in una fattoria sudafricana dove i genitori allevano leoni. Un trasferimento che per Mia è un’imposizione. Rifiuta il Sudafrica così MIA e il Leone Bianco locandinacome – almeno all’inizio- rifiuta il cucciolo di leone bianco che nasce nell’allevamento e che gironzola per casa, quasi come fosse un gattino. Ben presto però tra i due nasce un legame di profonda amicizia.

Mia si fida ciecamente del leone, ormai diventato un gattone da 250 Kg, al punto di commettere anche qualche imprudenza. Un atteggiamento che preoccupa molto e genitori. Per loro l’unica soluzione è quella di venderlo ad un gruppo di cacciatori.

Quando Mia, ormai quattordicenne, scoprirà quale destino era stato riservato al suo Charlie, grazie alla complicità del fratello, fugge con il leone per portarlo in salvo. Un viaggio avventuroso verso la riserva privata di Timbavati, adiacente al più famoso dei parchi sudafricani: il Kruger National Park.

Perché proprio al Timbavati? Perché a Mia e a suo fratello la madre amava leggere il libro di Chris McBride “I bianchi leoni di Timbavati”.

Mia e il Leone Bianco è una storia vera?

Mi dispiace deludervi, ma è finzione. Però è autentico, come vi spiegherò meglio dopo, il rapporto tra la l’attrice e l’animale. C’è poi da dire che il film Mia e il Leone Bianco nasce da un progetto che ha visto come protagonista anche un bambino e dei leoni.

Come nasce il fim Mia e il leone bianco

L’idea di questo film è nata in seguito ad una serie di documentari sul rapporto tra bambini di animali selvatici che Gilles De Maistre stava realizzando  per la televisione francese. Questo progetto lo portò anche in Sudafrica per filmare un bambino di 10 che viveva in una fattoria, nella quale i genitori allevavano i leoni.

Dietro le quinte di Mia e il leone bianco, ovvero come è stato girato il film

Per la realizzazione di questo film , il regista si è avvalso della consulenza dello zoologo Kevin Richardson, noto come l’uomo che sussurrava ai leoni. Kevin Richardson ha supervisionato tutta la produzione. Senza di lui il film non sarebbe stato possibile. È stato proprio Kevin a dire a regista che l’unico modo per realizzare questo film era “lavorare con il leone da cucciolo facendogli adottare il bambino come se fosse suo”.

La lavorazione di questo film è durata tre anni per dare la possibilità al leone e ai due bambini di crescere insieme e instaurare un rapporto personale. Quello tra Mia e Charlie è un rapporto di vera amicizia che emerge benissimo sul grande schermo.

In realtà, volendo,  il film si poteva fare anche a meno tempo, ma solo utilizzando fotomontaggi ed effetti speciali. Nulla di tutto ciò sarebbe però stato in grado di catturare l’intimità tra la ragazza e il leone. Insomma sullo schermo vediamo ciò che è realmente accaduto, un leone e  una bambina che hanno forgiato quel legame incredibile.

Nei tre anni di lavorazione Kevin si è occupato di far nascere questo rapporto tra la bambina e il leone, con 3 sessioni settimanali della durate di 2-3 ore ciascuno, durante i due bambini e leone interagivano e hanno creato il loro legame speciale.

“La relazione tra Daniah e il leone è reale – spiega il regista- ed è su questa relazione che abbiamo costruito le emozioni presenti nel film come la suspense, che non potrebbe mai essere raggiunta con effetti speciali.

Un rapporto che non sia è esaurito con la fine delle riprese, Daniah, infatti, continua ad andarlo a trovare regolarmente.

Un film che è anche una scommessa vinta

Tutto dipendeva da come i due bambini avessero reagito. Non poteva andare meglio di così. Tutto è filato liscio e i bambini si sono sempre avvicinati all’animale senza timore. A tirarsi indietro per la paura è stata la squadra che de doveva aiutare Kevin. E così alla fine c’erano solo tre persone che potevano avvicinarsi al leone: Kevin e i due bambini.

Dove è stato girato Mia e il leone bianco

Welgedacht Reserve

Per Mia e il leone bianco il Sudafrica ha offerto le location dei suoi parchi, con l’orizzonte che va verso l’infinito e gli animali selvatici che si muovono nell’ambiente naturale. Panorami resi ancora più spettacolari grazie a riprese aeree che mi hanno ricordato il mio volo sul delta dell’Okawango , ma quello era Botswana.

Mia e il leone bianco è stato girato alla Welgedacht Reserve, situta a circa 40 chilometri dalla città di Pretoria, ma nel cuore del bush. La Welgedacht Reserve offre ai viaggiatori anche la possibilità di alloggio con camere private singole, doppie o familiari. Tutte con bagno. La riserva ospita inoltre il santuario della vita selvaggia di Kevin Richardson che accoglie anche viaggiatori desiderosi di vivere un’esperienza di  volontariato.

Durante la produzione del film Thor – il leone che interpreta Charlie – è cresciuto insieme ad altri cinque leoni, un maschio e quattro femmine. Al termine delle riprese gli animali sono rimasti a vivere insieme e oggi si trovano ancora nella riserva di Kevin Richardson grazie ad un fondo creato dal team di produzione.

Timbavati Private Nature Reserve

Il viaggio di Mia per salvare Charlie termina alla riserva di Timbavati. Un’area protetta nata grazie all’iniziativa dei proprietari terrieri della zona che nel 1965 hanno dato vita ad un’associazione (Associazione Timbavati). Lo scopo era quello di salvaguardare dal degrado quest’area che stava perdendo la sua naturalezza e che aveva già visto sparire buona parte della fauna selvatica originaria.

giraffa

In questi anni il lavoro fatto ha dato i suoi risultati. Dal 1993 sono state rimosse le recinsioni che separavano l’adiacente Kruger National Park e la Riserva di Timbavati al fine di incoraggiare la migrazione degli animali.

Attualmente la riserva – che si estende su 53.392 ettari di terreno privato  – ospita oltre 40 specie di mammiferi, compresi i  Big Five (leone, leopardo, rinoceronte, bufalo ed elefante) e 360 specie di uccelli.

La riserva ha anche chalet e tende di lusso per l’accoglienza dei visitatori per i quali organizza anche delle esperienze di safari.

“Gli animali non sono nostri e non possiamo farne quello che vogliamo. Dobbiamo renderne conto a coloro che verranno dopo di noi” [motto Timbavati]

Mia e il leone bianco, distribuito da Eagle Pictueres, è un film per famiglie con location che non solo fanno venire voglia di partire subito. È anche un film che fa riflettere. Si conclude. infatti, con alcuni dati sui leoni in Sudafrica e con una riflessione sull’esigenza di salvaguardare i leoni africani.

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