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Porticato della corte, ingresso delle camere |
Oggi vi porto in provincia di Padova per un breve viaggio che, per un giorno, lascia alle spalle la città, da Pra della Valle alla Basilica del Santo e tutto il resto… Perché il padovano, forse, ha il meglio fuoriporta.
Quello di cui vi parlerò, con questo e altri post, è un itinerario di campagna lungo i corsi d’acqua che segnano il territorio, tra leccornie enogastronomiche, piccole e grandi oasi culturali, architettoniche e naturali, adatte a particolari attività sportive all’aria aperta… #staytuned!
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Gatto senza stivali…a corte |
Iniziamo da un patrimonio artistico religioso costituito dalle Corti Benedittine, imponenti costruzioni che dal Medioevo dominano e caratterizzano questi paesaggi rurali.
Testimoni silenziose di una epoca storica iniziata nel 1400, quando i monaci si stabilirono in questa zona, le corti significarono anche la bonifica del territorio. Un’opera davvero imponente che sottrasse all’acqua una vasta estensione di terreno; a darcene un’idea il nome stesso della località: Correzzola, dal latino Corrigium, che significa “sottile striscia di terra emersa dalle acque”.
Di fondamentale importanza la presenza del Bacchiglione, corso d’acqua navigabile che rese la Corte Benedettina di Correzzola un nodo commerciale di grande rilevanza, essendo stata edificata seguendo il corso sinuoso del fiume.
A vederla così grande ed imponente sorprende scoprire che qui vivevano stabilmente appena una decina di monaci.
Non dovete pensarla come un luogo religioso, ma più come un centro operativo strategico. Non un solo edificio, ma magazzini, granai, forni e cantine, insomma ognuno aveva la sua funzione specifica. Qui vivevano anche artigiani, contadini, fabbri, e tutti coloro che erano necessari per assicurarne il buon funzionamento. Il resto della popolazione contadina viveva in case di paglia e fango ed è per questo che le corti avevano anche funzioni di riparo strategico, in caso di calamità naturali.
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Corte…in piccolo |
Un’opera di bonifica così imponente ha lasciato le sue tracce sul territorio: non solo argini e canali artificiali e corti, ma anche case coloniche, una novantina tra le une e le altre.
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Piccolo museo di resti romani |
Le corti benedettine oggi sono state recuperate e adibite ad abitazione o strutture ricettive dove a farla da padrone sono ospitalità e pace.
Un’ospitalità che noi stessi abbiamo potuto sperimentare di persona già con la Corte Benedettina di Correzzola, prima tappa del nostro blogtour #turivers14. La corte oggi ospita un albergo ed un bar. Camere grandi e confortevoli dove dominano l’arte povera ed i soffitti in massicce travi di legno. A breve distanza, una trattoria con prodotti tipici padovani, sperimentati personalmente. Tutto a Km zero e tutto incredibilmente buono.
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Tortino di melanzane su crema di zucca |
Naturalmente la legge dei “Km zero” pretende l’utilizzo dei prodotti tipici del posto, il che non genera alcuna preoccupazione al raffinato chef del ristorante “La Famiglia”, che conta su una svariata quantità di ingredienti di uso comune, oltre alle chicche del territorio: cacciagione, sottobosco, zucca, radicchio, ed ortaggi locali sono accostati e presentati con gran classe da fare invidia alle più raffinate cucine europee. La scelta e la degustazione dei vini, poi, è tipica di una regione che fa della produzione uno dei suoi fiori all’occhiello.
Le corti benedettine e i vari edifici dell’epoca sono sparsi un po’ in tutto il territorio rappresentano una grande ricchezza, per uno sviluppo turistico della zona all’insegna del turismo slow motion ed enogastronomico.
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La biblioteca comunale |
Alcune di esse, inoltre, ospitano uffici comunali ad uso della popolazione locale, una biblioteca, una cappella, diverse sale da esposizione e zone di ritrovo dove ogni stanza racconta a chi sa…ascoltare, qualcosa della storia di quei luoghi, attraverso affreschi, oggetti, angoli vissuti…
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Affreschi in biblioteca |