Devo ammettere che questo blogtour in Terre di Siena è stato un’ottima occasione per fare il pieno non solo di posti stupendi, ma anche di sapori: cibo e vino toscani vanno assaggiati almeno una volta nella vita (meglio se ad ogni viaggio in terra toscana) perché senza averli provati, secondo me, non si può dire di aver fatto un viaggio “completo” in questa splendida regione.
Viaggio nei sapori delle Terre di Siena
Come avrete già capito, oggi vi parlo di cibo toscano!
Direi di andare con ordine e cominciare dagli antipasti. Parlare di “formaggi ed affettati” risulta quasi banale, soprattutto pensando alla cinta senese! Questo tipo di prosciutto deriva da una razza particolare, la cinta senese appunto diffusa in area senese (si lo so… abbastanza ovvio) che ha un manto di colore scuro e con una “cinta” chiara. Non è “ovvia” la sua bontà, se non lo avete mai provato! Sono sicura che non ne rimarrete delusi.
Per quanto riguarda i formaggi, chi mi conosce sa che non ne sono una grande amante, ma per ora non sono (quasi) mai rimasta delusa. Posso, però, solo consigliarvi di provarli senza limitarmi ad una tipologia precisa: qualcuno vi piacerà di più, qualcuno di meno, ma difficilmente sarà una delusione totale
Primi piatti, vince la ribollita
Per quanto riguarda i primi piatti, finalmente sono riuscita a provare la Ribollita. La ricetta riprende quella della zuppa di pane raffermo e verdure, un piatto povero che esiste da secoli. Dicono che più lo si fa (ri)bollire più questo piatto è buono ed io devo assolutamente provare a rifarla a casa. Un piatto povero solo per gli ingredienti usati, di sapore sicuramente non lo è! L’abbiamo provata il venerdì sera, cenando all’agriturismo La Selvella , in una versione “poco ribollita” e pane a fette, ed il sabato a pranzo al ristorante “la taverna del pian delle mura”: la seconda versione è quella che più riprendeva il sapore e la ricetta originale
I Pici sono un altro primo tipico della zona sud della regione (provincia di Siena, provincia di Grosseto, Val D’Orcia e Valdichiana), conosciuta anche nella provincia di Viterbo ed in Umbria (ma qui con altri nomi). Sono simili agli spaghetti, ma più larghi (quanto alla lunghezza non ne esiste una standard). Conditi col ragù di cinta senese sono uno spettacolo! (Li abbiamo potuti assaggiare sempre il venerdì sera all’agriturismo La Selvella).
A la taverna del pian delle mura abbiamo assaggiato anche altri piatti toscani oltre la ribollita. Iniziamo con la Pera picciòla, provata, insieme agli antipasti abbinata ad una fetta di formaggio.
Si tratta di un tipo di pera molto piccola che si trova in una zona molto limitata nei dintorni del monte Amiata, tra Abbadia San Salvatore e Vivo d’Orcia.
Come primo abbiamo assaggiato gli Gnocchi di farina di castagne con il cavolo nero. Fatti con farina di castagne, acqua e farina 00, l’assenza di patate e la farina di castagne incidono, ovviamente, sul colore diverso da quello a cui siamo abituati con “gli gnocchi normali”.
Non sono mai stata una grande amante degli gnocchi, ma questi sono meno pastosi di quelli”soliti” e quindi sono riuscita ad apprezzare questo primo piatto.
Non mi dilungo tanto oltre e passo direttamente al Giulebbe, un liquore digestivo “al sapore di rosa canina e fragoline di bosco”, dal colore rosato e di cui mi ha intrigata più la preparazione che il sapore.
Provate i Biscotti dei poveri, preparati senza uova e senza lievito (prodotti che venivano usati, un tempo, al mercato per comprare ciò che mancava in cucina) perché sono decisamente buoni (forse sono io che amo troppo i dolci? Non lo so, ma voi provateli e fatemi sapere).
Se siete amanti del genere, provate a chiedere se hanno le lumache (io non ho avuto il coraggio di assaggiarle: è uno di quei piatti che “mi fanno senso” e non riesco assolutamente a provare)
Testo e foto di Camilla Areddia
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