Era il 6 giugno scorso quando la Cina, in occasione del festival di Saga Dawa prese la decisione di chiudere il Tibet al turismo.
Una scelta che ha impedito l’arrivo a migliaia di persone che, come ogni anno, erano pronte a varcare le frontiere tibetane per celebrare insieme ai tibetani la nascita del Buddha.
Ora, a distanza di alcune settimane, il governo di Pechino sembra, finalmente, pronto a tornare indietro sulla sua decisione. Fonti Ansa infatti parlano di una possibile riapertura delle frontiere a turisti e pellegrini stranieri nei prossimi giorni, il 20 o 25 giugno.
L’accesso sarà limitato solo ad un gruppo minimo di 5 persone dello stesso Paese.
Tibet negato però a norvegesi, coreani, austriaci e inglesi, i cui governi per Pechino sono colpevoli del loro rapporto con il Dalai Lama.
La colpa di Oslo è quella di essere il luogo dove il Dalai Lama e il dissidente Liu Xiaobo hanno ricevuto il Premio Nobel per la pace, Corea, Austria e Gran Bretagna di aver ospitato visite del Dalai Lama nel corso delle quali si sono tenuti incontri con i vertici politico-istituzionali