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Panorama molisano a Pietrabbondante |
E’ passato già qualche giorno dal mio blog tour in Molise, vi ricordate… quello dal provocatorio titolo #laregionechenonesiste?
Sono pronta svelarvi un segreto: il Molise non solo esiste, ma è una terra stupenda dove, tra mare e montagna, si alternano storia, gastronomia, cultura e un’accoglienza che ti fa sentire veramente a casa.
Il tour, voluto e finanziato da Bertrando Di Renzo e Superficie8 in collaborazione con Nicola di Lalla, amministratore di Molipuntose, è iniziato da una Termoli particolarmente ventosa che faceva volare non solo il mio vestito, ma anche i surfisti sulle onde.
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Camera con vista |
Già perché parlando di mare il Molise, pur avendo una costa piuttosto breve di appena una trentina di chilometri, offre ampie spiagge ed uno spot molto apprezzato per i surfisti che scelgono l’Adriatico.
E a proposito di mare è questo il primo panorama che Termoli ci ha regalato, quello dalla nostra finestra del Hotel Meridiano che spazia va fino al castello.
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Il borgo antico di Termoli alle luci della sera |
Per lasciarsi il vento alle spalle bastava addentrarsi nel borgo antico protetto dal vento è separato dalla città dalle mura di contenimento e dal castello di Federico II posto a vegliare sull’Adriatico non è la funzione di torre di vedetta.
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Santa Maria del Canneto |
La storia del Molise si scopre volte anche un po’ per caso come a Santa Maria del Canneto costruita nel sedicesimo secolo su un luogo dove, da centinaia di anni, già esisteva un luogo di culto.
Una chiesa semplice e lineare che invita al raccoglimento. Di particolare rilievo il bellissimo pulpito del 1233.
Un sito frutto di una serie di sovraopposizioni, come rivela la villa romana che evidenzia una pavimentazione su più strati, chiara testimonianza di un susseguirsi di costruzioni, e di usi, nel corso dei secoli.
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Il magazzino dei monaci nella villa romana |
Testimonianze che ci parlano anche della vita dei monaci che qui avevano i loro magazzini, il loro forno e altri ambienti che, strado dopo strato, si sono sovrapposti a quella che era stata l’antica villa romana.
Anche se poco fa ho parlato di romani, questi un tempo non erano certamente ben visti in questa zona. Questa è la terra dei Sanniti che ai romani in Molise hanno inferto una dura sconfitta, quella delle Forche Caudine.
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Blogger presso il lavoro Teatro di Pietrabbonante |
Tra le testimonianze più belle del periodo sannita c’è il teatro di Pietrabbondante che fa parte di un complesso di edifici sacri e civili collegati tra loro. Già perché qui ad ogni tempio corrispondeva un teatro. Ma era davvero così tanta la voglia di assistere ad uno spettacolo? Non proprio.
Il teatro, che poi è anche la cosa meglio conservata del sito, pur avendo un’acustica perfetta, aveva tutt’altro scopo: era infatti adibito a riunioni dei senatori che, seduti su queste gradinate, prendevano importanti decisioni riguardo all’interesse dello Stato.
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Qui sedevano i senatori |
Una visita al teatro di sito di Pietrabbondante, soprattutto in una giornata assolata come è accaduto a noi, è sicuramente un’esperienza da fare. Un sito che si appresta a raccontare ancora meglio la sua storia, grazie agli scavi archeologici attualmente in corso che promettono di rivelare nuove importanti strutture.
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L’area dei nuovi scavi archeologici promette sorprese |
A pranzo eravamo ad Agnone, la città delle campane, dove siamo stati coccolati da una serie di prelibatezze che hanno preparato con noi al ristorante Borgo Antico per farci assaporare i sapori della cucina molisana.
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La visita della città di Agnone ci ha rivelato come la storia possa essere anche affissa sui muri, grazie a “La storia sui muri” un’esposizione permanente di manifesti politici, che presto sarò ampliata.
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La storia sui muri |
La storia qui è anche chiusa tra le pagine di vecchi libri o pergamene, quelli conservati nell’edificio comunale, presso la ex convento di San Francesco.
Del tutto particolare poi la sezione molisana, una stanza che raccoglie tutto quello che è stato scritto su questa regione (che forse inizio a sospettare esista veramente).
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Don Giovanni Fangio |
Libri antichi e pergamene li troviamo anche nella chiesa di Sant’Emidio, che custodisce un piccolo grande tesoro fatto di 13.000 libri che don Giovanni Fangio cura personalmente e che ha ricatalogato,con pazienza, lui dice che lo ha fatto così conoscendo bene tutti i posti può accorgersi se sparisce qualcosa.
Il lavoro di catalogazione è stata per lui anche occasione per “mettere il naso” tra le antiche pagine.
Tra i pezzi più preziosi alcuni incunaboli, 170 pergamene, un libro di prediche di San Bernardino da Siena, una partitura di Guido d’Arezzo.
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Alcuni volumi del XVII sec. |
Insomma una biblioteca che è frutto di una grand passione, così come il Museo del Secondo Risorgimento d’Italia di Rocchetta al Volturno, che raccoglie armi e divise storiche (italiane e non) e che copre un periodo storico che va dalla fine dell’800 alla Seconda Guerra Mondiale.
Cimeli raccolti con pazienza e passione e che fanno di questa una collezione davvero unica nel suo genere, che vanta anche pezzi unici.
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Antiche divise conservata al museo di Rocchetta |
Per cena ci attendeva l’accoglienza dell’Azienda Agrituristica Costantini e poi il meritato riposto presso il B&B Noce Spagnola.
E non finisce qui… #staytuned, leggete anche la seconda parte perché di cosa da dire ne ho ancora molte!