Tour alla scoperta del Molise (II Parte)

Molise
Il lago di Castel San Vincenzo, oasi di pace

Oggi torno a parlarvi di Molise anche perché avevo lasciato il discorso un po’ a metà… mancava l’ultima giornata. La scoperta de #laregionechenonesiste quella domenica  mattina ha avuto inizio con la visita del Lago di Castel San Vincenzo. Poco importa che si tratti di un lago artificiale, il colpo d’occhio è fantastico, incastonato tra le montagne e l’acqua che fa da specchio. 

Monastero
Verso gli scavi di San Vincenzo al Volturno

Eravamo solo all’inizio della nostra giornata, ma la pace e la bellezza di questo luogo stavano per farci dimenticare il programma della giornata… insomma, se ci avessero proposto di restare tutto il giorno sulle rive del lago in compagnia dei pescatori… non avremmo certo obiettato.

Ma non si può, perché il Molise esiste ed ha tantissimo da farci vedere da scavi di San Vincenzo al Volturno dove abbiamo visitato prima gli scavi del vecchio monastero, per un tuffo in pino Medioevo. Siamo nel VIII secolo e se molti muri hanno ceduto alle insidie del tempo, lo stesso non è successo agli affreschi che in parte son giunti fino a noi.

San Vincenzo al Volturno
Pannelli didattici aiutano a comprendere il sito

Oggi San Vincenzo al Volturno è soprattutto l’Abbazia Benedettina. Semplice, come ben si addice alla Regola che si basa sul lavoro e sulla preghiera e il silenzio e la tranquillità che ancora oggi questo luogo sa offrire è sicuramente perfetta per il raccoglimento.

Molise
Simbolo della zona è l’Abbazia Benedettina

La giornata stava per riservaci la più piacevole delle sorprese: Casteldelgiudice. Un piccolo centro abitato, poco più di 300 abitanti e tante case lasciate vuote da chi, con il tempo, ha abbandonato il paese. 

Albergo diffuso
Casteldelgiudice, un albergo diffuso fa rivivere il paese

Case, cantine, stalle che rischiavano di essere dimenticate e andare incontro al degrado, ma così non è. Il comune ha voluto scommettere e valorizzare quella che sta diventando una ricchezza per io paese, un albergo diffuso. I primi nuclei abitativi sono pronti e gli altri lo saranno presto, pronti anche per accogliere chi è alla ricerca di aria buona, cibo genuino e attività all’aria aperta, insomma di un turismo tutto verde ed ecosostenibile. 

ecosostenibilità
Il lavoro di ristrutturazione sta dando i suoi frutti

Oltre apensare ad un’ospitalità semplice, ma di buon livello, Casteldelgiudice ha saputo valorizzare anche le risorse verdi e l’opera di riqualificazione ha investito anche i campi, abbandonati anch’essi, dove oggi si coltivano mele, pronte ad essere trasformate in succo di frutta. 

Casteldelgiudice
Recuperati anche i campi abbandonati

Quando scegliere di venire a Casteldelgiudice? Quando volete! L’estate vi regala un po’ di fresco e la possibilità di esplorare il territorio con bellissime passeggiate a cavallo, in bicicletta e piedi. 

L’inverno invece, vista la vicinanza con i comprensori sciistici di Roccaraso e Capracotta, è anche un’ottima base di appoggio per chi si vuole scatenare sulle piste innevate.

Era così arrivato il momento di prendere la strada di ritorno, direzione Termoli dove ci attendevano le nostre macchine, ma prima una doverosa pausa pranzo, anche se veloce, e una visita alla zona archeologica di Altilia, l’antica città romana di Saepinum, ma prima ancora roccaforte sannita edificata in un luogo strategico, esattamente all’incrocio tra il tratturo Pescasseroli – Candela e la strada che collegava il Matese al mare. 

Molise
Saepinum sorgeva in un punto strategico

La città cadde sotto i romani dopo la terza guerra sannitica, anche per questo oggi della città sannita resta ben poco, al visitatore però il piacere di passeggiare tra i resti imponenti della città romana. 

Saepinum
Mura possenti cingevano la città

Cinta da mura, la città si apre all’esterno tramite le sue quattro porte (porta Bojano, porta Benevento, porta Terravecchia, porta Tammaro) per rivelare al visitatore un luogo dove il tempo sembra essersi fermato. Nessun biglietto per entrare, l’ingresso è libero. Camminando lungo il basolato i vari angoli della città si sveleranno e vi sorprenderanno.

Molise
Tra i resti anche un bel teatro

 Il teatro, la basilica, le terme, la necropoli, il tempio e le fontane sono la testimonianza di un passato vivo più che mai.

Saepinum
Vista dall’alto della porta

Se passate da queste parti fatevi un nodo al fazzoletto. Saepinum vi aspetta con le sue colonne che si stagliano verso il cielo.

Lasciate alle spalle le rovine dell’antica Saepinum prendiamo a malincuore la via verso Termoli, il nostro tour alla scoperta della #laregionechenonesiste è davvero finito. 

Quello che ci portiamo a casa è la consapevolezza che il Molise esiste veramente e che abbiamo, tutti, tanta voglia di tornarci al più presto.

Prima di lasciarvi però saluto tutti i miei compagni di viaggio, nessuno escluso, ma in particolare a Camilla che ha girato questo bellissimo video. 

Buona visione! 

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