Visto che non possiamo viaggiare, possiamo almeno sognare e programmare il prossimo viaggio. Ecco, è un po’ che sto pensando di tornare in Turchia, ora ho un motivo in più per farlo. Si tratta di due importanti gioielli architettonici dedicati alla musica e alla cultura che vanno ad arricchire la Turchia.

Le città di Ankara e di Istanbul potranno così contribuire nel dare maggiore spazio all’offerta culturale del Paese, anche se questa, in ogni caso, in Turchia ha sempre giocato un ruolo fondamentale.
Si tratta della Sala Concerto dell’Orchestra Sinfonica Presidenziale di Turchia e del Centro Culturale Ataturk in Piazza Taksim. Sono pronta, devo solo aspettare il momento giusto, quando, speriamo, la pandemia sarà solo un brutto ricordo e potremo tornare a viaggiare. Per ora a viaggiare sono state le foto di questi edifici che mi sono arrivate direttamente dalla Turchia e che vi mostro in anteprima.
Sala Concerto, Ankara

Iniziamo con Sala Concerto di Ankara, la casa dell’Orchestra Sinfonica Presidenziale di Turchia (CSO) – tra le più antiche al mondo – collocata nel cuore della città, tra il castello e il monumento storico Anitkabir.
Un edificio costato 83 milioni di euro e progettato da Semra Uygur and Özcan Uygur.

Quando si parla di una sala concerti l’architettura è importante, ma passa in secondo piano rispetto all’acustica. Qui il risultato è stato raggiunto magnificamente, al meno stando a quanto testimonia il Prof. W. Fasold, intervenuto a testarne la qualità, assieme al Fraunhofer Institute for Building Physics, che l’ha giudicata perfetta.

Il complesso di Ankara – che colpisce anche per la sua architettura – è molto più di una semplice sala concerti. È un insieme di più spazi che comprendono una Sala Principale da 2.023 posti, il Salone Blu da 500 posti, il Salone Storico CSO da 600 posti, oltre a diverse aree destinate a concerti all’aperto e ancora il museo dell’orchestra, la biblioteca, una sala archivio e uno shop.

L’idea che si è voluta sviluppare è quella di avere in città un luogo da vivere tutto il giorno, un’area che produca arte e ispiri le persone.

In occasione dell’inaugurazione, arrivata dopo un’attesa di 25 anni, ha vestito i colori della bandiera della Turchia, il tutto alla presenza del Presidente della Repubblica di Turchia Recep Tayyip Erdoğan e del Ministro della Cultura e del Turismo Mehmet Nuri Ersoy.

Quando si inaugura una sala concerti, oltre a discorsi e formalità varie, non può mancare la musica. Gli ospiti presenti hanno così potuto assistere alle esibizioni del celebre soprano Angela Gheorghiu e del duo di pianiste, le sorelle Güher e Süher Pekinel e apprezzarne l’acustica perfetta.

Una curiosità, a dirigere l’orchestra è stato chiamato Cemi’i Can Deliorman, il più giovane direttore che la CSO abbia mai avuto.
Centro Culturale Ataturk, Istanbul

È attesa invece per la metà del 2021, questa volta ad Istanbul, il taglio del nastro del rinnovato Centro Culturale Ataturk (AKM) che darà un nuovo volto a Piazza Taksim. Un volto nuovo perché il centro risale al 1956 e in questi anni ha subito diverse modifiche di cui l’attuale è solo l’ultima. Singolare come, anche in un senso di continuità e di eredità culturale, a capo del progetto ci sia Manolo Tabanlıoğlu, figlio del primo architetto edificò il centro negli anni ‘50.

Si tratta di un progetto innovativo che guarda al futuro e che presta particolare con attenzione anche alla sostenibilità. Il centro culturale Ataturk è destinato a diventare uno dei migliori teatri d’opera e centri culturali del mondo. Previsto un ricco calendario di eventi che vedrà protagonista anche la tecnologia.
Non si tratta semplice progetto di ristrutturazione, è molto di più. Dare un nuovo volto e una nuova vita all’AKM è solo uno dei punti del piano.
Oltre ad interessare l’edificio principale da 2100 posti,r iguarda anche altri ambienti che completeranno e amplieranno l’offerta del centro. Pur essendo principalmente pensato come teatro dell’opera, l’AKM avrà la possibilità di rivolgersi ad un pubblico più ampio. La parola d’ordine è versatilità, che si va ad esprimere con la nascita di nuovi spazi.

Nasceranno, infatti, un teatro da 800 posti, un museo organizzato su 3 piani, un cinema, caffè, ristoranti, compreso uno – situato nella parte superiore dell’edificio principale – che potrà vantare una vista panoramica sul Bosforo. Basta questo per farvi capire che il ristorante è destinato, già sulla carta, a diventare un importante punto di attrazione turistica.

Il tutto porterà anche alla riqualificazione dell’intera area che coinvolge piazza Taksim. Prevista anche la nascita di una seconda piazza, sulla quale si aprirà un ingresso secondario. Un progetto che dà alla città un nuovo assetto urbanistico all’avanguardia.
A colpire l’occhio sarà sicuramente la facciata dell’imponente edificio anni ‘60 ma sarà resa più trasparente per mettere in evidenza il rosso del volume della sala principale, a forma di semisfera.

E per finire una curiosità: se nel corso dei rifacimenti precedenti si era fatto ricorso a materiali di importazione, questo volta si è puntato tutto sul “made in Turkey” a cominciare dagli autentici pannelli murali in ceramica fino al guscio della sala principale rivestito con ceramiche rosse appositamente progettato per impostare la forma della cupola.