La Giordania è uno dei Paesi che più mi è rimasto nel cuore, ci sono stata due volte, in altrettanti periodi dell’anno e dove sono pronta a tornare per scoprire il Paese anche sotto altri aspetti, compreso quella della vacanza -avventura che a me piace tanto.
Oggi parliamo di Giordania con Marco Biazzetti, responsabile per l’Italia dell’Ente Turismo Giordania

La Giordania come sta affrontando l’emergenza Covid-19?
R: Come ovunque sono state prese misure restrittive per contenere la pandemia e per rendere il paese più sicuro anche per chi viene dall’estero. Attualmente i contagi giornalieri sono sotto le mille unità e i decessi si sono ridotti drasticamente.
C’è possibilità di movimento nel paese e anche di fare turismo, ma le restrizioni imposte dalla UE e dal nostro governo fanno sì che diventi un’impresa trascorrere una settimana di vacanza in Giordania. Aldilà dei tamponi, sono le diverse quarantene che di fatto impediscono al turista di recarsi in Giordania.

Prima che scoppiasse la pandemia qual era il trend del turismo in Giordania?
R: Eccezionale. L’Italia, nel 2019, era diventato il primo paese come arrivi internazionali, davanti agli USA, UK, Francia, Germania, e i primi mesi del 2020, gennaio e febbraio, confermavano questa tendenza.
Era cambiato il target del visitatore classico della Giordania e molti giovani venivano in Giordania per scoprire le bellezze del paese grazie anche ai voli low cost lanciati nel 2018 prima con Ryanair e poi Easy Jet.

Recentemente l’assemblea generale del Jordan Tourism Board si è occupato del piano 2021 per promuovere il Paese all’estero e attrarre sempre più visitatori stranieri. Quali sono i principali punti di questo piano?
R: Il Il piano marketing del JTB per il 2021 si concentrerà principalmente sul ripristino della fiducia in Giordania come una delle principali destinazioni turistiche del mondo, incrementando la conoscenza dei prodotti turistici giordani e del brand. Inoltre, il piano punterà sui quei canali di marketing efficaci nell’aumentare il numero di turisti, sull’apertura di nuovi canali B2B con agenzie di viaggio globali per rivitalizzare il turismo, ma anche sulle agenzie di viaggio e sui tour operator dato che i viaggi organizzati possono essere monitorati alla luce dell’attuale situazione epidemiologica.

Si dice che una visita a Petra valga da sola un viaggio in Giordania. Il Paese ha però molto da offrire, quali sono, secondo lei, i 5 posti più belli da visitare?
R: Coloro i quali visitano il paese per la prima volta, hanno in mente un luogo ben preciso da vedere, perché parte del loro sogno di viaggio: Petra.
Poi, però, visitando altre parti del paese scoprono il deserto più cinematografico degli ultimi anni, Wadi Rum, scoprono Jerash, la Pompei d’oriente, il Mar Morto, luogo unico al mondo e le riserve naturali, che con i canyon e la possibilità di escursioni nella natura fanno della Giordania non solo un paese ricco di storia, archeologia e cultura, ma anche di ricchezze naturali.

Per chi come me è già stato in Giordania, quali potrebbero essere i motivi per voler tornare. Quali sono le novità che il Paese offre al visitatore?
R: La Giordania in questi anni ha investito molto sul turismo outdoor, con la creazione del Jordan Trail, un percorso di 650 km, suddiviso in 8 segmenti da nord a sud per chi non vuole percorrerlo interamente. www.jordantrail.jo Inoltre, abbiamo creato la possibilità di percorrere la Giordania da nord a sud sul Jordan Bike Trail www.jordanbiketrail.com

In generale si tratta, a piedi o in bicicletta, di visitare la Giordania fuori dai tour tradizionale, passando attraverso 52 villaggi, vestigia romane e bizantine, fortezze crociate, riserve naturali fino ad Aqaba, sul Mar Rosso, scoprendo la grande ospitalità della Giordania, la sua generosità, senza privarsi di alcun sfizio. Infine, vedere Petra e il Wadi Rum una volta sola non è sufficiente per scoprire la vera magia e misticismo di questi due luoghi davvero unici.
Tornare a visitarli è sinonimo di felicità.

Un consiglio per chi ama viaggi alla scoperta di mete insolite e uno per chi invece in viaggio cerca anche un momento un po’ più avventuroso.
R: In Giordania c’è la possibilità di viaggiare in autonomia, noleggiando un’auto e raggiungendo i luoghi meno battuti dal turismo, penso a Umm al Jimal, uno straordinario caravanserraglio di basalto nero un tempo noto per i sui commerci, penso alle riserve naturali del nord del paese.
L’itinerario più insolito, ma comunque fattibile, è il deserto dell’est, che da Azraq scende a sud fino al Wadi Rum. Si può fare in 4×4 con guida e attrezzatura adeguata per cucinare e pernottare. Un’esperienza che alcuni operatori italiani hanno già messo a catalogo.

Si sa, in viaggio ci piace anche fermarci a tavola a gustare i sapori locali. Quali sono i piatti giordani più apprezzati dagli italiani?
R: La cucina giordana è molto apprezzata dagli italiani per i suoi sapori decisi. Si divide in cucina pan araba e cucina beduina.
I piatti principali sono:

Hummus. Una salsa a base di ceci che si trova ovunque
Il Babaganoush è una salsa con melanzane arrostite, tahini, aglio e succo di limone.
I Felafel polpette di ceci

Il Mansaf, considerato il piatto nazionale giordano a base di riso, agnello e yogurt
Il Maqluba, o capovolta, a base di riso, carne e verdure grigliate che viene rovesciato una volta cotto per essere consumato
Lo Zarb, agnello con verdure cotto sottoterra nel deserto.
Come dolci lo Knafeh, composto da strati di pasta fillo farciti con un mix di formaggi freschi e cotti in un mix di burro dolce o il Basbousa, a base di semolino, miele, yogurt e mandorle
Questi sono solo alcuni dei tanti piatti della cucina locale.