Dieci anni di lavoro, 6 mila Km e un costo di 65 milioni di dollari. Questi i numeri del corridoio hi-tech che unirà la città di Naukan, in Siberia, a Wales in Alaska, cioè Russia e Stati Uniti.
Mosca avrebbe già chiesto uno studio di fattibilità. Quello di cui Maxym Bistrov uno dei consiglieri di Putin è certo è che si tratta di ‘un progetto che genererà un grande business, la politica non c’entra”. L’opera presto sarà presentata agli Usa per avviare una partnership, ma anche da parte americana si guarda con simpatia al progetto.
Per Walter Hickel, governatore dell’Alaska questo “cambierà il mondo. Potrai prendere un treno in Kansas e fare il giro del pianeta”.
A strizzare l’occhio al progetto ci sono anche Cina, Giappone e Corea che hanno ben chiari i vantaggi economici di un’opera del genere.
Il piano prevede un tunnel sotto il mare di Bering lungo 100 Km, più del doppio di quello che passa nella Manica (39 Km), e più lungo di qualunque tunnel sottomarino fino ad oggi realizzato.
Una novità? No. L’idea è vecchia di oltre 100 anni.
Fu un ingegnere francese che, nel 1905, la presentò per primo allo Zar Nicola II, l’ultimo imperatore russo, 38 anni dopo che suo nonno aveva venduto l’Alaska all’America per 7,2 milioni di dollari.
Allo Zar l’idea piacque e approvò il progetto, ma poi le varie vicende storiche, a cominciare dalla Prima Guerra Mondiale, non consentirono più che il progetto fosse preso in considerazione