Valle della Loira, potevamo non dormire in un castello?
La padrona di casa, Catherine, rispecchia lo charme e la classe della casa e ci ha accolto come si fa con dei veri ospiti di riguardo.
Da quando ha lasciato Parigi e si è trasferita qui, questo è il suo mondo. Qui fa più o meno tutto lei e per questo motivo preferisce offrire solo pernottamento e prima colazione, ma in per noi ha fatto un’eccezione e si è rivolta ad uno chef per la cena.
Un servizio raffinato e impeccabile, come ben si addice ad una dimora del XVIII secolo.
Abbiamo iniziato con un aperitivo a base di champagne e piccole leccornie. Tra queste anche delle rane. Per me è stata la prima volta. A dire il vero non le avrei mai mangiate. Il fatto è che quando lo chef ci ha illustrato il menù io – che non parlo francese – non ho capito. L’ho saputo solo dopo, quando ormai le avevo mangiate. Però devo ammettere che erano buone.
Recuperate la valigia ho lasciato a malincuore quello che io ho ribattezzato “il mio castello”, sarebbe stato bello avere un po’ di tempo in più per fare un giro nel grande giardino alla francese che lo circonda.
Andando via ho notato il giardiniere al lavoro ed ho pensato a quanta cura va messa per mantenere il giardino così bene. Sarà che il mio -ben più piccolo – è sempre un disastro!
Allontanandomi mi sono voltata un attimo ed ho provato ad immaginare la residenza e il parco nel momento di massimo splendore, quando viene scelta per ospitare cerimonie nuziali e ricevimenti.