Andare in barca a Palmarola è la giusta scelta per chi cerca una vacanza nelle acque di una delle più belle isole del Mediterraneo. Non serve andare lontano. Il Lazio è pronto a stupire con la bellezza delle sue isole e – senza togliere nulla alle altre – tra le Isole Pontine (o Ponziane), l’isola di Palmarola è la più bella. E non sono certo l’unica a pensarla così. Per Jacques-Yves Cousteau, che Folco Quilici – che di mare se ne intendono – l’isola è semplicemente tra le più belle del mondo.

La più bella
Chi di voi è già stato in barca a Palmarola, non può che essere d’accordo: Palmarola è la più bella delle isole Pontine. Le Isole Pontine (o Ponziane) sono un gruppo di isole di origine vulcanica che si trovano nel Lazio meridionale, per la precisione in provincia di Latina. Le isole si distinguono in due gruppi, quelle appartenenti al comune di Ponza del gruppo nord-ovest, ovvero Ponza, Palmarola, Zannone e Gavi e quelle dell comune di Ventotene facenti parti del gruppo sud-est che sono Ventotene e Santo Stefano
Che cosa ha di speciale Palmarola?
Quello che colpisce è la sua acqua cristallina, ma anche e soprattutto il suo aspetto un po’ selvaggio, cosa rara in isole tanto belle e così vicine alla costa.
La barca è il mezzo migliore per scoprirne la bellezza selvaggia di Palmarola con il suo continuo susseguirsi di scogli, calette e grotte. Il fascino dell’isola le deriva non solo dall’acqua particolarmente trasparente, ma soprattutto dal suo aspetto più selvaggio e naturale.
A differenza delle sorelle maggiori, Ponza e Ventotene, qui praticamente non ci sono, salvo pochissime eccezioni, degli edifici.
Lunch time da “O’ Francese”
Tra questi il ristorante di “O’ Francese” un locale storico che da decenni è pronto ad appagare il palato dei turisti offrendo il cibo più prelibato della zona: i pesci pescati nel mare antistante.
Alle poche costruzioni che si trovano sull’isola si vanno ad aggiungere le case grotta, scavate nella roccia, che rappresentano un qualcosa di veramente unico e speciale. Un rifugio utilizzato in passato dagli abitanti per sfuggire alle incursioni dei pirati.
Non c’è un traghetto o un servizio pubblico che vi possa far sbarcare a Palmarola, serve necessariamente una barca. Per chi è senza, va bene anche un’escursione organizzata con i Barcaioli di Ponza.
L’importante è che sia in barca, perché Palmarola è un’isola che va scoperta soprattutto dal mare. Ecco perché è amata e frequentata soprattutto da chi trascorre le vacanze in barca.
Acqua trasparente e cristallina
L’acqua è così limpida da far perdere la dimensione della profondità da chi osserva il mare dalla barca. Il fondale è lì, sembra a pochi metri, ma basta tuffarsi e provare a raggiungerlo per capire di essere stati tratti in inganno. Ad un mio amico una volta è caduto un cucchiaino dalla barca, lo vedeva, sembrava a portata di mano, eppure ha avuto bisogno delle pinne per recuperarlo. L’acqua infatti, era decisamente più profonda di quanto sembrasse.
Ricordo ancora di aver assistito ad una scena che ha dell’incredibile: una donna che si era tuffata dalla barca aveva perso uno dei suoi orecchini d’oro. Un ragazzo si è tuffato a sua volta dalla barca e non solo è riuscito a ritrovare sul fondale l’orecchino, ma anche la farfallina!
Davvero superbi i suoi fondali! Ai sub l’isola è pronta a svelare non solo una grande varietà di pesci. Le acque di Palmarola sono famose anche per la presenza del relitto di una nave da guerra, affondata alla fine della seconda guerra mondiale. Un’immersione molto ambita, proprio per questa sua particolarità: non capita tutti i giorni di immergersi in un relitto tra mitragliatrici che sembrano ancora pronte ad entrare in azione!
L’isola non è molto grande, è la terza per grandezza dell’arcipelago Pontino, fare la sua circumnavigazione è semplice e consente di osservare la varietà della sua costa.
Una delle cose che più mi è rimaste particolarmente impresse nella mente è la cattedrale.
Sì, lo so che vi ho detto che non ci sono costruzioni, ma queste sono cattedrali di tutt’altro genere, si tratta della formazione rocciosa di un tratto di costa che, con un po’ di fantasia, è stata paragonata ad una cattedrale gotica.
Basta questo paragone per farvi capire quanto l’impatto sia notevole.
Vacanze in barca nel Lazio, Palmarola meta obbligatoria
Chi ha una barca piccola può entrare nella Grotta del Gatto che cela una sorgente di acqua dolce.
Tra le cose da fare anche una nuotata in un tunnel naturale che collega una grotta con il mare aperto. Sono solo pochi metri e non serve essere esperti, ma vi assicuro che la sensazione che si prova è davvero unica.
Non mancano poi scogli dalle forme particolari (come lo scoglio del Fucile) e i Faraglioni di Mezzogiorno, che a dispetto del nome andrebbero ammirati al tramonto.
Il suo fascino l’isola lo conserva anche a terra, con la una vegetazione tipicamente mediterranea. Qui non manca neppure la palma nana, unica palma spontanea originaria dell’Europa, dalla quale l’isola prende il nome.
Quindi il mio consiglio è quello di fare sì un giro in barca di Palmarola, ma di dedicare tempo anche ad un giro esplorativo dell’interno dell’isola e scoprire come qui a dominare sono la natura e il silenzio.
Palmarola, l’isola dell’ossidiana
Anche se parzialmente disabitata, l’isola di Palmarola ha una lunga storia legata anche alla sua natura geologica. Palmarola è di origine vulcanica e la natura ha voluto che qui si formasse una pietra nera lucida e molto tagliente: l’ossidiana. L’ossidiana era molto ricercata in epoca preistorica in quanto si utilizzava per realizzare utensili e armi.
L’ossidiana di Palmarola era così preziosa e ricercata che – anche in epoca preistorica – fu al centro di un fiorente commercio. Lo dimostrano diversi ritrovamenti di utensili di ossidiana, rinvenuti fuori Palmarola. Esaminando questi reperti è stato possibile ricostruirne la provenienza e scoprire come nel Paleolitico Palmarola fosse al centro di una rotta del commercio dell’ossidiana.
Papa Silverio qui trascorse l’esilio fino alla morte
Ancora una pillola di storia, qui fu esiliato papa Silverio, vittima di accuse false. Il pontefice nel 537 morì sullo scoglio al quale ha dato il suo nome.
Le false accuse poi caddero e Silverio non solo è stato riabilitato, ma fatto santo, ed è diventato il patrono di Ponza.
E come ogni patrono ha la sua festa, inizia alla mezzanotte del 9 Giugno con la tradizionale processione via mare che ricorda proprio l’arrivo del Santo a Palmarola. I festeggiamenti proseguono poi, con una serie di eventi, fino al 20 giugno quando la sua statua viene posta su una portantina a forma di barca ricoperta di garofani rossi. Una festa questa molto sentita da tutti i ponzesi, che dura tutto l’intera giornata.
Curioso però sapere che se Ponza lo festeggia il 20 giugno, per la chiesa la festa liturgica è il 2 dicembre, anniversario della sua morte.
Palmarola va assolutamente vista dalla barca. Per chi non ne possiede una la cosa migliore da fare è quella di appoggiarsi ad uno dei tour organizzati dalla Cooperativa Barcaroli Ponzesi, che grazie alla loro esperienza e passione sapranno offrirvi un’esperienza indimenticabile.
Un grazie per le foto agli amici velisti di mizio.gem