
Oggi è un complesso museale, ma è stato uno dei più antichi e grandi ospedali europei, rimasto in attività per circa mille anni.
Santa Maria della Scala |
L’ospedale infatti è rimasto in funzione fino al 1987. Ricordo ancora la prima volta che sono andata a Siena l’immagine inconsueta delle autoambulanze parcheggiate in piazza del Duomo^
L’edificio infatti sorge proprio davanti all’edificio religioso.
A volerne la realizzazione furono, nel X secolo, proprio i canonici del Duomo, anche se la leggenda parla del mitico fondatore Sororo: un calzolaio morto nel 898.
Nei documenti ufficiali l’ospedale è citato però solo dal 1090. I canonici del Duomo lo gestirono solo per un primo periodo, poi passo in mano ai laici e fu sostenuto dal governo cittadino.
L’emblema dell’Ospedale |
Qualche giorno fa vi ho parlato dei segni nascosti da cercare tra le vie di Siena, uno di questi è nello stemma del Santa Maria: dominato dalla scala a tre pioli sormontata da una croce. Una scala simbolica che porta alla salvezza attraverso le tre virtù: fede, speranza e carità. Anche se l’appellativo “scala” in realtà nasce dal fatto che l’Ospedale si trovava di fronte alla scalinata del Duomo.
La storia e la vita quotidiana dell’ospedale è narrata da pregiati affreschi che decorano le sale interne, opera di artisti come Domenico di Bartolo e il Vecchietta. Una storia che parla non solo di cura dei malati, ma soprattutto di ricovero per poveri e di pellegrini, cura e accoglienza di bambini abbandonati. Piccoli orfani che venivano accolti, nutriti, curati, educati e cresciuti come figli dell’ospedale. Con il tempo poi ha assunto esclusivamente le funzioni di un ospedale moderno e come tale ha continuato ad occuparsi della cura dei malati.
Il complesso è visitabile tutti i giorni dalla 10 alle 16, il costo del biglietto è di 3,50 euro. Gli studenti pagano 3 euro, mentre i residenti nel Comune di Siena, i disabili e i bambini sotto gli 11 anni hanno diritto ad ingresso gratuito. E’ inoltre possibile acquistare dei biglietti cumulativi (da 11 a 17 euro), validi da due a sette giorni, che consentono l’ingresso anche ad altre aree museali.