Una vacanza a Gran Canaria non può escludere almeno una giornata a Las Palmas, il capoluogo dell’isola.
Abitata da circa 500mila persone, Las Palmas è visitabile tranquillamente in bici.
Anche se le pendenze non sono eccessive, abbiamo scelto di utilizzare bici elettriche, che a Las Palmas molto diffuse e disponibili in diversi punti di noleggio.
Fino al XX sec, Las Palmas era anche base militare di appoggio per il patto con l’Italia, grazie agli ottimi rapporti tra la Spagna ed il nostro paese, ed è inoltre gemellata con Martin Sicuro, comune abruzzese del teramano.
La Palmas in bici elettrica
Partiamo dal lungomare con la nostra cicloguida, che per tutta la mattinata ci ha accompagnato lungo i viali e le stradine del centro città.
La prima cosa che abbiamo scoperto è l’origine del nome, che, come forse potrete intuire, deriva da un importante palmeto nei pressi della città, al quale è dedicato anche un monumento.
A proposito di storia, Las Palmas ha molto da raccontare, a cominciare dalle fortificazioni che, ancora oggi, ricordano la resistenza degli abitanti dell’isola che prima di soccombere agli spagnoli gli diedero filo da torcere per ben cinque anni… e non solo.
Pedalata dopo pedalata prosegue il nostro giro esplorativo, fin quando è una casa gialla ad attirare la nostra attenzione, che scopriamo essere stata quella di un famoso navigatore italiano: Cristoforo Colombo.
Il celebre genovese utilizzò quest’isola come base d’appoggio per il suo primo viaggio esplorativo verso il nuovo mondo. Così non vi stupite se durante il vostro tour di “case di Colombo” ne incontrerete più di una.
Per i canari, ovunque il noto esploratore avesse soggiornato, dormito, desinato o tenuto una riunione, quella è diventata casa sua, come una nota canzone degli anni ’80: wherever I lay my hat, that’s my home… in ritardo di 500 anni.
Insomma, non abbiamo la certezza che vi abbia dormito, ma questo non è importante. Quello che conta è che si affaccia su Plaza del Pilar Nuevo, una delle più belle dell’intera Spagna.
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Plaza del Pilar Nuevo |
Non a caso qui sorgono i simboli di Las Palmas: la Cattedrale, la Via dei Balconi, il Museo di Arte Moderna. Insomma il nucleo culturale della città.
Di nuovo in sella alle nostre bici ci spostiamo verso Plaza de Santa Ana. Se Plaza del Pilar Nuevo è il cuore culturale di Las Palmas, Plaza de Santa Ana è quella dove fanno mostra di sé i simboli del potere civile, giudiziario e religioso.
In un solo colpo d’occhio ecco davanti a noi la Cattedrale grande, il Palazzo del Comune, l’Arcivescovato, il Rappresentante della Corona, quello della Giustizia e quello militare, il palazzo del Cabildo, figura amministrativa tra il comune e la regione, che rappresenta l’intera isola.
Ed ora una curiosità, è in questa piazza che, nel ‘600, venne festeggiato per la prima volta il Carnevale, introdotto qui da italiani trapiantati in Spagna, immancabile il tocco iberico alla festa con tanto di una festa taurina, sul modello delle corride.
Che ci fanno invece dei cani davanti alla cattedrale?
Una delusione per quelli che credono che il nome delle Canarie derivi dai canarini: davanti alla cattedrale delle statue ci mostrano i veri simboli dell’isola, i cani.
L’ipotesi più accreditata sull’origine del nome racconta di un errore di traduzione di Plinio. Il naturalista romano aveva mal tradotto un antico testo di un re africano che parlava di Ilsa de lobo (lupo) a proposito di un isolotto dell’arcipelago abitato da colonia di leoni marini, che Plinio fece diventare “cani” di mare. Da qui le isole dei cani.
Una curiosità sull’Isla de Lobo: è l’unico sito canario, per adesso, dove sono stati ritrovati resti romani. Piccole patriottiche soddisfazioni.
Non è solo Colombo ad aver segnato la storia di Las Palmas con la sua presenza. Lo scopriamo passando davanti all’hotel Madrid, il luogo dove Franco decise il colpo di stato.
Le vecchie case di Las Palmas non superano i due piani ed hanno delle grondaie davvero particolari, con a forma di cannoni puntati verso l’Oceano, in modo da spaventare i pirati che dal mare si preparavano a depredare l’isola.
Il nostro giro in bici per Las Palmas termina alla spiaggia di Las Canteras, l’unica vera spiaggia della città, molto estesa e riparata da barriere rocciose naturali: non ho testato l’acqua, ma credo sia più calda di quella che ho avuto modo di provare in seguito, direttamente comunicante con l’Oceano.
La temperatura mi ha dato la scusa per giustificare le sole “quattro bracciate” che si fanno quando, in realtà, non si ha più fiato.
Il porto di Las Palmas è il terzo di Spagna, dopo Barcellona e Indigo.
Sorge, rispetto a Las Canteras, sul lato opposto della Isleta, l’isoletta vulcanica collegata tramite un istmo alla città, che crea un efficacissimo riparo naturale dai venti.
Di fronte al porto c’è la città giardino, il quartiere costruito dagli inglesi, i primi che hanno usufruito del porto commerciale, secondo la loro architettura.
Giusto finale di questa passeggiata sulle due ruote è stato uno dei ristoranti del porto dove ci siamo dedicati ai sapori canari, prima di una rilassante passeggiata sulla spiaggia di Las Canteras.
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