Wadi Rum il deserto della Giordania

Campo tendato GiordaniaUn viaggio a Petra non è completo senza almeno una notte trascorsa nel deserto del Wadi Rum- Ho scritto “almeno” perché il deserto ha un fascino travolgende e quello del Wadu Rum è un deserto che unisce roccia granitica e sabbia. Fino ad ora il deserto più bello che io abbia mai visto. Per me è stata la seconda volta nel deserto del Wadi Rum. So che ci sarà anche una terza volta. Quando sarà dedicherò più giorni a questa meraviglia della terra.

Wadi Rum

Nel deserto siamo arrivati la sera del 23 dicembre, nel momento migliore: l’ora del tramonto.  

Il campo che avevamo prenotato si è rivelato molto, molto periferico. La prima volta che ero stata nel Wadi Rum il campo era proprio in pieno deserto. Avevamo dovuto lasciare le nostre auto e proseguire con le jeep. Ho detto pieno deserto? Più o meno. 

Al campo prendeva il cellulare, quindi non eravamo proprio del tutto sperduti tra le dune, ma almeno guardandoci intorno avevamo l’illusione di stare in pieno deserto

 

Questa volta ci è capitato un campo proprio accanto alla strada, vicino al villaggio, cinto da un perimetro in muratura. Il campo era molto meno spartano del precedente. Tutte lI.e tende avevano letti e coperte e – udite udite – si sono anche anche la cucina e i bagni, con tanto di doccia. Nel bagno delle donne c’è l’acqua calda, ma visto il freddo nessuno ha avuto il coraggio di farsi una doccia.

Un campo sicuramente più comodo, ma meno romantico di quello di qualche anno prima. In quel caso erano tende piantate nel deserto. La doccia non c’era proprio, avevamo una cisterna con un rubinetto che erogava acqua gelida per lavarsi “lo stretto necessario”. Quanto al bagno, era meglio la duna! Il bagno altro non era che un water poggiato sulla sabbia, la privacy era assicurata da quattro pareti di legno, insomma una piccola cabina. OK, l’ho detto prima, era meglio la duna.

Una notte nel deserto, esperienza top

Questa volta abbiamo qualche comodità in più, è vera. Ma essendo una notte sola, se doveva essere deserto, doveva essere un po’ “più deserto”. Sì, ci eravamo rimasti un po’ male all’inizio, ma superata la prima delusione, abbiamo apprezzato le comodità del caso: letto, bagno e riscaldamento. Questo però solo nella tenda adibita a sala da pranzo.

Durante il mio primo viaggio in Giordania ricordo che ho dormito all’aperto, con il sacco a pelo accanto al fuoco, però era agosto. Con un cielo con così tante stelle mi sembrava uno spreco dormire in tenda. Ad agosto si può fare, a dicembre decisamente no.

cena beduinaMolto beduina è stata la cena. Pollo, montone e patate cotti sotto terra, il tutto accompagnato da autentica musica beduina. 

musicisti beduini

Prima di andare a dormire abbiamo fatto un giretto. Prima di andare a dormire abbiamo fatto il punto per il giorno dopo. Il programma consivo era questo: sveglia “facoltativa” alle 6 per vedere l’alba, poi colazione e partenza alle 8 per il giro nel deserto in 4×4

Non capita spesso di vedere l’alba nel deserto, quindi ho messo la sveglia, ma ho fatto un errore di puntamento. Con il risultato che suonata alle 6,55 anziché alle 5,55 e così ho perso l’alba nel deserto.

Così, archiviata l’alba ci siamo dedicati ad una bellissima escursione nel deserto, con discese mozzafiato dalle dune alla scoperta di graffiti preistorici e formazioni rocciose.

Deserto wadi rum

La storia del Wadi Rum è molto antica. Qui i primi insediamenti umani riasalgono a qualcosa come 8 mila anni fa. Un periodo che ha lasciato segni tangibili con qualcosa come 30 mila incisioni rupestri raffiguranti sia animali che persone.

Il bello del deserto del Wadi Rum è la presenza di formazioni rocciose anche importanti. Pensate che c’è anche una montagna alta 1754 metri, è il Jebel Rum, citato anche da Lawrence d’Arabia nel libro I sette pilastri della saggezza

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