Finalmente il ghiacciaio
17/18 agosto 2012
Rifugio Sigurdarskali |
Dopo Modrudalur e il cratere dell’Askja il nostro viaggio in questo meraviglioso nulla ci ha portato fino a Kverkfjoll, dove siamo arrivati attraversando un paesaggio molto suggestivo. Forse uno dei più affascinanti del viaggio.
Ho ancora in mente l’immagine del rifugio Sigurdarskali, unico punto abitato in un raggio di chilometri.
Qui abbiamo trascorso la notte dormendo in una grande camerata sotto il tetto. Niente letti, ma solo materassi in terra. Un pernottamento reso ancora più spartano dal locale bagni esterno.
Sigurdarskali è un punto strategico per un’escursione al ghiacciaio ed è sempre pieno. Tanti gruppi, troppi per la piccola cucina e così abbiamo tirato fuori in nostro asso nella manica: il cous cous.
Se soggiornate qui tenete presente che la corrente elettrica è a tempo, quindi per caricare cellulari e macchine fotografiche dovete attendere l’accensione del generatore. Tanti ospiti, tante apparecchiature elettroniche e una sola ciabatta! D’obbligo quindi una spina multipla da sistemare in una presa libera, oppure da condividere con qualcuno.

Ad 1 Km dalla meta, ce la posso fare
Il Kverkfjoll è una catena montuosa con picchi che fanno da corona ad un grande vulcano centrale, che si trova sul bordo settentrionale della calotta di ghiaccio Vatnajökull. Luogo perfetto per un’esperienza glaciale
Le Ice Cave in realtà non potrebbero essere visitate all’interno a causa del pericolo di crolli, ma molti preferiscono rischiare. Nel nostro caso invece erano del tutto inavvicinabili in quanto la strada era interrotta. Della ramponata neanche a parlarne, il tempo era pessimo ed era sconsigliata dagli stessi ranger.
Escursione di avvicinamento |
Certo che essere arrivati fin quassù e non raggiungere il ghiacciaio era un’idea che piaceva poco e così, nonostante il maltempo, abbiamo optato per un’alternativa, ovvero fare una breve escursione fino alle lingue del ghiacciaio, esperienza che per molti rappresentava una prima volta.
Il fiume glaciale |