La laguna Jökulsárlón, dove gli icesberg si preparano ad entrare in mare
Eccomi a Jokulsarlon |
Una delle esperienze più affascinanti di tutto il viaggio in Islanda è stata la giornata trascorsa alla laguna Jokulsarlon.
So che non ne ho parlato tra le dieci cose da fare in Islanda, ma in un certo senso rientra nel discorso ghiacciaio.
Nonostante il tempo non certo favorevole, appena arrivati siamo stati travolti dal fascino del posto.
A tu per tu con gli iceberg |
Jokulsarlon è la laguna dove dalla lingua del vicino ghiacciaio Vatnajökull si staccano gli iceberg che poi, galleggiando, raggiungono il mare aperto.
Il canale di collegamento con il mare |
Anche se molto turistica, vi consiglio vivamente un giro in mezzo anfibio nella laguna per vedere gli iceberg da vicino. Da non perdere una sgambata sulla cima della collinetta che consente di ammirare una splendida visione d’insieme della laguna.
La collinetta panoramica vista dalla laguna |
A dire il vero gli iceberg sono visibili anche dalla riva, anzi appena arrivati abbiamo fatto l’errore di “perderci” lungo la spiaggia cercando di avvicinarci il più possibile alle grandi masse di ghiaccio galleggianti, prima sarebbe stato il caso di prenotare il giro guidato in laguna.
Pronti a navigare tra i ghiacci con il mezzo anfibio |
Dal momento in cui abbiamo prenotato a quello in cui è arrivato il nostro turno è trascorsa un ‘ora e il tempo è peggiorato. Il giro nella laguna degli iceberg è stato comunque apprezzato da tutti e considerato da molti come una delle cose più belle del viaggio.
I colori degli iceberg |
Incredibile come queste masse di ghiaccio di tutte le dimensioni assumano tante colorazioni che vanno dal bianco all’azzurro, per non parlare poi del nero, quello delle ceneri vulcaniche di un’eruzione avvenuta secoli e secoli fa.
Certo che con il sole sarebbe stata tutta un’altra cosa, anche perché la luce esalta ancora di più i diversi colori.
Ecco il passaggio di mano del celebre pezzo di ghiaccio |
Il colpo di scena, si fa per dire, di questa escursione in barca si ha quando il gommone di appoggio “pesca” un pezzo di ghiaccio vecchio di mille anni e lo consegna alla guida che, dopo le opportune spiegazioni, le riduce in frammenti e lo offre in assaggio ai passeggeri.
Il ghiaccio millenario |
Per quello che mi riguarda io non avevo nessuna intenzione di assaggiarlo, con il rischio di ingerire batteri congelati ormai estinti.
Il giro dura poco meno di un’ora e le partenze si susseguono una dopo l’altra, ma se si trovano dei gruppi c’è il rischio di dover aspettare un po’ troppo. Quindi appena arrivate correte a fare i biglietti, avrete comunque tutto il tempo di esplorare la zona in attesa del vostro turno.
Dopo esserci opportunamente riscaldati abbiamo raggiunto la spiaggia dove gli iceberg alla deriva finiscono dolcemente per arenarsi dando vita a piccole sculture di ghiaccio dalle forme astratte e curiose. Il posto ci è piaciuto così tanto che la mattina dopo, prima di ripartire, abbiamo fatto di nuovo una breve sosta.
La spiaggia dove si arena il ghiaccio alla deriva |