L’obiettivo era arrivare ad Askja, un viaggio in un meraviglioso nulla, tra guadi e paesaggi lunari

Modrudalur
Arrivare ad Askja è un lungo viaggio in paesaggi unici.
Lasciato il lago Myvatn per due giorni avremmo lasciato anche la civiltà. La nostra meta era Askja, il che significava chilometri e chilometri nel nulla più assoluto, circondati solo da natura spesso aspra e selvaggia. Panorami ai quali noi cittadini non siamo certo abituati. Tra il lago Myvatn e il cratere dell’Askja la tappa intermedia era rappresentata da Modrudalur.
Chiamarlo paesino è troppo. C’è un bar/ristorante, una chiesa, il distributore di carburante e qualche casa con il tetto di torba e copertura wifi. Tutto qui. E’ comunque un posto molto importante, perché è uno dei principali punti di partenza per esplorare l’interno di questa regione
Verso Askja
Askja per noi significava anche dover affrontare il primo guado. Sapevamo che l’assicurazione non copre i danni causati provocati alle vetture durante l’attraversamento dei corsi d’acqua e questo un po’ ci preoccupava. Avevamo con noi una robusta corda ed eravamo pronti ad attraversare uno per volta… ma eravamo veramente pronti? Così prima di cena siamo andati al bar per cercare di avere le giusta informazioni sulle condizioni dei guadi. Le notizie che abbiamo avuto sono state rassicuranti. Ci hanno dato due raccomandazioni: la prima di evitare la F88 perché è lì che si trova il guado peggiore, la seconda quella di osservare bene, prima di attraversare, il livello dell’acqua e aspettare il passaggio di altre auto, ma soprattutto, in caso di dubbi e perplessità di non guadare.
Ci hanno anche spiegato che è più facile guadare la mattina. Per questo motivo abbiamo deciso per un’alzataccia ed essere pronti alla partenza alle 7,30 in modo da poter fare il piano prima di partire.
Il distributore di Modrudalur è infatti l’ultimo che avremmo incontrato per chilometri e chilometri, Insomma se non si fa il pieno qui si rischia di rimanere a secco in un ambiente che in molti definiscono lunare, anche se qui in Islanda non è l’unico.
Avete presente la teoria che l’uomo non sarebbe mai arrivato sulla Luna? Be’ i teorici del falso allunaggio sostengono che il filmato che abbiamo visto quella notte del 1969 sarebbe stato girato qui. Più lunare di così!
Ci siamo, mancano ancora 8 chilometri, di salita però, e saremo finalmente saremo pronti ad iniziare il nostro trekking. Ma di questo vi parlerò la prossima volta. Vi anticipo solo che arrivare ad Askja alla fine è stato più facile del previsto e che il nostro primo guado è andato alla grande, come del resto tutti quelli del viaggio.
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