Ma porca miseria, proprio ora che mi regalano un biglietto per Israele doveva succedere tutto questo casino?

Fantasia di colori e profumi al mercato di Tel Aviv
Questo è stato il primo pensiero, non vi nascondo che ho avuto forti dubbi prima di partire, ma alla fine, ho fatto le mie ricerche, non mi sono fatta condizionare dalle notizie allarmanti che trasmettevano i vari Tg e dai tanti commenti negativi. Insomma mi sono rassicurata e sono salita a bordo del mio volo con direzione Tel Aviv insieme a Claudia.
Una scelta della quale non mi pento neppure ora che arriva la notizia della decisione, da parte di alcune compagnie aeree, di bloccare voli da e per Israele.
Sono appena stata alla sede di El Al dove mi hanno confermato che il mio volo di ritorno è regolare, quindi domani farò ritorno in Italia dopo un bellissimo viaggio di una settimana on the road in Israele. Un viaggio sereno, fatto di tanti bei momenti, della scoperta di posti di cui fino ad ora avevo sentito solo parlare, ma soprattutto un viaggio a contatto con la gente del luogo. Un viaggio tra i colori, i profumi, i suoni e la atmosfere di questa Terra. Per me è stato un po’ come completare un tassello geografico, avendo già visitato tutti i paesi confinanti.
Certo una settimana è poca, quindi posso tranquillamente dire fin d’ora che questo è solo il primo viaggio in Israele, ma fatto in questo periodo assume un valore particolare. Ho avuto modo di parlare con le persone e soprattutto di vedere come la realtà quotidiana sia molto diversa da quanto passi attraverso gli organi di informazione… non mi soffermo oltre perché questo non vuole essere un post politico, ma di viaggio.

Nella sfera viaggio nulla è stato in qualche modo penalizzante, in tutte le città che ho visitato ho visto atmosfere serene, gente allegra, giovani che hanno voglia di vivere la vita e noi ci siamo uniti a loro. Come in occasione del festival del cinema di Gerusalemme, tra birra artigianale, musica jazz e spettacoli di danza. Per i film abbiamo “passato”, d’altra parte l’ostacolo della lingua in questo caso si fa pesante.
Viaggio on the road in Israele




La casa di Maria
Lasciato il Mar Morto, che tutti sapete trattarsi in realtà di un lago salato, ci siamo dirette verso la Galilea, verso un altro lago, quello di Tiberiade, anche in questo caso sotto il livello del mare, anche se “appena” di 200 metri.
La Galilea è il luogo che forse di più ci ricorda i luoghi evangelici, primo fra tutti Nazareth. La moderna Basilica dell’Annunciazione può anche non piacere, ma vi assicuro che trovarsi davanti ai resti di quella che è stata identificata come la casa di Maria fa un certo effetto.
Ieri sera sera siamo arrivate tardi e ci siamo concesse solo una birra a Old Jaffa, oggi abbiamo passeggiato al mercato del Carmel e lungo la rothschild street famosa per gli edifici in stile Bauhaus.
Tra un po’ riprenderemo il nostro giro, tra le cose in programma una puntatina in spiaggia per assistere ad uno dei famosi tramonti di Tel Aviv e poi domani… a casa.

Dimenticavo, se vedete mia madre, non le dite nulla. Le crede che io sia in Spagna, sapete come sono le mamme… si fanno troppo impressionare dalla televisione. Questa volta meglio un’innocente bugia, altrimenti sarebbe stata troppo in pena.