Viaggio in Marcocco: verso il deserto

guida

Le città marocchine sono interessanti, ma uno dei motivi che ci hanno spinto a compiere questo viaggio era l’incontro con il deserto.
Dopo una notte trascorsa al calduccio del nostro hotel la mattina del 29 dicembre 2005 siamo partiti con Moamed alla volta del deserto.
Prima però dovevo risolvere il problema del biglietto Aliatalia che era stato rubato. Ho telefonato a Roma spiegando la situazione e chiedendo di farcelo trovare a Malpensa. Poi ho chiamato l’hotel  per confermare la nostra prenotazione per il nostro Capodanno a Marrakesh. Vista la grande richiesta, non volevo rischiare di rimanere senza le stanze (pare che a qualcuno sia successo di arrivare e scoprire che le avevano date via).
La partenza 
Al momento della partenza mi sono resa conto di un piccolo problema: Noi avevamo 12 posti ed eravamo in 12… Moamed allora, dove lo mettevamo?
Visto che non c’erano molte soluzioni, utilizzando borsoni e sacchi a pelo abbiamo creato una sorta di scomodissimo puf, che abbiamo occupato a turno.
Meski
Dopo una breve sosta al mercato abbiamo raggiungo l’oasi di Meski, dove visitiamo una kasbah abbandonata in un palmeto.
Eccoci in posa classica, gruppo quasi al completo, con il palmeto sullo sfondo.

gruppo a mesky

La kasbah era al di là di un fiume, fiume, ruscelletto.
Anche se riuscire a guadarlo, all’andata e al ritorno, è stata una piccola avventura.
Comunque, nonostante gli scherzi dei ragazzi, ne siamo usciti tutti asciutti. Bene, anche perché faceva freddino.
Sicuramente non risentiva della temperatura la donna marocchina intenta a lavare i panni nel fiume, che ci osservava con aria diffidente.
Tra gli incontri della giornata anche quello con un timido asinello che ha riscontrato le nostre simpatie.
Arrivati al pulmino ci siamo resi conto che noi eravamo tutti, ma un assente c’era: il nostro autista! Eppure era venuto con noi a visitare la Kasbah, con tanto di macchinetta fotografica, ma ora era sparito. E la domanda è sempre la stessa: ma lo sa che fa l’autista?
Lungo la strada ci siamo fermati nuovamente in un coloratissimo mercato a comprare frutta e spezie.
Per fortuna avevo con me dei sacchettini di plastica, altrimenti mi avrebbero incartato tutto con poco igienici fogli di giornale.
Maadi
Tappa successiva è stata la kasbah di Maadi, dove i ragazzi hanno improvvisato una partita di calcio con i bambini. Lungo la strada infatti Andrea aveva comprato un pallone, che alla fine del viaggio avrebbe poi regalato a dei bambini.
Ancora una partita “Italia Marocco” a Rissani, a due passi dal deserto, dove ci eravamo fermati a pranzare. In fondo, visto che il nostro viaggio è stato caratterizzato dalle battute del film “Marrakesh express” una partita di pallone era d’obbligo, anche se non noi non avevamo nessun tubo pieno di soldi da recuperare.
Dopo Rissani… ci attendeva il deserto

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