Oslo

Premessa, Oslo è stata per tutti una delusione, forse anche per il tempo.

Avendo una sola giornata a disposizione abbiamo fatto colazione molto presto. Poi abbiamo lasciato l’ostello e abbiamo preferito muoverci in autobus, per evitare di litigare con pedaggi e parcheggi, ci siamo spostati in città.

Il giro in centro è stato all’insegna della pioggia.
 
E quando piove che cosa c’è di meglio della visita di un museo?
 
Quando poi il museo in questione è la Nasjonalgalleriet, che custodisce opere di Munch (stando qui in Norvegia come perdersi l’Urlo?), Monet, Manet, Degas, Cezanne, Picasso ed altri grandi maestri dell’arte, la visita è d’obbligo.
 
All’uscita ci attendeva ancora un cielo plumbeo, che tristezza. Avevo voglia di urlare anche io.
 
Finalmente una breve schiarita ci ha fatto sperare in meglio, ci siamo fatti coraggio ed abbiamo preso il traghetto 91 per raggiungere il museo delle navi vichinghe.
Siamo riusciti a fare un biglietto molto conveniente, si chiama Flexikort, costa 171,85, vale per 6 persone ed ha la validità di un’ora. Questo ci ha consentito di utilizzarlo anche per il ritorno.
 
Il museo infatti non è grande, praticamente ci sono un paio di navi e qualche oggetto e può essere visitato in circa mezz’ora. L’importante è non perdere tempo.
 
La vista delle navi è molto suggestiva. Sono in legno di rovere e risalgono al IX secolo. Furono rinvenute tra la fine dell’800 e gli inizi del ‘900 in alcune necropoli norvegesi. Viste le dimensioni delle navi non serve specificare che non era da tutti avere l’onore di una sepoltura di tuesto tipo.
 
Le navi sono tre, ma le più belle sono due: la nave di Oseberg e quella di Gokstad, rinvenute rispettivamente nel 1904 e nel 1880.
 
La prima, forse destinata alla sepoltura della moglie di un capoclan vichingo, è lunga 22 metri e larga 5 ed è riccamente decorata. La seconda è un po’ più grande e robusta. Nel 1893 una copia fedele di questa nave fu in grado di navigare attraverso l’Atlantico e raggiungere gli USA.
 
All’uscita abbiamo fatto una corsa per non perdere il traghetto per il ritorno e durante la traversata osservavamo speranzosi il cielo.
 
Sembrava clemente, nero ma clemente.
 
Così abbiamo scelto di fare la mini crociera del fiordo di Oslo da 50′.
 
Crociera carina.
 
Molti avrebbe voluto fare quella da due ore, ma era troppo rischioso… la pioggia sarebbe tornata presto! 
 
E non ci siamo sbagliati… al termine della mini crociera ci siamo dispersi per un po’… quando ci siamo ritrovati (sotto un nuovo acquazzone) tutti ne avevamo abbastanza di Oslo e il desiderio comune era quello di tornare in ostello per cena.
 
A proposito della cena… finalmente salmone. Abbiamo comprato 1,100 kg di salmone fresco per una pasta con i controfiocchi e con un profumo che ha invaso tutto l’ostello.

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