Krak des Chevaliers, il castello dei crociati

 Krak des ChevaliersIl nostro viaggio volge al termine, ci attendeva il viaggio di trasferimento verso Damasco con due tappe intermedie Krak des Chevaliers e Maalula.

Per ottimizzare i tempi decidiamo di partire alle 7,15 contro il parere della nostra guida che proponeva le 9. Nel corso del viaggio il nostro caro Ernesto (la guida) non aveva guadagnato la nostra stima, ma purtroppo eravamo obbligati per legge a portarcelo dietro.

Volevamo partire presto per arrivare prima a Damasco e recuperare quello che non eravamo riusciti a fare il primo giorno a causa della preghiera del venerdì.

Castello dei crociati

Per essere stato un viaggio invernale, tra dicembre e gennaio, non ha mai fatto molto freddo. il primo vero giorno “invernale” del viaggio è stato questo. Per fortuna il programma della giornata era abbastanza adatto ad una fredda giornata di pioggia.

La prima tappa della giornata è stato il Krak des Chevaliers. Siamo arriviati verso le 9.  Bello tanto quanto freddo, io non avevo il coraggio di togliere le mani dalle tasche per fare le foto!

Il forte si trova su una altura di 750 metri, ovviamente in posizione dominante sull’intera vallata. Una posizione molto strategica, in quanto controllava il Passo di Homs, l’unico varco che conduceva verso la costa mediterranea.
E’ decisamente maestoso, appare in ottimo stato di conservazione, ma questo lo si deve al restauro francese. In realtà l’aspetto con il quale ci appare oggi altro non è che il risultato di numerose aggiunte e modifiche apportate nei secoli. Cosa del tutto comune per una fortezza medioevale.

 

Per Thomas Edward Lawrence (Lawrence d’Arabia) questo è

“il piu’ bel castello del mondo”.


Il Krak des Chevaliers è noto anche come castello dei Crociati, che lo conquistarono nel 1099. La sua costruizione invece risale al 1033 ad opera dell’emiro curdo di Aleppo.


Nelle mani dei Crociati rimase per circa un secolo, e
ra difeso non solo da 2000 soldati, ma anche dalle ripide pareti esterne, i corridoi tortuosi, che potevano nascondere insidie ad ogni curva ecorridoi interni disseminati di botole e aperture segrete.

Non era facile conquistare una fortezza di tal genere, ci riuscì il sultano Baybars, detto la pantera, che nel 1271 la espugnò, ma solo grazie ad un inganno. Si racconta infatti che fu inviato al castello un piccione viaggiatore con un falso messaggio del Gran Maestro degli Ospedalieri, in cui si ordinava alla guarnigione la resa.

L’ingresso è a pagamento (150 £S)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *