17-18 agosto 2005
Il 17 agosto abbiamo lasciato il parco di Yellowstone e il nostro viaggio prosegue alla volta di Salt Lake City. Dopo tanti parchi entrare in una città ci è sembrato veramente difficile.
Dall’autostrada non capivamo neppure quale uscita prendere. Le vie infatti sono quasi tutte numeriche, numeri seguiti da un punto cardinale. Per orientarsi il trucco è conoscere il criterio, cosa che noi abbiamo imparato solo dopo.
A complicare le cose il fatto che non a tutte le vie corrisponda un’uscita. Insomma la soluzione migliore è stata quella di prendere un’uscita “a caso” per poter chiedere al primo passante “per andare dove dobbiamo andare, dove dobbiamo andare?”. Alla fine abbiamo capito che era più semplice di quello che ci sembrava.
Un giorno e mezzo a Salt Lake City è veramente tanto, la città si visita velocemente. Abbiamo fatto un veloce giro della città con visita alla zona del Tempio mormone. Qui siamo rimasti stupidi dal gran numero di coppie di sposi che si fanno fotografare in equilibrio sulla fontana. Eravamo un gruppo di tante donne, cosa potevamo fare?
Ovviamente fare commenti sulla sposa e soprattutto sul vestito!
Ci siamo anche chiesti se per caso si trattasse di un giorno speciale (è un giovedì) o se fosse una cosa normale. Abbiamo poi saputo che le coppie qui a Salt Lake City si sposano tutti i giorni, tranne la domenica e il lunedì.
Nel Tempio non si può entrare, ma abbiamo gironzolato per il giardino curatissimo, poi abbiamo contattato una guida per una visita gratuita in italiano (è possibile averne in ben 30 lingue!). La visita è gratuita perché a Salt Lake City sono presenti molte missionarie mormoni che per 18 mesi prestano opera di volontariato e poi fanno ritorno nel loro Paese.
Abbiamo conosciuto anche una missionaria italiana, ma a farci da visita è stata una ragazza americana.
La visita è stata piuttosto interessante anche perché, pur non condividendo la religione, aiuta a comprendere lo spirito religioso della città e la sua storia. Lasciato il Tempio volevamo salire sul tetto-giardino dell’edificio di fronte, ma l’accesso è consentito solo nell’ambito di una visita guidata, questa volta solo in inglese.
Abbiamo iniziato la vista dell’edificio con l’Auditorium (che ci hanno mostrato tre volte, una per piano), poi le sale, i quadri, le sculture. Insomma quando finalmente siamo arrivati sul tetto non ne potevamo più e siamo andati via.