Carpineti Experience, vino sotto le stelle di Cori

Estate, stelle, musica e vino: questa è la formula vincente dell’azienda Carpineti – conosciuta per i suoi vini biologici da uve autoctone e per la sua produzione spumantistica- fu qualche sera fa ci ha accolto nel suo Vigneto presso la tenuta San Pietro, a Cori in provincia di Latina per un Carpineti Experience sotto le stelle.

carpineti experience sotto le stelle

Il tutto si è svolto il 12 agosto nella settimana di San Lorenzo. Una serata che ha visto la partecipazione di un gran numero di persone, che fra le 19 è mezzanotte hanno trascorso la serata tra percorsi degustativi a base di vino ovviamente della cantina Carpineti ma anche street Food e dolci, accompagnato dalla musica DJ Set all’osservazione astronomica guidata dagli esperti di Astronomitaly. Per Carpineti questa non è una novità, perché si tratta della quarta edizione.

street food

Una scelta che deriva anche dall’impegno dell’azienda Carpineti di coniugare un discorso di produzione con uno di conoscenza del territorio. Secondo Marco e i figli Paolo e Isabella Carpineti è sempre più importante, insieme alla qualità del vino, raccontare la propria realtà aprendo le porte non solo della propria cantina ma dell’intera zona e per farlo hanno dato vita ad una serie di esperienze immersive e sensoriali in grado di cui questa è solo un esempio ben riuscito che risponde anche alle esigenze del turista che cerca sempre più spesso questo tipo di esperienze da vivere in luoghi autentici in grado di riportino alla naturalità e al benessere.

degustare vino con carpineti experience

In questo progetto l’azienda si ispira ai 5 elementi (Fuoco, Aria, Terra, Acqua ed Etere) e per ciascuno di essi propone esperienze diverse per vivere intimamente il territorio in profondità, dalla lavorazione della terracotta, al flying in the sky per sorvolare appesi a un filo vigneti e oliveti, fino all’e-bike e alle passeggiate a cavallo, senza dimenticare la “semplice” degustazione in cantina. Tra le novità anche la possibilità di un pernottamento nella Casetta Kius, nella Tenuta San Pietro per un intero giorno nella pace e nel silenzio di queste antiche terre.

Vigneto carpineti

“Personalmente” racconta Isabella Carpineti, “ritengo che non esista grande vino senza un territorio in cui radicarsi. Le grandi regioni del vino, come ad esempio la Toscana, sono diventate un vero e proprio brand perché hanno fortemente creduto nei loro luoghi, cogliendo il valore aggiunto che sono in grado di donare. Creare sinergie, rendere i luoghi sempre più ospitali, rispettare l’ambiente e accogliere al meglio i visitatori, è il dovere di noi produttori. L’obiettivo dell’azienda e della famiglia Carpineti è quello di condividere la bellezza del territorio a cui appartiene e dell’arte di fare vino”.

Tra gli obiettivi di Carpineti c’è anche quello di narrare la storia di Cori, che lo ricordiamo è più antica di quella di Roma, e di portare le le persone alla scoperta di un luogo unico che, nonostante la vicinanza con la Capitale, è sconosciuto ai più.

Vino sotto le stelle

banco accettazione carpineti experience

Sabato sono partita presto da Roma per partecipare al Carpineti Experience e, al tempo stesso, cogliere l’occasione per tornare a Cori, dove mancavo da qualche anno. Era la prima volta che vivevo il passaggio dalla luce al buio in un vigneto, devo dire che è stata un’esperienza molto suggestiva. Al nostro arrivo siamo passati al bancone dell’accoglienza dove ci hanno dato la nostra sacchetta con il bicchiere e la cartolina che dava diritto a cinque degustazioni:

cartolina degutazione

Brut, Extra Brut, Capolemole bianco, Capolemole rosso e Moro, poi abbiamo preso posto nell’ampio spiazzo attrezzato con sedia a sdraio, cucini e tappeti.

brut

Il primo assaggio è stato un Brut, un Bellone al 100%, un vitigno autoctono di Cori, fa quattro mesi di lieviti.

Poi visto che non si beve a stomaco vuoto abbiamo comprato una box Carpineti: pizza ripiena, panino e ciambelline al vino, per me in versione vegetariana. Poi, mentre pian piano la luce iniziava ad abbassarsi, sono passata alla seconda degustazione, un Extra Brut dal colore rosato.

L’ho notato subito, e mi hanno spiegato l’origine di questa colorazione che deriva un’estrazione naturale del colore dal Nero Buono e non dalla macerazione della buccia rossa. Quindi, nonostante il colore, non si tratta di un vero rosato.

Carpineti Experience non è solo vino, tra un bicchiere e l’altro un dolcetto ci stava proprio bene e allora abbiamo approfittato della postazione della pasticceria Maciste che per 5 euro proponeva una degustazione di 4 dei loro dolci, dove il vino ha comunque un proprio ruolo.

i dolci di maciste

Pasticceria Maciste è una realtà che nata a Cori Valle 15 anni fa. La loro proposta golosa è quella di un vassoio con due morbidosi a lievitazione naturale ottenuti con un lievito madre ricavato dalla fermentazione di mosti di uve bianche e rosse, di Marco Carpineti, che vengono poi arricchiti rispettivamente con una crema al nero buono e con crema di latte ai frutti rossi.

degustazione dolce con Maciste

Il terzo dolce è un cannolino siciliano farcito con ricotta di pecora del territorio alla quale hanno aggiunto una goccia di crema al nero buono, completano il tutto delle scaglie di cioccolato extra fondente 75% dell’Equador e uvetta rigenerata nel Bellone di Marco Carpineti. Infine ultimo assaggio, in attesa del Natale, è stato uno dei loro panettoni, in questo caso il tradizionale con la scorzetta da arancia candita con l’aggiunta di qualche goccia olio di Carpineti. Quanto ci sono piaciuti i dolci di Maciste? Vi dico solo che abbiamo fatto il bis!

carpineti experience vino sotto le stelle

Bicchiere dopo bicchiere, dolce dopo dolce, il sole ormai era andato a dormire sdraiata a guardare il cielo aspettavo l’apparire delle prime stelle mentre il silenzio era rotto dalla musica in programma per questa serata.

prato con teli

Ero così pronta per il terzo assaggio, quello del Capolemole bianco, che prende il nome dalla tenuta principale di Carpineti, è un Bellone in purezza, ha un gusto fresco e agrumato e fa 13 gradi. Sempre dalla stessa tenuta viene il Moro, un vitigno molto raro, una pianta che cresce poco e ha una piccola resa il vino ha un sentore di pesca di frutta tropicale, questa volta siamo sui 14 gradi.

Arriviamo così alla fine della serata con l’unico rosso in programma. Un Capolemone rosso, un assemblaggio Nero Buono e Montepulciano, in percentuale 80/20, che fa anche un passaggio in legno. Ottimo vino, come tutti del resto, ma io suo rosso ho sempre una predilezione.

Finisce così la mia serata sotto le stelle, porto a casa una bella esperienza e un’anticipazione. Si perché l’azienda Carpineti ha in mente anche altre nuove experience che si terranno presso la Tenuta Antoniana, la più selvaggia di tutte, con le sue mandrie allo stato brado, il simbolismo del labirinto e il suo ”teatro naturale”. Per ora non posso dire altro, anche perché i particolari non si conoscono ancora

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