L’invisibilità non è un super potere

Si intitola L’invisibilità non è un super potere la mostra allestita presso l’ hub culturale della Regione – WeGil di Roma per raccontare e soprattutto far riflettere sul tema della violenza contro le donne.

La violenza contro le donne non è rappresentata relegando le donne in un angolo o, attraverso occhi tumefatti, labbra insanguinate.

La mostra presenta la violenza associando frasi a immagini della fotografa Marzia Bianchi e a radiografie anonime.

mostra violenza donne

Proprio per questa scelta lo spettatore entra in rapporto empatico con le donne, il loro vissuto sintetizzato da frasi brevissime, quai sussurrate.

La Dr.ssa Maria Grazia Vantadori, chirurga e referente del Centro Ascolto Soccorso Donna dell’Ospedale San Carlo, è la voce narrante della mostra L’invisibilità non è un super potere  voluta dalla Fondazione Pangea e Reama Network.

Pangea e Reama organizzatori mostra

Questa mostra itinerante, partita da Milano, ora a Roma, raggiungerà Frosinone e poi altre città della Regione Lazio, grazie al coinvolgimento attivo della regione stessa.

presentazione mostra fotografica sulla violenza alle donne

La Dottoressa Vantadori spiega le radiografie, che rendono visibile tutta la violenza, il dolore, la paura, le ferite fisiche e psicologiche. In modo professionale racconta gli eventi da cui traspare tutta la difficoltà del momento dell’accoglienza. 

Maria Grazia Vantadori

Con molta semplicità rivela il suo ruolo, accogliere, comprendere, curare ma soprattutto prevenire la tragedia visibile nelle radiografie, che si comprende dalle brevi frasi che accompagnano le foto.

foto marzia bianchi mostra violenza donne

Lacerare il silenzio, rendere visibili coloro che, magari accucciate in un angolo, vorrebbero essere invisibili a se stesse e agli altri.

Si percorre la mostra, soffermandosi poiché non è possibile guardare, leggere ed andare avanti. La sofferenza, la nausea si trasformano nella nostra ombra durante tutta la mostra.

Mia sorella mi ha detto che se siamo sposati non è stupro…

la radiografia presenta l’osso della gamba spezzato.

violenza donne

E’ stupro anche se sposati.

Sono combattuta fra il mio desiderio di famiglia, che famiglia non è, e mollare tutto. Guardo la mia casa e la mia vita come se non fossero più neanche le mie.

Accanto un’immagine terribile, un coltello privo di manico nel corpo di una donna. La Dr.ssa Vantadori racconta l’istante dell’arrivo della donna al pronto soccorso.

Pochi attimi per immaginare.

Pochi attimi per capire tutto.

5 domande da rivolgere ad una persona totalmente sconvolta, piena di paura.

Visibile una piccola ferita, nel corpo un coltello privo di manico che non ha lesionato, fortunatamente, organi vitali.

Si deve punire chi commette violenza.

Si deve prevenire.

Andiamo avanti, a fatica.

Bisogna prendere coscienza.

Aiutare e aiutarsi.

Nessuno è un’isola.

Comunità attive.

Insieme contro la violenza.

La paura non è lo strumento.

Non è semplice.

Rendere visibili le invisibili.

Squarciare il silenzio.

Si prosegue per la mostra.

10 frasi, 10 foto, 10 radiografie

Sembra piccola questa mostra. Si, prima di entrarci.

Man mano che si passa da una fotografia ad un’altra la nausea aumenta fino quasi a sentire la voglia di vomitare.

Il dolore delle donne, di tutte le donne, non solo di quelle rappresentate, è in questa mostra.

Può trasformarsi in un urlo.

mostra violenza donne foto natale

Basta.

Stop.

Too much.

L’ultima foto, l’ultima frase ci dice che è possibile. Non ci dà la speranza, ma la certezza che la violenza si possa combattere.

Si deve combattere la violenza.

Si deve insegnare a riconoscere la violenza fin dai primissimi istanti.

L’ultima foto.

violenza donne ultima foto della mostra

Una donna, un paesaggio di montagna imprigionato dalla nebbia.

L’impossibilità di vedere oltre.

Forse l’impossibilità di vedere se un futuro è possibile.

La risposta sta nella frase

Ultimamente faccio sempre lo stesso sogno anche se l’ambientazione è sempre diversa. Una volta sono per strada, un’altra a lavoro, un’altra ancora in montagna. Ogni volta sono circondata da una nebbia così fitta che non riesco a vedere neanche le mie mani. Sento delle voci ma non vedo nessuno e nessuno vede me. Poi ad un certo punto la nebbia va via, piano piano, mi guardo intorno e non c’è nessuno. Guardo i miei piedi e nel rendermi conto che sono scalza provo un enorme senso di libertà.

violenza donne

L’invisibilità non è un super potere ci fa capire che è possibile accogliere, curare, punire ma ci si deve concentrare sulla prevenzione. Prevenzione alla violenza.

La mostra l’invisibilità non è un super potere è visitabile al WeGil di Roma – hub culturale della Regione Lazio, in Largo Ascianghi 5 zona Trastevere – dal 16 gennaio al 6 febbraio 2020. Entrata libera.
Orario 10 – 19
 

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