Weekend in Lombardia tra neve e città

Una settimana fa a quest’ora ero sul treno per Roma. In viaggio iniziato pochi giorni prima e che mi aveva portato prima a Milano e poi in provincia di Sondrio. 

Prima tappa, Milano e la Bit

L’occasione che mi spinta a partire è stata la Bit, la Borsa Internazionale del Turismo che si svolge ogni anno nel capoluogo lombardo. Un appuntamento molto atteso da tutti gli operatori del settore turistico non esclusi noi blogger, che quest’anno abbiamo potuto contare anche su un’accoglienza super.

Il bilancio della Bit è sicuramente positivo.   Passare un giorno e mezzo in fiera significa anche incontrare vecchie conoscenze ma anche associare un volto ad un nome… E così tante persone con sconosciute fino adesso solo attraverso email o social network sono passate dal mondo virtuale a quello reale.

Due giorni di fiera non sono però abbastanza per incontrare tutti e così ecco che alcune persone le ho solo incrociate ad altre invece mi sono sfuggite. Tra loro anche alcuni amici. 

Con gli amici 

Al di là dell’aspetto più professionale, partecipare a queste manifestazioni significa anche vedere visi amici… E a proposito di amici, visto che ero salita fino a Milano,  ho colto l’occasione anche per poter prolungare il mio soggiorno con una tappa in Valtellina.  

Così dopo tanti week end trascorsi da un albergo all’altro finalmente mi sono potuta concedere un lungo fine settimana in un più rilassante appartamento che poi in genere sarebbe la scelta che preferisco.   Anzi per essere precisa gli appartamenti sono stati due il primo, quello di Milano, scelto dal circuito only-apartments e il secondo, in Valtellina, è invece quello di un mio amico. In entrambi i casi risultato è stato lo stesso: sentirsi a casa.

Dico solamente che a Milano la mattina abbiamo fatto colazione con biscotti home made e al ritorno dalla fiera ci siamo comodamente rilassate sul divano della sala.

Relax di fronte al fuoco invece nella casa in montagna. E così mentre a Milano le giornate sono trascorse in modo un pochino più indaffarato tra gli stand della Bit e i vari incontri in programma, in montagna a vincere – e non poteva essere altrimenti – è stata la neve. 

Allora non vi stupirete se vi dico che i nostri pesanti impegni sono stati tutti tra ciaspole e motoslitta e pasti a base di prodotti tipici in diversi rifugi della zona.

In motoslitta

Ecco per me due esperienze diverse, ma entrambe nuove e molto divertenti. Andare in motoslitta di notte è stato praticamente obbligatorio perché era l’unico modo per raggiungere il rifugio dove avevamo prenotato la cena, tutta rigorosamente tipica. 

Nella foto una visione d’insieme di alcuni dei piatti che sono passati sulla nostra tavola, non è che proprio ognuno ha assaggiato tutto, io ad esempio non mangio carne ed ho saltato tutti i salumi, ma ci ho dato sotto con la polenta, il piatto perfetto per scaldare le nostre povere ossa infreddolite.  

… con le ciaspole

 

La mattina dopo era la giornata dedicata alla neve nel vero senso della parola. Tra le varie opzioni in programma abbiamo votato all’unanimità le ciaspole (anche se in due a dire il vero avevano gli sci). Prima però ho dovuto risolvere un “piccolo” problema. La sera prima infatti mi si erano aperta la suola degli scarponi, finché ero a cena poco male, l’ho fissata con del nastro adesivo, ma certo non potevo usarli in quel modo durante la ciaspolata. Anzi, in realtà non potevo proprio più usarli e li ho buttati, ma come fare?

Per fortuna a casa c’era un vecchio, vecchissimo paio di scarponi che il padre del mio amico utilizzava per lavorare. Non erano esattamente il mio numero, ma con un doppio paio di calzettoni la situazione era rimediabile.


Così abbiamo caricato tutto nelle macchine e siamo andati al punto di partenza della nostra escursione. Indossare le ciaspole e fare i primi passi all’inizio sembrava “strano”, poi ho preso il ritmo e non mi volevo più fermare. Faceva molto freddo, ma con il movimento quasi non me ne accorgevo. Ero davvero parte del paesaggio, una sensazione che avevo provato in passato quando facevo sci di fondo. Il freddo però pian piano si faceva sentire ed è anche iniziato a nevicare. Noi continuavamo aventi, diretti alla nostra meta: il rifugio e la cioccolata calda! Decisamente una cioccolata calda davanti al camino, in un rifugio era una cosa da fare assolutamente per completare la mia breve vacanza in Valtellina.


La neve è bella, ma il tepore del rifugio, con tanto di camino accesso, ti farebbe passare la voglia di usciere. Il bello del rifugio però è anche il fatto che sia solo una tappa, un momento di relax che dà la carica per ricominciare. E così abbiamo salutato il nostro rifugio e siamo usciti di nuovo ciaspole ai piedi per l’ultima parte della nostra escursione, quella del ritorno.


 Il programma era quello di tornare via ciaspole al punto di partenza, ma la neve aveva iniziato a cadere sempre più fitta e così, alla fine, abbiamo scelto una comoda scorciatoia, la seggiovia.

Finisce così il mio weekend in Valtellina, però vi dico subito una cosa: ho già voglia di tornare, perché di cose da fare ce ne sono molte di più, comprese esperienze da record

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